Dopo circa cinquantatré anni dalla chiusura ufficiale Demna Gvasalia, direttore creativo di Balenciaga, riproduce il famoso atelier di Cristóbal per celebrare il ritorno del brand nell’haute couture. Dal suo arrivo nella maison nel 2015 Demna Gvasalia ha portato molti cambiamenti e novità, traducendo le sue idee ed il suo stile nelle creazioni Balenciaga. Non solo ha rivoluzionato il label con il suo tocco personale, ma ne ha anche riesumato l’heritage trasponendolo in chiave moderna sulla passerella. A questo proposito, già nel 2020 aveva annunciato il ritorno nell’haute couture ed oggi si spinge ancor più in là ricreando una versione rinnovata dell’atelier di Cristóbal Balenciaga in occasione della nuova collezione in arrivo.
Balenciaga atelier di Cristóbal: dove è nato tutto?
Il brand di moda francese affonda le sue radici già nel 1937 con l’apertura dell’atelier a Parigi nel numero dieci dell’Avenue Georges V. Lì, Cristóbal passava intere giornate con il suo team a creare e progettare abiti, cercando di raggiungere perennemente forme perfette e tagli impeccabili. Egli era un perfezionista, infatti sono moltissime le fotografie che lo ritraggono mentre apporta le ultime modifiche alle sue opere durante i fitting pre-sfilata. Rispetto ai colleghi del tempo si distingueva per uno stile totalmente differente che si ispirava al mondo dell’architettura. Confezionava indumenti rigidi, scolpiti attorno alle forme femminili senza costringerle, in tessuti pesanti come il raso e la seta taffetas. Inoltre, inseriva in ogni disegno dei riferimenti alle sue origini spagnole tramite il pizzo nero, grandi volant e colori decisi ispirati ai dipinti di Velázquez.
Anni Sessanta: ultimi anni di attività e chiusura dell’atelier.
Nonostante una vita relativamente breve nel panorama dell’haute couture Cristóbal era riuscito nel suo intento di portare la propria arte in passerella dimostrando che non è sempre un male essere la voce che si allontana dal coro. Benché egli non la desideri raggiunge presto la fama ed il pubblico identifica le sue creazioni in un simbolo di lusso e libertà. In particolare diviene noto per le silhouettes stravaganti, caratterizzate da un punto vita allentato, spalle ampie e forme a palloncino. La sua moda è elegante ed al contempo fantasiosa, amata da dive ed attrici. Indimenticabili alcuni suoi pezzi che hanno fatto la storia come il vestito “Baby Doll”, il cappotto “Cocoon” ed il tailleur semi aderente. Nel 1968 decide di chiudere la casa di moda e dunque l’atelier. Muore circa quattro anni dopo, nel 1972. Fortunatamente nel 1986 il marchio verrà resuscitato da Jaques Bogart per proseguire fino ad oggi.
Balenciaga atelier di Cristóbal: come sarà e cosa aspettarci?
In occasione della nuova collezione in arrivo Demna ha ristrutturato l’edificio nella Avenue Georges V dove oggi vi è la boutique della griffe. Precisamente ha lavorato sul secondo piano dello stabile cercando di ricreare il luogo originale e la medesima atmosfera che vi erano negli anni Cinquanta. Il mese prossimo, proprio in quelle sale, farà sfilare i suoi abiti. Luci, spazi e colori, tutto è come un tempo, il passato rivive nel presente e Cristóbal in Demna. La decisione di una location più contenuta e minimale segna una spaccatura con gli show precedenti dalla forte spettacolarità, che venivano ospitati in un complesso di studi cinematografici a Parigi.
La data della sfilata è segnata per il sette luglio, giorno in cui inizia la settimana della moda francese.
Un evento che segna anche un grande traguardo tanto atteso quest’anno ovvero la presenza fisica degli ospiti, che ovviamente saranno selezionati ed in un numero limitato. Riguardo alle creazioni sono tuttora top secret e chissà se pure quelle possiederanno citazioni di bozzetti di mezzo secolo fa. L’omaggio di Demna simboleggia la celebrazione di un uomo straordinario e del suo lavoro dimostrando che passato non è sempre sinonimo di antico e, se visto con occhi nuovi, può sopravvivere pure nel presente.
Leggi anche – La nuova collezione Balenciaga celebra il Gay Pride