Il 35enne artista milanese Matteo Borghi ha appena pubblicato il suo nuovo singolo “Vivo La Vida”, un brano reggaeton perfetto per muoversi a tempo in questa calda estate.

Il testo, in spagnolo, ha preso vita grazie ad un’idea di Paolo Antonelli ed è stato firmato, oltre che da Borghi, dall’artista uruguaiana Daiana Pamela Acosta.

Un video clip girato in una delle discoteche più famose di Italia, nelle Marche.

Matteo Borghi gira il mondo cantando sin da quando aveva appena 19 anni, le sue qualità principali sono l’entusiasmo, l’energia e il carattere estroverso.

In America Latina si è esibito con una superstar come Enrique Iglesias e ha lavorato anche con produttori di hit mondiali come Emilio Estefan ed Kike Santander.

Ha cantato per il sceicco l’Aga Khan, per la famiglia Al Thani, l’emiro del Qatar e girato molti dei paesi del Medio Oriente.

Matteo Borghi - Life&People Magazine lifeandpeople.it

L’intervista rilasciata a Life&People Magazine

Che rapporto hai con il Medio Oriente?

Mi sono sempre sentito a casa.
 
Un pescatore che getta la reti in Sicilia o in Calabria è in fondo molto simile a chi fa lo stesso lavoro in Egitto o in Tunisia.
 
Ho origini calabresi e questa vicinanza la sento molto.
 
In Egitto mi sono esibito anni fa per il presidente Mubarak e poi in diverse Ambasciate, per un pubblico d’elite.
 
Quando viaggio mi piace però immergermi davvero nella cultura dei luoghi.

Matteo Borghi

Hai ottimi risultati anche in Italia, ma la tua è una carriera soprattutto internazionale.

Sono un entertainer, uno che sul palco fa tante cose diverse tra loro.
 
Forse questo tipo di figura non è in sintonia con i meccanismi del nostro show business.
 
Negli USA, in Spagna e in altri paesi chi fa cose diverse (cantare, ballare, recitare, etc) viene premiato, se poi lo sai fare in diverse lingue ancora di più.
 
In Italia sembra esserci riuscito solo Fiorello.
 
Giampiero Menzione, manager di lungo corso che tra gli altri ha lanciato Sabrina Salerno, una volta mi disse che per l’Italia ero ‘inadeguato per eccesso’.
 
Ma non mi lamento di certo, lavoro duro, sera dopo sera e cerco di portare avanti il mio progetto facendo un bel po’ di autocritica, che serve sempre.

Matteo Borghi - Life&People Magazine lifeandpeople.it

Matteo Borghi che musica sta ascoltando in questo periodo?

Ascolto come tutti la radio, mi piace soprattutto prendermi del tempo per riascoltare “Thriller”, l’album di Michael Jackson.
 
Ascolto anche artisti come Luther Vandross, tutto il mondo Motown, poi Otis Redding, Chaka Khan, Beyonce.
 
Insomma non sono solo innamorato dei classici, mi piace moltissimo il nuovo modo di intendere il soul quando lo interpretano star come Beyonce. 
 
Le star musicali di questo periodo, però, sembrano più ‘piccole’ di quelle di qualche decennio fa.
 
Ci sono eccezioni, come il talentuoso Ed Sheeran, ma spesso la differenza sembra abissale.
 
É vero. Credo dipenda soprattutto dai talent show musicali, programmi tv che bruciano talenti invece che essere un vero palcoscenico per chi ha qualcosa da dire.
 
C’è in rete un bel video di Red Ronnie che dà un giudizio molto duro su questo tipo di programmi.
 
Non capisco come si possa essere giudicati da un autore televisivo.
 
Tutto sembra ridursi ad un una polemica, al carattere delle persone,  quando invece dovrebbe contare solo e soltanto la musica.
 
Chi esce da questi programmi guadagna sicuramente notorietà, una fama che uno come me ad oggi non ha certo raggiunto…ma quasi sempre non ha un suo pubblico.
 
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