Ogni donna ha un segreto da custodire che spesso rispecchia il suo lato più fragile. Pensiamo ad Oriana Fallaci, colei che ha dato la vita per il giornalismo, eppure negli anni Novanta ha dovuto fare i conti con una guerra intima, una battaglia contro il tempo a causa di un tumore al seno. Alda Merini, poetessa e scrittrice italiana che per anni è stata rinchiusa in un manicomio per un disturbo bipolare. La protagonista di oggi, invece, è Margaret Bourke White, la prima fotografa al fronte, colei che ha affrontato in modo rivoluzionario il divario tra uomo e donna, scendendo in campo, affermando che la fotografia non deve essere luogo di contesa ma di collaborazione. Determinazione, intraprendenza e talento fuori dagli schemi, riesce a lasciare il segno nonostante abbia dovuto convivere con una grave malattia. Il Parkinson, infatti, è stato il suo lato fragile che in pochi hanno conosciuto.

Margaret Bourke White Fotografa - Life&People Magazine di moda

Margaret Bourke White: dall’altra parte dell’obiettivo fotografico

Per molti anni Margaret Bourke White si è posizionata dietro all’obiettivo fotografico, raccontando l’America degli anni Trenta, la nascita dell’Unione Sovietica, la vittoria degli Alleati, il Sudafrica e l’Apartheid, l’India dell’indipendenza. Per una vita ha viaggiato, incontrato personaggi importanti, vissuto vicende avventurose ed esperienze pericolose. Non si è mai fermata davanti alle difficoltà e agli imprevisti del suo percorso fino a quando, però, una malattia le ha impedito di continuare il lavoro; nel 1952 che le viene diagnosticato il morbo di Parkinson. Tuttavia, a differenza di altre persone che avrebbero reagito perdendo il senno, la fotoreporter non si è mai sottratta al proprio destino, anzi ha scelto di mettersi per la prima volta dall’altra parte dell’obiettivo fotografico.

Margaret Bourke White fotografa Novecento | Life&People Magazine di modaLo ha fatto con tutta la naturalezza e semplicità che l’hanno sempre contraddistinta, facendosi immortalare da un collega durante un intervento chirurgico al cervello. Anche in quell’occasione non ha mai perso la voglia di raccontare. Non a caso, l’ultimo capitolo della sua autobiografia “Il mio ritratto”, testo pubblicato nel 1963, narra il suo rapporto con il Parkinson.

Il lato fragile della fotografa diventa un reportage

Nel 1959 la fotografa Margaret Bourke White diventa la protagonista di un reportage firmato da Alfred Eisenstaedt e pubblicato sulla rivista Life. Il servizio intitolato “La lotta indomita di una donna famosa” ha messo a nudo il suo lato fragile. Il Parkinson l’ha resa una donna diversa ma allo stesso tempo più forte e coraggiosa. Grazie a tale malattia, infatti, ha deciso di fare conoscere le proprie debolezze, mettendosi alla pari di tante altre persone senza più il bisogno di nascondersi dietro un obbiettivo. Gli scatti sono una narrazione di sale operatorie, il tango come attività per coordinare gli arti, sorrisi e lacrime. La fotoreporter non è mai stata nostalgica del passato, anzi, ha sempre cercato di vivere l’oggi, immaginando un domani migliore.

Margaret Bourke White lavoro | Life&People Magazine di moda

Pioniera della fotografia femminile

Margaret Bourke White è considerata la pioniera della fotografia femminile fin dall’esordio avvenuto nel 1927. Aveva solo venti anni quando intraprese il grande viaggio, iniziando a scattare foto industriali; nel 1929 l’incontro con Henry Luce, caporedattore di Time, fu cruciale per l’affermarsi della sua carriera. Fu all’epoca che la fotoreporter cominciò a collaborare con la rivista illustrata Fortune.

Margaret Bourke White servizio | Life&People Magazine di modaIl suo lavoro è stato ed è ancora oggi esempio di come non dovrebbe esistere alcun divario tra uomo e donna in nessun ambito. Fu proprio la Bourke White assieme al marito Erskine Caldwell a intraprendere un viaggio di ricerca nel sud per poi scrivere il libro “You Have Seen Their Faces”. Perché, come più volte ha affermato la diretta interessata, non c’è discriminazione di genere che il talento, il coraggio e la determinazione non possano sconfiggere.

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