Per Carl Cox Riccione è sinonimo di una doppia festa da segnare negli annali. Il dj britannico, infatti, è tornato per la seconda volta sul palco dello Space per infiammare un luogo che, evento dopo evento, sta diventando il vero e proprio simbolo della notte della Riviera Adriatica. Nomi come il suo ce ne sono stati davvero tanti, non fanno altro che impreziosire l’offerta tutt’altro che scontata di un locale di per sé attrattivo perché da sempre sinonimo di divertimento, ma che in questo modo è andato addirittura oltre, entrando di diritto nei templi dei deejay-set internazionali.
62 anni di pura energia
pronti a sprigionare passione ed entusiasmo, Carl Cox ha fatto sua la notte di Ferragosto, dispensando sana vitalità alle migliaia di persone che hanno scelto la collinetta di Riccione per partecipare al suo show. Lui, che le scene le calca addirittura dal 1986, sa bene di essere stato indicato quale miglior dj mondiale per due anni consecutivi e questo significa molto. Un “bollino di qualità” che lo precede, che gli indica la via e che dà certezze a quanti, – e sono stati davvero tanti anche allo Space -, scelgono di seguirlo nelle sue date per abbeverarsi alla sua fonte vitale.
Può sembrare un’iperbole, ma di fatto Carl Cox è tutto questo,
e molto altro di più. Deejay di fama assoluta, il britannico ha infatti abbracciato anche la produzione discografica quale naturale approdo per coloro che, come lui, sanno tracciare la via, intercettare i gusti, lanciare stili. Considerato un grande remixer, ha lavorato sia nell’ambito della musica house e della techno, disegnando una parabola che, dopo quasi quattro decenni di carriera, non accenna a invertire la rotta.
Un segnale, quest’ultimo, dell’estrema capacità di dare tutto sé stesso a chi l’ascolta, di regalare agli spettatori delle sue serate la sensazione di non essere semplicemente tali, ma di diventarne protagonisti assieme a lui, interpretando dunque un ruolo all’interno di quella che è una cornice più grande. Lo Space Riccione, ha ancora una volta dimostrato di non temere il confronto con le più importanti strutture da ballo internazionali, una sorta di alter ego italiano delle più famose sale europee pronto per questo motivo a inserirsi nei calendari più cool dell’estate.
Di Cox, in fondo, si può dire tanto
La sua poliedricità è nota in tutto il mondo, con serate memorabili nei club più prestigiosi qua e là per il globo a caratterizzarne il percorso musicale e umano. Dalla techno-house alla techno, dalla minimal techno all’acid house, l’ascesa dell’artista nato a Carshalton nel 1962 ha avuto basi solide su cui costruirsi, un’evoluzione che l’ha reso anche organizzatore di eventi e, perché no, perfino talent-scout di personaggi che faranno molto parlare di sé di qui a qualche anno. La classe, del resto, non gli manca, così come il senso ultimo di quelli che sono i desideri di un popolo, quello della notte, troppo spesso incasellato in stereotipi buoni più per i critici che non per la critica.
Ecco dunque che dopo essere stato testimonial dell’inaugurazione dello Space Riccione, Cox è tornato “sul luogo del delitto” per regalare un secondo appuntamento unico ai suoi fedelissimi, un modo per esaltare la rinascita dello Space in Romagna e, al contempo, per confermarne la vocazione internazionale decisa come sua linea maestra. I numeri, e va detto, stanno dalla parte di chi ha voluto lanciare questa sfida, facendo di Riccione il posto in cui insediare quello che era stato un simbolo delle notti di Ibiza; per farlo, la scelta dei nomi in scaletta è stata decisiva. Quello di Carl Cox non è che la più immediata delle rappresentazioni.