Organizzare un party di successo può essere impresa insormontabile: davvero tanti i dettagli che si devono incasellare perfettamente, ciascuno dei quali potrebbe andare storto da un momento all’altro e rovinare tutto. Con la giusta preparazione ed un pizzico di fortuna, tuttavia, si può riuscire a generare quell’atmosfera magica che caratterizza una festa memorabile, di quelle che riecheggiano nei racconti degli invitati per decenni e si tramandano attraversando generazioni, tra aneddoti divertenti e immagini potenti da rievocare davanti ad un aperitivo.
Nel tentativo di riuscire a carpire quali sono gli elementi fondamentali, immancabili e imprescindibili per un evento dal risultato assicurato, prenderemo in considerazione due dei party più famosi e chic della storia. Parliamo del leggendario Ballo Surrealista organizzato dalla famiglia Rotschild a Parigi, nel 1972, e dell’indimenticabile Black and white ball del 1966, progettato dall’eterno Truman Capote. Trattasi di due delle feste più riuscite della storia, vette forse inarrivabili di stile, organizzazione, lusso, gusto e qualità degli invitati. Stravaganti e glamour, ambiziose e teatrali al punto giusto, impossibili da dimenticare per tutti gli appassionati dell’esuberanza che caratterizzava soprattutto gli anni 60′ e 70′ del ‘900.
Castello di Ferrières, circa 25km da Parigi
Questa la cornice del ballo surrealista più famoso di sempre
, scelta con cura da una delle famiglie più eccentriche, festose, modaiole e soprattutto facoltose dell’ultimo secolo: i Rotschild. Requisiti per accedere alla soirée? Essere ricchi e famosi, innanzitutto; attenersi ad un rigoroso dress code, immediatamente dopo, così descritto nell’invito: “cravatta nera, abiti lunghi e teste surrealiste“. La bellezza di questo sfarzoso ritrovo risiedette infatti soprattutto nelle diverse, ingegnose interpretazioni che le star di tutto il mondo diedero a queste indicazioni un po’ criptiche, stampate al contrario e leggibili solo di fronte ad uno specchio.
Un esempio su tutti? Audrey Hepburn, la regina di Hollywood, che si presentò all’ingresso in abito rosso e collana di perle, una mise classica ed elegante suggellata da un curiosissimo copricapo: una gabbia per uccelli. Ma anche la padrona di casa, Marie-Helene de Rotschild, in costume da cervo ferito, con testa agghindata da una cascata di diamanti che cadevano a mo’ di lacrime sulle guance. Prime due regole fondamentali, dunque, appena osservate: stabilire il giusto dress code nella giusta location, e selezionare con cura la lista degli invitati, diversificando quanto più possibile per ottenere un gruppo omogeneo per una festa memorabile mai banale, scontata e noiosa.
Furono più di 500 persone
ad accorrere invece al Plaza Hotel di New York per il Black and White ball di Truman Capote
, simposio organizzato in onore della sua amica Kay Graham. Un miscuglio di personalità di spicco dell’intellighenzia americana, tra cui anche il futuro presidente Reagan, nobili ed ereditieri dal sangue blu più blu di un cielo terso d’estate, che intrattenevano conversazioni piacevoli con artisti eclettici come Andy Warhol e Mia Farrow. Mescolare gli invitati, appunto, creando un mix perfetto di classi sociali tutte in abito da sera, rigorosamente bianco e nero, e maschera.
L’attenzione ai dettagli, anche quelli apparentemente più insignificanti, è l’ultimo insegnamento da custodire e mettere in pratica. Dimostrare una maniacalità nella scelta e nell’organizzazione di ciascun particolare può fare davvero la differenza tra un fiasco totale ed una festa memorabile. Indicare un party con questi connotati, oggi, è quasi impossibile, ma il ricordo di questi eventi stravaganti, surreali, immaginifici e così affascinanti continua a vivere e ad ispirare le nuove generazioni, che proseguono nel vano tentativo di replicare atmosfere di epoche passate che probabilmente non si possono proprio resuscitare, nemmeno per una notte. Studiarle ed emularne i punti cardine, tuttavia, può essere sicuramente un buonissimo punto di partenza per una festa che consenta agli invitati di tornare a casa soddisfatti, eventualità mai così scontata.