Nel panorama del design del XX secolo, poche opere possono vantare un’eredità tanto ricca e duratura quanto la poltrona Wassily, progettata da Marcel Breuer nel 1925, simbolo di un’epoca, manifesto delle idee moderne, esempio di innovazione che ha rivoluzionato il concetto di arredamento: a cent’anni dalla sua nascita, continua a essere riferimento per designer e appassionati, incarnando l’essenza del Bauhaus e la ricerca di un’estetica funzionale e minimalista.
Un’intuizione geniale
Marcel Breuer, giovane architetto e designer ungherese, si unì alla scuola Bauhaus, famosa per la fusione di arte e artigianato. Ispirato dalla struttura leggera e resistente del telaio di una bicicletta, iniziò a esplorare l’uso del tubolare d’acciaio, un materiale che avrebbe permesso di ridurre il peso e il volume delle sedute tradizionali. La sua visione era quella di creare una sedia che fosse non solo estetica, ma anche funzionale, in grado di adattarsi agli spazi moderni. Il prototipo originale della Wassily fu realizzato senza saldature, utilizzando tubi d’acciaio piegati, una tecnica che non garantiva solo una maggiore flessibilità, ma permetteva anche di mantenere un aspetto “trasparente”. La poltrona fu così battezzata in onore di Wassily Kandinsky, collega e amico di Breuer, che rimase colpito dal design innovativo.
La struttura: un mix di comfort e leggerezza
La poltrona si distingue per la sua struttura a sbalzo, che elimina la necessità di gambe posteriori, e conferisce una sorprendente leggerezza visiva. La combinazione di tubolare d’acciaio e cinghie in tessuto o cuoio per la seduta e lo schienale rappresenta una fusione di materiali industriali e artigianali, un concetto chiave del movimento Bauhaus. Questo approccio ha permesso al suo ideatore di creare una sedia comoda e anche esteticamente gradevole, capace di integrarsi in qualsiasi contesto, le cui misure sono studiate per offrire comfort ed equilibrio: la curva dolce dello schienale, insieme alla seduta ampia e accogliente, permette una postura rilassata, e la rende ideale per ambienti sia residenziali che pubblici. Il fatto che essa possa essere prodotta in serie ha rappresentato una vera rivoluzione, perché ha reso il design accessibile a un pubblico più ampio.
Evoluzione e influenza culturale
Nel corso degli anni, la Wassily ha ispirato una miriade di designer e architetti. Mart Stam e Ludwig Mies van der Rohe, tra gli altri, hanno esplorato il potenziale del tubolare d’acciaio, elaborando nuove forme e strutture. La sedia cantilever, per esempio, ha aperto la strada a una nuova era di sedute senza gambe, che sfidavano le convenzioni tradizionali. Breuer stesso ha continuato a sviluppare il concetto di sedia a sbalzo con la creazione della Cesca, un altro pezzo iconico che combina legno curvato e acciaio. Anche le donne designer del periodo, come Eileen Gray e Charlotte Perriand, hanno contribuito a questa evoluzione, introducendo elementi ergonomici e innovazioni tecniche. Gray, ad esempio, ha progettato la poltrona Non Conformist, che introduceva l’idea di asimmetria, mentre Perriand ha collaborato con Le Corbusier per creare sedute che riflettevano una profonda comprensione della postura umana.
L’impatto del design moderno
Con la Seconda Guerra Mondiale, la produzione della Wassily si interruppe, insieme a molte altre opere di design. Tuttavia, alla ripresa economica del dopoguerra, la sedia riemerse nel panorama del design, grazie all’imprenditore italiano Dino Gavina, che iniziò a produrla con cinghie in cuoio, conferendole l’aspetto che conosciamo oggi. L’acquisizione di Gavina da parte di Knoll International, nel 1968, ha garantito che la poltrona rimanesse in produzione. Oggi, quest’opera di design è esposta nelle più importanti collezioni museali, tra cui il MoMA di New York e il Bauhaus Archiv di Berlino.
Testimonianza di creatività
A cento anni dalla sua creazione, questa poltrona continua a ispirare e a suscitare ammirazione. Designer contemporanei, come Nendo e Marco Lavit, si confrontano con l’eredità di Breuer reinterpretando in modi innovativi il tubolare d’acciaio. Le loro opere, pur mantenendo un legame con il passato, esplorano nuove forme e funzionalità, dimostrando che il design è un campo in continua evoluzione. Con la celebrazione di un secolo di design, la Wassily invita a guardare al futuro, continuando a sfidare le convenzioni e a celebrare l’innovazione.