Dal 14 al 17 luglio non prendete impegni: quest’anno l’appuntamento con le sfilate della MFW è digital.
Dalla Camera della Moda Italiana nasce l’iniziativa Milano Digital Fashion Week. Fra le griffe, in prima linea, troviamo Giorgio Armani; Re della Moda indiscusso di un’eleganza misurata e senza tempo.
In quest’occasione presenterà la collezione Emporio Armani, uomo/donna, primavera/estate 2020. Bisognerà aspettare invece settembre, per vedere in esclusiva le collezioni autunno/inverno, e gennaio 2021 per le collezioni Armani Privé.
Stavolta la location delle sfilate mfw non sarà Parigi, capitale indiscussa dell’haute couture, ma Palazzo Orsini, a Milano
L’obiettivo di Giorgio Armani è quello di riportare l’alta moda in città, rallentando il ritmo della produzione e delle sfilate.
Una decisione che viene a seguito di una lettera inviata alla rivista americana WWD, quasi una confessione d’amore da parte dell’imprenditore verso la città dei primi esordi in campo stilistico. La Milano flagellata dal coronavirus, e messa per questo sotto attacco dal punto di vista economico e sociale.
La nuova collezione Armani non ha stagione
La grande novità, potremmo definirla “storica”. Una collezione haute couture Armani senza stagionalità, in cui sfileranno vestiti dalle trame calde, e altri più leggeri, adatti all’estate.
“Ho sempre creduto in una idea di eleganza senza tempo… che non è solo un preciso credo estetico, ma anche un atteggiamento nella progettazione e realizzazione dei capi. Suggerisce un modo di acquistarli perché durino. Per lo stesso motivo, trovo assurdo che in pieno inverno in boutique ci siano i vestiti di lino e in estate i cappotti di alpaca.
A partire dal prossimo mese i clienti potranno anche acquistare in Atelier prodotti di sartoria delle precedenti collezioni, ci fa sapere l’imprenditore, rivisitati in base alle modifiche scelte”.
Le riflessioni di Giorgio Armani
“Le persone vorranno dei vestiti che durino”, ha detto in un’intervista, “Il lusso non può e non deve essere fast.
Non ha senso che una mia giacca o un mio tailleur vivano in negozio per tre settimane prima di diventare obsoleti, sostituiti da merce nuova che non è poi troppo diversa. Io non lavoro così, e trovo immorale farlo”.
La crisi, il virus inaspettato del 2020, sarà solo una sfida, una nuova possibilità per Armani di reinventarsi partendo da un nuovo punto zero. Si ridarà valore all’eleganza, ai tessuti, e a una produzione ecosostenibile.
Armani, incomparabile timeless elegance
Lo stilista è stato tra i primi a prodigarsi per la produzione di camici monouso da consegnare al personale sanitario, e ha elargito 2 milioni di euro in favore della protezione civile e degli ospedali.
“Questa crisi è una meravigliosa opportunità per rallentare e riallineare tutto e per disegnare un orizzonte più vero.” Lunga vita al Re della Moda Giorgio Armani!