Chiara Boni festeggia i suoi 50 anni di carriera nella moda con un dinner party, elegante e coloratissimo, presso i suggestivi Bagni Misteriosi di Milano, nella domenica che chiude la settimana della moda. La location, all’aperto, risalente agli anni Trenta, viene scelta come set per il fashion movie di presentazione della collezione Primavera Estate 2022 La Petite Robe. La festa vede la partecipazione di amici, vip, celebs, che hanno accompagnato Chiara Boni nel suo viaggio di stile, anche Life&People, presente alla serata.
Una carriera lunga 50 anni: Chiara Boni, inizia nel 1971, anno in cui apre la sua prima Boutique a Firenze
e si affaccia al mondo della moda con l’etichetta You Tarzan Me Jane. Mezzo secolo durante cui il mondo è cambiato. Ma la stilista è sempre rimasta se stessa nella scelta di raccontare una donna sicura di sé e padrona delle sue scelte, che ama l’eleganza ma non rinuncia alla comodità che esprime se stessa nell’essenziale. I suoi capi sono progettati per incontrare le esigenze di una donna dinamica, continuamente in viaggio.
Come traspare dal video, anche per la prossima estate, la parola d’ordine sarà: pulizia. Nel pensiero di Chiara, “è la donna che deve interpretare il vestito, e non viceversa mentre a volte si nota solo l’abito”. La stilista, oggi, è anche imprenditrice del suo brand La Petite Robe, un’avventura iniziata oltre dieci anni fa.
Chiara Boni, la “signora del jersey stretch”: negli anni ‘80 è la prima in Italia a sperimentare l’inserimento della lycra nei tessuti destinati all’abbigliamento.
Ogni suo abito è un piccolo capolavoro di sartorialità e pragmatismo, di un’eleganza che non ha paura del tempo e neppure delle pieghe, concetti perfettamente espressi e riassunti nella collezione SS22. Il fashion movie trasmesso prima dell’evento, e ispirato alle fotografie di Helmut Newton, ritrae immagini lineari e precise in cui i colori dominanti sono il bianco e il nero degli abiti. Il video rappresenta tre donne, tra cui la top model Anna Cleveland, che si muovono in un’atmosfera surreale e misteriosa, sospesa nel tempo e avvolta in una nuvola di eterna raffinatezza.
Ed ecco, che la collezione Leisure SS22, propone look di completi pajamas dal taglio maschile, con piping a contrasto.
Ricami floreali sbocciano su un corsetto abbinato a pantaloni a sigaretta. Spiccano, poi, tra i motivi grafici, micro pattern ispirati alle cravatte a sgargianti pois rivisitati a forma di coccinella. Per il volto più rilassato del lifestyle firmato Chiara Boni, vi sono pratici look da giorno composti da blazer, pantalonicini rilassati e polo abbinate, bomber, pantaloni con bande elastiche a contrasto.
Sotto la luce della luna, invece, jumpsuit e maxi abiti arricchiti da dettagli drappeggiati, abiti con sensuali cut-out, incroci e profondi scolli a V. Tra le proposte, un nuovo jersey shine con effetto specchiato e scintillante, e la similpelle che introduce un tocco audace. La collezione, ritratta nel video, esalta la femminilità più autentica, attraverso delle silhouette che accentuano le forme naturali senza rinunciare al comfort. In linea con lo spirito versatile della collezione, la gamma di accessori spazia da grandi tote e modelli a mano in pelle, fino a mini-bag colorate e preziose clutch da sera.
Nel 2019, il marchio di Chiara Boni è il primo, nell’abbigliamento femminile, a ottenere la certificazione europea Pef (Product environmental footprint).
Quello della sostenibilità è soltanto una delle realtà quotidiane in difesa della quale la stilista di Firenze ogni giorno si schiera e combatte. Chiara Boni, negli anni ‘90, sostiene i centri sociali di Milano nella lotta con il Comune, porta in passerella Moana Pozzi e Rita Pavone: donne vere, giovani e adulte, fuori dai canoni della moda. È la prima a far sfilare modelle e modelli di ogni età e taglia. La sua passerella, più di 20 anni fa, ospita transessuali, in un cinema gay di Torino. Ciò è possibile grazie al concetto di totale inclusività che la stilista abbraccia in modo spontaneo e naturale. È chiaro che la carriera di Chiara Boni non sia fatta solo di abiti.
Da sempre, la stilista è fautrice, oltre che dell’emancipazione femminile e della bellezza consapevole, dell’inclusività e della diversità, di cui tanto si parla oggi.
Il suo pensiero, nel momento attuale, va al dramma delle donne afghane private di ogni libertà dal regime dei talebani. Esprime il suo rammarico per quelle donne che non possono esprimere la propria singolarità, che non possono scegliere cosa indossare o chi vogliono essere; donne che non hanno diritti, non hanno accesso all’istruzione, e sono vittime di violenze di ogni tipo. Chiara fa un appello invitando a fare qualcosa di realmente concreto, perché non è semplicemente indossando un burka in passerella che si denuncia la tragica realtà in cui sono costrette a vivere. Lei sollecita un intervento delle donne per rompere il silenzio assordante e uscire allo scoperto, lo fa dal palcoscenico della moda, durante la celebrazione del proprio successo.
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