Il Gran Premio MotoGp dell’Emilia-Romagna scrive un altro capitolo importante nella trama di questo motomondiale. Sembrava una questione tra Bagnaia e Martin, i due favoriti per la lotta al titolo, ma quando meno te l’aspetti ecco Enea Bastianini, che tira fuori il coniglio dal cilindro regalando una gara superlativa. Con una “spallata” al cardiopalma all’ultimo giro, si prende la vittoria strappandola a Jorge Martin: un finale al fotofinish che lascia il pubblico senza fiato.
Bastianini brilla, vittoria numero 100 per la Ducati in classe regina, sesto titolo costruttori, il quinto consecutivo, confermando uno strapotere indiscutibile. Sembrava tutto fatto per il sorpasso in classifica, invece è arrivata la doccia fredda per Pecco Bagnaia che vede allontanarsi Jorge Martin nella classifica piloti ed è costretto a vedere il finale di corsa dai box. Una caduta a sette giri dal termine lo relega a -24 punti dal rivale, una giornata da dimenticare vista la splendida partenza dalla pole. Sul podio torna anche Marc Marquez, terzo, Bezzecchi quarto e Morbidelli completa la top five.
Misano dà, Misano toglie
Una gara complessa per il campione in carica. Partito non al meglio, ha perso subito la leadership a favore di Jorge Martin, che conferma la grande partenza della sprint, ma è riuscito a riprendersi la prima posizione alla prima curva. Pecco mantiene il comando fino al quarto giro, quando Martin lo supera alla curva della Quercia. Subito dopo, Bastianini lo sorpassa, relegandolo al terzo posto. Bagnaia perde terreno dai due davanti, con il distacco che supera i due secondi.. Tra il 13° e il 16° giro, Bagnaia reagisce in maniera impressionante, mettendo a segno tempi da qualifica e registrando tre giri consecutivi sotto l’1’31”; l’unico a riuscirci, segnando il giro più veloce 1’30.877.
Nonostante lo sforzo, il gap dai primi due rimane significativo, intorno a 1.9 secondi. Bagnaia continua a spingere al massimo, cercando di ridurre lo svantaggio, ma i suoi avversari rispondono colpo su colpo. Al giro 20, la sua rincorsa si conclude bruscamente con una caduta alla curva della Quercia. La sua gara termina e il distacco in classifica da Jorge Martin è ora di 24 punti, complicando ulteriormente la conquista del titolo mondiale:
“Abbiamo perso 5 punti, siamo arrivati con – 19, andiamo via con – 24 ma avevamo il passo per vincere”
dirà Bagnaia in conferenza stampa.
” il problema è stata la gomma, ho pinzato molto in frenata e sono caduto”
Bastianini vs. Martín: la battaglia in velocità
Il duello tra la Bestia e Martinator si fa intenso, ma caratterizzato più dalla tensione che dai sorpassi. Nessuno può permettersi errori, ma alla fine è Bastianini a vincere, – costringendo Martin ad un’uscita di traiettoria – con un attacco all’ultimo giro il riminese tira fuori gli artigli e si aggiudica la pole.
Lo spagnolo, arrivato furioso al traguardo, esprime il suo disappunto con il gesto dell’ombrello verso Bastianini ed il team. Clima più disteso sul podio; il riminese regala a Ducati la vittoria nella classe regina mentre il campione del mondo in carica è costretto a guardare come spettatore la festa.
Il ritorno di Quartararo
Misano tende sempre una mano anche a Quartararo. Tre anni fa, qui gli veniva consegnato il titolo mondiale; oggi, il tracciato romagnolo rappresenta un nuovo punto di partenza per il rinascimento giapponese. Il quinto posto in gara è certamente incoraggiante, soprattutto considerando che il francese ha mantenuto la scia di Morbidelli – suo ex compagno – fino quasi alla fine. Questa performance suggerisce che Yamaha lavora intensamente. Sarà fondamentale vedere se questa tendenza si confermerà nei prossimi Gran Premi; la strada per il recupero è ancora lunga; Misano potrebbe essere solo l’inizio.
Next stop Mandalika, il caldo e le sfide tecniche
Archiviato il doppio impegno di Misano, la MotoGP si prepara a varcare i confini europei, iniziando una maratona di cinque gare in sei weekend: l’Indonesia prima tappa. Il Mandalika International Circuit, situato nella paradisiaca isola di Lombok, sarà teatro di una sfida incandescente, non solo per il tracciato di 4,3 km e le sue 17 curve, ma anche per il clima tropicale che spingerà i piloti al limite fisico. Jorge Martín, dopo buone prestazioni e un +24 in classifica su Bagnaia, parte come uno dei favoriti, ma Pecco sarà costretto al riscatto dopo la caduta di Misano.
Mandalika non sarà solo una prova tecnica, una battaglia contro il caldo e l’umidità, chi saprà dominare queste condizioni potrà imporsi nella volata finale del campionato. Con il campionato ormai al culmine, l’incertezza regna sovrana su chi alzerà il trofeo a fine stagione; ogni curva, ogni sorpasso diventa decisivo, e in un calendario così serrato, sbagliare non è permesso. La posta in gioco è alta, e solo chi saprà mantenere sangue freddo tra layout tecnici e condizioni atmosferiche imprevedibili potrà ambire al titolo.