Per raccontare l’evoluzione degli abiti da sposa, tradizione e contemporaneità si incontrano in una edizione unica di Sì SposaItalia Collezioni

Il salone internazionale del bridal presenta le collezioni sposa, sposo, cerimonia e accessori. Appuntamento a settembre – dal 24 al 27 – in concomitanza con la fashion week di Milano.

Sì SposaItalia Collezioni celebra gli sposi e il fatidico giorno, in una kermesse che diventerà osservatorio di nuove vocazioni sposa

Quando si immagina l’abito da sposa si pensa subito all’abito tradizionale e al velo lungo, ineccepibilmente candido.

Si chiama flammeum, e nell’antica Roma è un velo rosso vivo, che subito dopo il rito ecclesiastico, viene posizionato sulla testa degli sposi, in segno di augurio.

Sopra il velo, sempre per lo stesso motivo, viene appoggiata una corona di mirto e fiori d’arancio, simboli di verginità.

Sì SposaiItalia Collezioni mette in luce una linea classica, per una Collezione sposa romantica e nozze da sogno.

Ma la novità del 2020 è uno sguardo ai matrimoni internazionali.

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Matrimoni internazionali

Ogni sposa sull’altare dovrebbe evidenziare il legame con le proprie radici.

In Cina, ad esempio, molte  donne convolano a nozze scegliendo l’abito bianco, ma altre, al contrario, scelgono un abito rosso, perché il rosso nella cultura cinese è colore augurale di buona sorte, amore e fortuna.

In India, le donne indossano il Sari. La parola “Sari”, proviene dal sanscrito, e in italiano si traduce nella parola ‘striscia di panno’.  Indica il tipico abbigliamento femminile indiano.

Nella cultura indiana, il matrimonio è sacro, perché a unirsi non sono solo gli sposi, ma le loro famiglie, compresi gli antenati.

Scegliere il Sari significa per le spose indiane attirare ricchezza e benessere.

Il colore cambia dalla zona. Nelle zone settentrionali dell’India, i colori tradizionali dell’abito sono il rosso, di buon auspicio, e il verde, augurio di fertilità.

Nell’India del sud, invece, il Sari nuziale è, per tradizione, bianco.

Sì SposaItalia ha attenzione per l’Oriente e non dimentica di guardare al Sol Levante

In Giappone il kimono è ispirazione anche per gli abiti da sposa.

Gli stilisti occidentali preferiscono effetti origami e grandi fiocchi per le loro creazioni.

Così le maniche diventano larghe, le gonne dritte e dai tessuti impalpabili.

Le donne coreane sono spose estremamente creative: diademi e pendant per le acconciature, l’Hwarot, costume tradizionale, viene solitamente indossato sull’altare.

Altro vestito da sposa è il kaftan marocchino, in italiano caffettano.

Abito indossato anche in Africa. In francese l’abito è chiamato boubou.

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Diventa abito nuziale, se abbinato a foulard di seta, tradizionalmente di colore bianco o, nei colori della porpora e della lavanda.

Del resto la ricchezza delle singole culture si esprime nel giorno del matrimonio.

Sì SposaItalia ha attenzione per l’Oriente, per una ‘moda sposa’ romantica e internazionale.

Non ci si scorda l’America, patria del matrimonio “cinematografico”, curato nei minimi particolari.

È una principessa rock, la sposa americana,  audace, stretta in abiti di pizzo, ricami floreali, maxi fiocchi; i modelli spaziano da quelli ampi a quelli a sirena.

L’anno scorso la kermesse Sì SposaItalia Collezioni ha registrato 200.000 visitatori. 139mila gli utenti  su Facebook e 62.000 su Instagram.

Anche in questa edizione si prevedono numeri e matrimoni da favola!

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