La collezione Alberta Ferretti SS20 nasce “dall’idea di creare un racconto della contemporaneità”.
La collezione Alberta Ferretti SS20 rilegge il dogma della sartorialità con un’inedita interpretazione della libertà
La sfilata Alberta Ferretti, così frizzante e colorata, identifica la brama di evasione che coglie, quotidianamente, la donna d’oggi.
Un atto che si ricerca negli impegni di tutti i giorni; le corse quotidiane e la lotta, spesso faticosa, a far sentire la propria voce sia sul lavoro sia nel privato.
Per questo, l’esotismo della collezione primavera/estate 2020, ci invoglia a evadere dai nostri tormenti, sognando mete lontane. A staccare la spina, insomma.
“Ho iniziato a lavorare a questa collezione con l’idea di creare un racconto della contemporaneità, cercando di trovare un equilibrio tra il sentimento che le donne nutrono per la moda e l’attitudine libera dei nostri giorni.
Ho deciso, quindi, di approfondire la mia ricerca di personalizzazione, per rendere ogni capo il capitolo di un racconto e trasformare il vestire quotidiano in tante occasioni speciali“, racconta la designer.
Alberta costruisce un impianto progettuale basato sulle tecniche basi della sartoria dandone, però, un quid in più. Ogni capo racconta un pezzo dell’heritage classico della griffe italiana.
Il senso estetico della stilista, che muove i primi passi nella moda lavorando nell’atelier della madre, rimane inalterato nel tempo.
La femminilità sensuale gioca con un lato più giocoso e estroverso della donna. Abiti da sera semitrasparenti vanno di pari passo con look safari: il risultato è sotto gli occhi di tutti.
La collezione Alberta Ferretti SS20
La nuova collezione Alberta Ferretti propone piccole cappe ricamate che si trasformano in top e sono abbinate a pantaloni a zampa di elefante in camoscio oppure a jeans slavati e ricolorati con una tecnica tie-dye che mima l’intarsio; gli abiti in seta lavata sono costruiti con patchwork di colori alternati a lavorazioni crochet. Tonalità calde che simulano le terre brulle del deserto con il suo tramonto incandescente.
Focus sui tessuti. Stampe animalier in bianco e nero dalla grafica psichedelica caratterizzano abiti, giubbotti e pantaloni; e ancora camicie bianche o nere in mussola ricamata si abbinano allo chiffon: elementi che definiscono una day attitude ricercata per esprimere un rinnovato interesse al vestire bene.
La sera della collezione Alberta Ferretti spring/summer 2020 si fa misteriosa.
Il degradé diventa il fil rouge della linea con il calar delle tenebre.
Il fascinoso blu si trasforma in nero e i volant di chiffon creano superfici “tremblant”; fluid dress si affiancano a quelli ricamati con microperline e paillettes multiformi.
Fabrizio Plessi, l’artista romagnolo conquista la Milano Fashion Week
Dona vivacità alla presentazione Alberta Ferretti SS20 con una videoinstallazione suggestiva.
L’opera visiva dell’artista racconta emozioni e contenuti attraverso tecniche da atelier trasferite nel prêt-à-porter.
La sua personale ricerca artistica va sondata in un elemento universale per i popoli della terra: l’acqua.
Ogni sua creazione, infatti, si ispira ad essa.
Fabrizio nasce a Reggio Emilia nel 1940. Dopo aver conseguito gli studi al Liceo artistico della sua città, studia presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia dove sarà titolare della cattedra di pittura. I suoi lavori, ben presto, saranno esposti in diversi musei del mondo.
Dal 1970 al 1972 le sue opere sono visibili al padiglione sperimentale della XXXV Biennale d’Arte di Venezia (1970) e alle successive due edizione (1971-72).
Nel 1975 le sue creazioni fanno il giro del mondo venendo esibite nei musei del Nord Europa (Francia, Germania e Belgio) con le azioni performative “Lago Stichter”, “Camminare sull’acqua“, “Operazione il Taglio del fiume Scheilde“.
Durante gli anni della sua florida carriera, infine, espone anche presso il Grand Palais di Parigi, l’Art Cologne, Miami e Wien.
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