“L’estate sta finendo“, il famosissimo tormentone dei Righeira che si insinua con ancor più decisione nella nostra mente, assalita dalla malinconia, a partire già dai giorni immediatamente successivi a ferragosto e man mano che ci si avvicina a settembre. Un triste mantra che ci prepara alla fine dell’estate e all’addio alle spiagge da ormai quasi quarant’anni, ma questa volta a salutare la stagione più calda ci penserà un evento atmosferico ed astronomico davvero insolito: un’incantevole Super Luna Blu, pronta a illuminare il cielo, ben visibile soprattutto nella notte tra il 19 e il 20 di agosto. Un fenomeno tanto raro quanto suggestivo da osservare e studiare con grandissima curiosità.
Il termine “Super Luna Blu” si riferisce al momento in cui la luna raggiungerà il massimo della sua grandezza e luminosità, nel punto di estrema vicinanza alla terra, detto anche Perigeo. Agosto, si sa, è il mese perfetto per tenere, proprio come accade nella notte di San lorenzo, gli occhi puntati verso il cielo notturno, possibilmente quando siamo fuori città e l’inquinamento visivo è meno invasivo, una circostanza sempre più tristemente rara. Ecco quindi con un po’ di fortuna riusciremo ad avere una visuale ancora più privilegiata sul satellite in acquario, splendente e maestoso come non mai, perfettamente visibile anche ad occhio nudo.
Il plenilunio di agosto
E’ detto anche Luna dello Storione, termine che deriva dalla tradizione americana per via della grande abbondanza di pesci nei Grandi Laghi che contraddistingue questo periodo dell’anno. Ma lo spettacolo della Super Luna Blu potrà contare anche su una comparsa d’eccezione: trattasi delle stelle cadenti kappa Cignidi, che feriranno in gran numero il cielo stellato con la loro scia dorata proprio in questa stessa magica nottata, con picco atteso alle 22 circa. Si stima che lo sciame avrà una portata ben maggiore addirittura se comparata alla ben più celebrata notte di San Lorenzo.
Persino i più scaramantici possono godersela in tutta tranquillità: nessun pericolo, osservandola, di diventare improvvisamente dei lupi mannari e neppure dei vampiri, ormai troppo fuori moda. Ma il simbolismo e la superstizione intorno a questo evento non mancano di certo: secondo gli esperti questa eccezionale luminosità lunare agisce come un vero e proprio riflettore sulle nostre vite, in grado di riportare alla luce persino le problematiche più nascoste nei meandri più reconditi del nostro inconscio. Un processo che può chiaramente portare tensione, rabbia e frustrazione. Gli astrologi raccomandano dunque di mantenere la calma, armarsi di santa pazienza e provare ad evitare il più possibile i conflitti più inutili.
Amanti dell’oroscopo ed irriducibili scettici
si troveranno riuniti tutti insieme, ad ammirare un meraviglioso spettacolo della natura incredibilmente raro: la prossima Super Luna Blu, infatti, potrebbe arrivare a maggio 2026, se non addirittura nel gennaio o nel marzo del 2037. Si stima infatti che circa un quarto di tutte le lune piene siano Super Lune, di cui poi solo il 3% sono classificabili come lune blu. Una coincidenza che renderà il nostro satellite fino al 14% più grande ed il 30% più luminoso, se paragonato al momento di massima distanza dalla terra, detto Apogeo.
Convinzioni personali e scientifiche a parte, c’è sempre qualcosa di magico nell’osservare il cielo, rituale che ha accomunato ogni popolo nel corso di molti millenni. Un modo di rapportarsi con l’infinito, con le domande esistenziali a cui non riusciremo forse mai a dare una risposta concreta. Con lo stesso ignoto che ha spinto molti scienziati ad intraprendere gli studi, mossi da una incredibile curiosità che ci ha permesso di scoprire nuove tecnologie, restituendoci altresì per la prima volta una vera e propria coscienza ecologica terrestre ormai da qualche decennio. Scrutare l’universo, l’immensa distesa di stelle e pianeti non adatti ad ospitare forme di vita, testimonianze tangibili dell’incredibile miracolo avvenuto sulla terra. Uno stratagemma, forse, indispensabile per misurare il vuoto che abbiamo dentro di noi, mentre osserviamo quello che invece da sempre ci circonda.