Parigi, l’altra moda, quella di Balenciaga, Valentino, Chanel. La città dell’alta moda, dei sogni, degli abiti maestosi e sognanti. Parigi Fashion Week primavera estate 2020 che si è conclusa da poco, è stata anche capace di raccontare e mostrare la sua anima piu’ cosmopolita, piu’ quotidiana e, per certi versi, anche meno romantica.
Soprattutto i nuovi brand in calendario o quelli emergenti hanno veicolato una settimana della moda avanguardistica, proiettata al futuro, con una proiezione giovane e strabiliante.
Ecco quindi in passerella alla Parigi Fashion Week
la moda quotidiana, fresca e glamour di un brand come Agnès B, per nulla scontata e banale. Una moda per giovani viaggiatori del mondo che, anche se romantici, si lasciano contaminare da un sapore anche molto street.
Beautiful People pone l’accento su accessori riconoscibili, su abiti reverese che sussurrano doppi animi, stati ed emozioni.
Colore, energia e solarità sono le caratteristiche di Leonard Paris: leggerezza, argento che riflette nuance accese, abiti che sono una seconda pelle, comoleti giovani per donne dinamiche.
Dark, rock, forte la proposta di Videmus Omnia: contaminazioni dal Giappone per Kimono innovativi, una sperimentazione importante, oltre il commerciale, dove l’arte e la creatività sovrastano situazioni e sentimenti.
Trucco accentuato, in uno stato di piacevole malessere che, nel senso buono del termine, nega una moda scontata. Parigi come luogo di innovazione, protesta, nuova storia.
Seta e geometrie sono le protagoniste del brand Pava: l’animo Thailandese sbarca a Parigi.
Colori unici, sete dipinte a mano, dove ogni singolo pezzo diventa unico, particolare. Strutture quadrate, borse cinture che sono accessorio, stile e novità, per donne dalla visione internazionale, uniche, attente a nuovi mondi.
E poi c’è il brand Simon Cracker, che nonostate il nome, è italianissimo.
“Una collezione incredibile: nessuna stagione, nessuna taglia, nessuna preferenza di genere. Vestirsi è un gesto spontaneo e naturale e non deve essere forzato da nessuno” ha dichiarato il designer.
Per il mood si è ispirato ai turisti che affollano le nostre città, con la loro curiosità e spontaneità e a volte un poco di goffaggine, unite ad alcune pellicole horror a partire da quelle degli anni ‘70.
Di base poi c’è sempre la strada, che riserva in ogni momento cose belle, stimolanti e vere, da cui prendere spunto per disegnare una collezione.
Una Parigi che per chi è stato capace di osservarla ha mostrato scenari diversi, insoliti, tutti da scoprire.