“Rave Clandestino di musica classica” è un evento senza precedenti, che si è tenuto a Roma all’Auditorium Santa Croce negli spazi Spin Time Labs.

Se vi dicessi di pensare a un rave, più o meno tutti avreste un pensiero molto definito nella vostra testa. Un’immagine sfocata, di tanta gente che balla e si diverte.

Inoltre, nell’immaginazione, la musica sarebbe quella dai più definita come assordante, bagnata da fiumi di drink, che inondano le bpm incalzanti della techno, della quasi pensionata bigroom, della house e della tanto decantata e trendissima trap.

Già, la trap. Perché stando agli opinion leader del settore nightlife, assieme al pop, al raggaeton e al rap, la trap è la regina del sound da club di questi tempi (Marshmello docet).

Sarà probabilmente vero per la scena club, ma sul fatto di tendenze musicali, una forte corrente sta andando nella direzione opposta.

È boom della musica classica.

È lei quella più trendy e la più richiesta. La si sente ovunque, dai locali più di tendenza, alle case anche dei meno culturalmente impegnati.

C’è un ritorno alla ricerca delle vere emozioni, scatenate da autentiche atmosfere inaspettate e coinvolgenti, come l’immenso patrimonio artistico della musica classica ha sempre saputo donarci.

La tendenza che spinge anche i più giovani ad ascoltare i più grandi compositori di tutti i tempi è tale, che ne è nato un Rave.

Avete capito bene: un Rave, dove non ci sono top dj, non ci sono cassa e basso distorto, non c’è alcun su le mani d’ordinanza. C’è solo il puro suono della musica classica.

Certo, chi è cresciuto a pane e diesis prima che diventasse # hashtag, sa benissimo che Beethoven aveva una personalità piuttosto complessa, ma da qui ad immaginarcelo a un rave party ce ne vuole.

Tutt’altro. Fatto sta, che Beethoven c’era eccome e c’era anche il suo Maestro Haydin. Come c’erano Ravel, Schumann, Scarlatti, Debussy, Verdi, Handel, Mozart, Vivaldi, Schubert, Bach e persino il più temuto dagli apprendisti pianisti per la sua difficoltà: Liszt.

Naturalmente, non si tratta di una presenza fisica, ma attraverso la loro espressione, la loro genialità, la loro inventiva. Interpretati da un fiume di musicisti che ha preso parte all’iniziativa.

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Il “Rave Clandestino di musica classica è stato molto di più di un party con dei corpi agitati

Un’autentica maratona no-stop, dove per 12 ore, tantissimi artisti e musicisti hanno suonato ininterrottamente, per un totale di oltre trenta concerti.

Una manifestazione organizzata dall’Orchestra Notturna Clandestina, fondata e diretta da Enrico Melozzi, con la partecipazione straordinaria del violoncellista di fama mondiale Giovanni Sollima e la pianista Beatrice Rana.

Un tour de force a base di meravigliose note suonate, nel vero senso del termine, dai gruppi da camera uniti ai solisti e cantanti lirici di ogni età e nazionalità, provenienti da ogni parte del mondo.

Lo scopo di questa originale manifestazione è sostenere l’Orchestra Notturna Clandestina e le attività dell’Auditorium.

Nonché, quello di fare un marcato e ambito dietro front, sul concetto che vede la musica classica come un qualcosa da élite. Perché la musica classica è per tutti e lo dimostrano, le centinaia di giovani che hanno preso parte all’evento, dimostrando una passione in forte crescita.

Considerato il trend che vede sempre più ascoltatori appassionarsi alle magiche composizioni del passato, inserendo la musica classica in un contesto “rave” si è cercato di darle una dimensione ancora più cool.

Il messaggio, neanche a dirlo, è andato a buon fine, in quanto la kermesse ha conquistato proprio tutti, mantenendo l’Auditorium affollato fino alle quattro del mattino.

Un rave che sa di sinfonia e anche di genialità. La musica classica è un patrimonio di tutti, grandi e piccini, sognatori e non, colti e meno colti. Il perché è presto detto: trasmette emozioni così forti, da non potere essere probabilmente paragonata ad altre tematiche musicali.

L’emozione pregnante, esplosiva, da brivido. Quella che ti entra dentro e ti fa viaggiare…raggiungendo davvero l’interno del cuore.

Lorenzo Tiezzi

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