Accantoniamo nella memoria l’eleganza à la Dior dei rivoluzionari anni ’50 post dopoguerra – che celebravano la ormai rinomata silhouette a clessidra con vita stretta e gonne ampie -, per dare spazio a un’estetica austera e rigorosa. Un atto di ribellione femminile, per un inno all’emancipazione di una donna che deve sentirsi libera non solo nella mente e nell’espressione ma anche nel fisico, facendosi interprete di uno stile comodo e versatile. Ed ecco che torna nella moda l’uniforme autunno inverno, a testimonianza che il fascino della divisa non tramonta mai.
L’influenza delle uniformi militari nella moda
Nel corso della storia le uniformi militari sono state simbolo di potere in alcuni Paesi, delineando epoche diverse ed evocando varie credenze. Per molti portano con sé profonde connotazioni radicate in specifici contesti storici e in talune percezioni sociali. L’influenza delle uniformi si estende oltre il loro scopo funzionale originale divulgandosi nel mondo della moda con forte decisione. Dalle linee strutturate del XIX secolo – dove l’abbigliamento in stile militare condizionò in modo significativo la vita civile – alle influenze rilassate viste nello streetwear moderno, l’impatto dell’esercito ha ancora oggi un potere innegabile. L’eredità delle uniformi militari rimane senza dubbio una notevole fonte di ispirazione che continuerà a plasmare l’industria della moda per molto tempo.
Genesi dello stile ispirato alla marina militare
“Tutta la sua vita, tutto quello che faceva era trasformare l’abbigliamento maschile in femminile”, diceva Salvador Dalì di Chanel. Pioniera di aver portato le uniformi in passerella, la rivoluzionaria (nella moda e nel costume) Gabrielle Coco Chanel è l’esponente di un modernismo che ha dato forma a un nuovo concetto di donna, diventando lei stessa il manifesto di una femminilità indipendente, autentica e anticonformista. Negli anni ’20 Chanel diede vita a un modello di donna che sosteneva la propria femminilità attraverso la rivisitazione dei codici dell’abbigliamento maschile. Nel 1917 Chanel trasformò la “marinière”, maglietta a maniche lunghe con le righe orizzontali – nata nel 1858 come parte dell’uniforme della marina francese – in un emblema assoluto della moda.
La maglia a righe era perfino l’indumento preferito del genio ribelle Pablo Picasso, che nel 1938 gli dedicò una serie di dipinti. Addio dunque a corsetti e impalcature di retaggio della Belle Époque, che imbalsamavano il corpo, a favore di vestiti comodi e semplici ideali per la vita quotidiana. La couturière creò così uno stile dall’eleganza semplice senza fronzoli e orpelli, addirittura definito “misèrbailisme du luxe” dal suo eterno rivale Paul Poiret.
Caban: il cappotto è per “per sempre”
Gli abiti bellicosi sono un pilastro della moda invernale e gli stilisti hanno reinterpretato le uniformi militari anche per questa stagione. Qual è il segreto per indossare capi dai richiami military in modo chic? Sicuramente combinarli a svariate ispirazioni per esprimere uno stile comodo e funzionale. Protagonista è il caban, detto anche peacoat, considerato un classico senza tempo. Una giacca che può essere indossata di giorno in abbinamento a pantaloni larghi e gonne medio lunghe per un look casual, oppure di sera da sfoggiare con tessuti in lingerie per darsi un tono più elegante.
I richiami military Autunno Inverno
Il caban è il must have imprescindibile del guardaroba di quest’inverno. Saint Laurent lo rilegge in chiave contemporanea – in pelle dalla forma a cocoon – attraverso la personale visione del suo direttore creativo Anthony Vaccarello, riconosciuto e apprezzato per trasmettere alla maison parigina il suo imprint, tra spirito borghese e anima rock. Nella versione fino al ginocchio con bottoni dorati è invece a firma Loewe, per un’aria decisamente più aristocratica.
Il caban è onnipresente anche nella collezione Chanel, declinato in tweed nella tonalità del nero con inserti in lurex, oppure in cashmere e alpaca nei toni dell’arancione e marrone; in alternativa a voluminosi capi di maglieria alla marinière. Invece, Sabato De Sarno crea per Gucci una giacca doppiopetto color cammello dalla linea rigida e bottoni in metallo con logo della griffe, sdrammatizzata con una gonna super mini per un look sexy e non scontato. Marinai, mozzi e ufficiali sono i protagonisti della collezione intitolata Atlantico di Emporio Armani che comunica la sua idea di mare d’inverno. Re Giorgio dà vita ad una nuova interpretazione di uniforme moderna fatta di camicie con maxi colletto, dolcevita a righe, foulard al collo, baschi, gilet, pantaloni dai volumi ampi. Et voilà. Le atmosfere militari hanno sempre quel tocco di classe che fa la differenza; uno stile che sceglie un linguaggio classico ma dall’attitude moderna.