Il mondo della moda prende in considerazione il vecchio rito delle sfilate e ricrea un nuovo modo di comunicare con il cliente. Nuovo linguaggio e tempi diversi per la presentazione di una sfilata di moda.
Camminando per le strade di Parigi, in una notte triste e uggiosa, in compagnia della mia ultima sigaretta, sento un fruscio che attira la mia attenzione.
Si, certo, non mi sbaglio, è il dolce sussurrare della seta. Metri di tessuto leggero ed impalpabile scivolano nel salone di un couturier, indossati dalla sua modella e musa.
Il brusio è appena percettibile ma per chi ha orecchio esperto, questo è un suono che mi riporta all’infanzia.
Nella sartoria di famiglia, ogni giorno, metri e metri di chiffon di seta emettevano l’indimenticabile strofinio.
Torno indietro nei miei passi e vedo, dalle finestre senza tende, una modella che con passo dà gazzella, da vita all’ultima creazione del giovane stilista.
Questa è l’immagine che la presentazione di una sfilata di moda deve avere,
con un pubblico entusiasta nel vedere le ultime novità della griffe.
Un defilé ispirato dal mood della collezione, con le modelle che indossano creazioni originali, rivoluzionarie e straordinarie.
Ma la situazione non è più così incantevole, le sfilate con le passerelle di moda degli ultimi anni sono state spettacolari, sfarzose e a volte esagerate.
L’unico motivo è far parlare, creare stupore, lanciare nuovi temi di collezioni di moda ma con nessun contenuto attraente.
Chi ha più possibilità crea spettacoli più sfarzosi, ma non è questo il vero concetto della moda.
Coco Chanel faceva sfilare le sue modelle nell’atelier, lì dove avveniva la creazione e dove si realizzavano le collezioni.
I compratori assorbivano la vera atmosfera della creazione e ne apprezzavano la bellezza e le novità.
“Una moda che non raggiunge le strade non è moda”, cita un aforisma della celebre stilista francese.
E lì sta il cuore della moda, la moda non deve rimanere chiusa in una vetrina o in un armadio ma vivere per le strade.
La moda va consumata nel cammino della vita, e non nasce per essere esposta in un museo.
La moda distingue il tempo, un’epoca o una società.
È in continuo movimento e per questo ha vita breve. Trovare parole giuste dopo un evento disastroso e inaspettato è difficile, ma doveroso.
La reazione diventa naturale, dopo settimane di isolamento il mondo creativo – e non solo quello della moda – ripensa alle relazioni con il consumatore.
Come sarà la nuova collocazione nel quotidiano?
Come rinnovare la presentazione della sfilata di moda?
È arrivato il momento in cui le regole cambiano e ti rendi conto che qualcosa è finito.
Ma nel contempo anche tu cambi e questo da forma ad un inizio. Una rinascita che supporterà inediti temi di collezioni moda.
La lezione principe che si è appreso è la consapevolezza di dover realizzare collezioni green per una moda che garantisca la sostenibilità ambientale.
Va da sé che gli stilisti saranno stimolati da argomenti più attuali che riportano a riacquisire una connessione con l’ambiente basata sul rispetto.
Non si può pensare di presentare le prossime collezioni con le tradizionali passerelle di moda, è un rito obsoleto che va rinnovato.
Le indossatrici, con corpi scarni e portamento innaturale, incedono con andamento a volte aggressivo e a volte militaresco su percorsi che poco hanno a che fare con la strada.
Come verrà ripensata la Fashion Week del prossimo futuro?
Probabilmente attraverso una comunicazione virtuale che possa creare l’atmosfera e l’ispirazione del designer in maniera più fedele possibile.
Si useranno tutti gli strumenti che la tecnologia fornisce per consentire al cliente una sicurezza nell’acquisto e una maggior vicinanza e immersione nel pensiero del brand.
Le idee degli stilisti, le collezioni e le capsule verranno recepite in modo più dettagliate e in tempi diversi.
Non tutte le griffe dovranno necessariamente uscire nello stesso tempo, e tantomeno nella stessa settimana.
Il fruitore, da casa, potrà in qualsiasi momento partecipare ad una presentazione di una nuova collezione o di un campionario di accessori.
Senza lo stress di dover viaggiare il mondo e senza l’affaticamento delle Fashion Week dove si raggruppavano in pochi giorni troppe sfilate.
In fondo la moda è nell’aria, racconta il tempo e la vita della strada.
La strada che non potrò dimenticare, in quella notte triste e uggiosa, in compagnia della mia ultima sigaretta…!
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