Slim Keith è una fra le più sublimi icone fashion degli anni ’40 e ’60, perfetta incarnazione della California girl, la sua leggendaria eleganza ha lasciato un segno indelebile nella moda di quegli anni e nel tomboy style.
Slim Keith: socialite ed icona di stile leggendaria, emblema della California girl
Nancy, detta “Slim”, nasce a Salinas, in California, il 15 luglio 1917.
All’anagrafe è Mary Raye Gross, ma la madre le cambia il nome in Nancy.
Bionda, abbronzata, spalle larghe e fisico atletico: Nancy cresce in salute e bellezza assaporando il sole della California.
La giovane, però, è sempre più insofferente rispetto ai ristretti orizzonti culturali che respira nell’ambiente domestico, è dotata di una forte personalità e libertà che nella sua crescita e formazione la rappresenteranno.
Il padre è un uomo di affari di origine tedesca, bigotto e privo di amore, la madre è un angelo del focolare senza alcuna ambizione personale.
L’ambiente culturale in cui vive le sta stretto, per questo il senso di libertà diventerà sempre di più rappresentativo del suo fascino e del suo stile oltre che della sua personalità.
Quando i suoi genitori divorziano decide di lasciare gli studi poco prima di diplomarsi.
E’ affamata dalla vita, di se stessa, della magia del mondo e forse anche di una fama che la potesse rappresentare e colmarle un po’ quel senso di vuoto affettivo che ha contraddistinto la sua infanzia.
Sicura di sé fugge in moto nel deserto.
L’istinto le dice di fermarsi in un resort situato nella valle della morte: è qui che inizia la sua scalata sociale, grazie all’incontro con William Powell.
Vedendola emergere, bellissima, raffinata, seducente e austera al tempo stesso nelle acque di una piscina, William le dà il soprannome Slim, ovvero snella.
Una forma fisica perfetta per quegli anni dove le donne erano anche atlete sportive, una fisicità filiforme e a tratti androgeni che la renderanno una vera imperatrice dal fascino intramontabile.
Grazie all’amicizia con Powell la ragazza incontra William Randolph Hearst e la sua compagna Marion Davies per merito dei quali riesce ad affermarsi in pochissimo tempo come una delle socialite più famose di Hollywood.
La sua immagine non è semplicemente riconducibile all’immagine di una diva ma è molto più riconoscibile in una femme fatale spregiudicata che sapeva sedurre con spregiudicatezza e caparbietà ammaliante molti uomini.
Nel 1938, avviene l’incontro con il primo marito: il famoso regista Howard Hawks.
Bella quanto una diva patinata, la vediamo sorridente a fianco di Gary Cooper e Cary Grent.
La socialite diviene regina incontrastata del jet set internazionale, adorata da Clark Gable ed Ernest Hemingway.
E’ il classico colpo di fulmine: Hawks si invaghisce immediatamente di lei e fa di tutto per convincerla a sposarlo.
In quegli anni si forma anche il suo raffinato stile personale a tratti contro-corrente alla mode del momento.
I suo look sono fatti da capi semplici, puliti, rigorosi e sofisticati, lei stessa diventa un’anticipatrice di quello che negli anni’70 diventa famoso come sportwear.
Era solita indossare giacche da fantino dai tessuti pregiati e maschili sopra pantaloni asciutti che mettevano in risalto le sue gambe.
Camice di seta, gonne a tubo, dolce vita a collo alto e stravaganti occhiali da sole.
Importanti gioielli dal taglio di design e raffinati gioielli griffati indossati sempre con grande eleganza.
Slim racconta che Hawks le disse:
“Sei la cosa più che straordinaria che abbia mai visto… Mi sposerai”.
Nel 1941 i due convolano a nozze.
Malgrado la sua acuta intelligenza la socialite dichiarerà di non essere stata altro che una specie di soprammobile per Hawks, una presenza prettamente decorativa.
Il matrimonio non si rivelò affatto facile anche a causa delle numerose infedeltà da parte di lui.
Poco dopo la nascita della prima figlia, kitty Hawks, (oggi apprezzata interior designer) Slim si rifugia a L’Avana dove chiede ospitalità all’amico di sempre: lo scrittore Ernest Hemingway.
La solitudine dura poco, qui incontra Leland Hayward che diventerà suo secondo marito.
La relazione fra i due dura ben dodici anni e se trovare un marito possibilmente milionario e piacente sembra essere facile come bere un bicchiere d’acqua, stavolta Slim deve fare i conti con una pericolosa rivale: Pamela Churchill.
Il matrimonio naufraga e la Keith si rifugia nella sua sfera di amicizie,
tra cui spiccano: Babe Paley socialite prediletta da Truman Capote, che la chiama affettuosamente Big Mama.
Ma l’amicizia che lega i due viene bruscamente interrotta a seguito di alcune indiscrezioni sul romanzo scritto da Capote “Preghiere esaudite”.
È quando quest’ultima muore di cancro che l’universo patinato su cui si fonda l’intera esistenza di Slim inizia a vacillare in modo spaventoso.
La socialite continua a viaggiare e definisce New York: “Una città troppo piccola per poter evitare qualcuno”.
Fumatrice accanita, la California girl, Slim Kate morirà di cancro ai polmoni il 6 aprile del 1990.
Lascia, però, la sua autobiografia, dal titolo emblematico: “Slim: memorie di una vita ricca e imperfetta”.
Nel libro l’icona di stile ripercorre con la consueta ironia alcuni aneddoti della sua vita, come la cartolina ricevuta da Clark Gable nel 1947, dove il divo le scrive solo: “Sei meravigliosa”.
Sì, perché lei di se stessa diceva spesso:
“Riuscivo ad essere meravigliosa in modo meraviglioso”.
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