Il trambusto della vita moderna in cui un impegno insegue l’altro a ritmo concitato ci obbliga a recitare su molteplici palcoscenici del nostro quotidiano racconto. Quando, infine, il sole tramonta e abbandoniamo la ribalta per rifugiarci nella quiete del retroscena, rimane ancora energia per togliere i costumi di scena, indossare un completo sportivo e trovare il tempo per fare sport. Tuttavia, abile artista del “far di necessità virtù”, l’uomo moderno ingegna soluzioni nuove al fine di adattarsi alle condizioni sempre più stringenti dell’odierna realtà sociale e, in particolare, dinanzi a siffatta esigenza, di riuscire a fare spazio per infilare tra i confini della sua straripante vita quotidiana il tempo da dedicare allo sport.
Si delineano i contorni di un fenomeno di primo acchito non dissimile alla configurazione dei soliti ciclici trend, ma sotto uno sguardo più attento rivela tutta la sua eloquenza nel parlarci della drammaticità delle istanze sociali con cui l’uomo di oggi è chiamato a fare i conti. I Weekend Warriors sono persone che, schiacciate dal peso degli impegni quotidiani, concentrano tutta la loro attività fisica in lunghe ed intense sessioni nel fine settimana.
Il punto di partenza: linee guida, sport e benessere
Lungamente studiata dagli esperti del settore, costituisce ormai verità assodata la correlazione tra la pratica sportiva regolare e la riduzione dei rischi di sviluppare malattie croniche e cardiovascolari. Al tal proposito, il Ministero della Salute si esprime rivolgendo raccomandazioni specifiche a ciascuna fascia d’età; agli adulti: almeno 150 minuti settimanali di attività moderata o 75 minuti di attività intensa, a cui accompagnare sessioni di esercizi di rafforzamento muscolare. Una cautela che, seppure non esageratamente gravosa, in virtù dell’impazienza con cui il mondo si muove attorno a noi, trascinandoci in un vortice di stress, ansia, insoddisfazione, diventa difficile da adottare.
Tra le pagine dei comunicati ufficiali del Ministero, dunque, vengono descritte la qualità e la quantità di sport essenziali al fine di salvaguardare la propria salute cardiovascolare, muscolare, e metabolica. Tuttavia, la realtà attuale si discosta non poco dalla profilazione teorica. In un’epoca in cui il tempo è per molti la risorsa più scarsa, in cui le giornate lavorative si allungano e gli impegni si moltiplicano, la salvaguardia del benessere psicofisico è spesse volte relegato all’ultima voce della lista delle priorità. Costretti a inseguire il ritmo incalzante del tempo, sempre più frenetico e indifferente alle esigenze individuali, ritagliare momenti da dedicare allo sport diventa sfida ardua. Da siffatta necessità e dal supporto che la scienza sembra accordare alla pratica del “tutto concentrato in una o due sessioni“, nascono i cosiddetti Weekend Warriors.
Allenamento a singhiozzo: è davvero efficace?
I dati parlano chiaro: coloro che concentrano l’allenamento settimanale durante il fine settimana godono di benefici simili a coloro che sviluppano una routine sportiva distribuita su più giorni. Il campione esteso, composto da più di 89 mila individui, ha permesso di tracciare e comparare gli effetti di sessioni di sport concentrate rispetto a pratiche di esercizio fisico a cadenza regolare, giungendo a risultati piuttosto positivi. Raggiunti i livelli di attività fisica settimanale raccomandati, che sia uno o due giorni con maggiore frequenza, la differenza è marginale: i benefici sulla salute restano sostanzialmente invariati.
Tuttavia, è importante notare che lo studio non indaga lo scarto tra i due stili di vita in termini di equilibrio psico-emotivo. La narrazione attorno ai Weekend Warriors sembra, infatti, prescindere un importante dettaglio: caratteristica prima dell’attività fisica, inscritta nell’enunciazione stessa del termine, è la consuetudine, costanza, misuratezza con cui essa dovrebbe essere armoniosamente inserita all’interno dei ritmi della quotidianità, fungendo, essa, non solo quale sorgente di salute fisica, ma altresì di benessere mentale e spirituale.
Sport, produttività, benessere: un equilibrio compromesso
Quello dei Weekend Warriors si configura quale specchio dei tempi, prodotto della visione che celebra la produttività machiavellica, esortando a inseguire il risultato a discapito della serenità interiore. Trovare tempo per fare sport diventa una voce da spuntare sulla lista, e l’attività fisica, anche tra le pareti private di casa, è una performance attraverso cui raggiungere obiettivi prefissati a cui si è mancato di adempiere durante la settimana. Ad una auto-colpevolizzante sedentarietà forzata, segue una full immersion che, seppure garantendo il mantenimento della salute fisica, rischia di mettere all’angolo quella mentale. Persa la cura per i piccoli, costanti passi, si perde lo scopo originario dell’attività fisica: la ricerca di un equilibrio interiore, la creazione di momenti in cui corpo e spirito si conciliano in un’unica entità, più forte e più sana.