Incorniciano il volto delle donne, possono rappresentare un importante pegno d’amore e rivelano un pregio e un’artigianalità fuori dal comune. Sono i gioielli, l’accessorio più prezioso che una donna possa desiderare per sentirsi bella e per brillare come una stella, nelle occasioni più importanti o nella vita di tutti i giorni. Tra i modelli più prestigiosi e raffinati vi sono senza dubbio i gioielli Tiffany, una garanzia di eleganza per le donne dell’elite newyorkese e mondiale.

Cinquant’anni di unione tra il colosso di gioielli americano e la designer Elsa Peretti

una donna che ha fatto del suo amore per lo stile e per il design il suo cavallo di battaglia, in ogni occasione della sua vita. Ha avuto il merito di portare nel mondo dell’alta gioielleria materiali inconsueti, considerati poveri per il settore del lusso, come l’argento o addirittura il legno e il rame. La sua vita si divideva tra l’Europa e gli Stati Uniti, e alla fine degli anni Sessanta, quando era solita lavorare come modella per alcuni affermati fotografi, passeggiando per un mercatino rimase colpita da un piccolo oggetto di argento. Le piacque talmente tanto che le venne in mente di indossarlo. Da quel momento la sua passione per l’argento e per i gioielli si fece sempre più accesa finché – dopo studio, ricerca e duro lavoro – non diventò l’acclamata designer che oggi possiamo ricordare.

Il sodalizio Tiffany – Peretti

Correva l’anno 1974 quando la Tiffany&Co – acclamata maison di gioielli dal 1837 – chiamò la giovane designer Elsa Peretti per dare inizio a una collaborazione artistica all’insegna dell’avanguardia e della modernità. L’artista fiorentina si fece promotrice di collezioni di alta gioielleria realizzate con materiali considerati inconsueti per il mondo del lusso, come l’argento, un metallo dal fascino elegante, discreto e adatto per tutti i giorni. I gioielli Tiffany assumevano così forme naturali e anticonformiste, prendendo ispirazione dalla natura, dall’anatomia umana, nonché dalla vita quotidiana e dai viaggi nel mondo. Ne sono prova creazioni oggi esposte nei musei più prestigiosi al mondo e che hanno fatto la storia della moda, come la collana a forma di coda di scorpione, il polsino in argento che ricalca le fattezze dell’osso umano, o ancora il gioiello a forma di serpente che si attorciglia intorno al collo.

gioielli Tiffany elsa peretti | Life&People magazineI gioielli che prendevano forma dalla mente creativa di Elsa Peretti erano tra i più desiderati dalle donne dell’alta società negli anni Settanta. Tra le più celebri estimatrici delle sue creazioni si annoverano Diana Ross, Liza Minetti, Bianca Jagger e molte altre star del jet set internazionale. I preziosi nati dal sodalizio Tiffany – Peretti non mancavano di salire anche in passerella, indossati dalle modelle che sfilavano per alcuni fra i più acclamati stilisti di quel decennio, come Roy Halston, di cui la designer era grande amica.

gioielli Tiffany elsa peretti | Life&People magazine

Chi era Elsa Peretti?

Nata a Firenze negli anni Quaranta da una famiglia della classe media – suo padre con duro lavoro e sacrificio aveva assunto una posizione di prestigio all’interno dell’Anonima Pretroli – Elsa Peretti sin dalla giovane età si è sempre dimostrata molto creativa e indipendente. L’idea di sposarsi non era minimamente fra i suoi piani, così – come lei stessa dichiarò – all’età di 21 anni andò via di casa per trasferirsi a Milano, dove, tra un lavoretto e l’altro per mantenersi, riuscì a conseguire la laurea di Interior Designer. La giovane si è sempre dimostrata cosmopolita e alla continua ricerca di nuovi stimoli, così decise di trasferirsi a Barcellona e poi a New York, dove si stabilì per molto tempo e instaurò una proficua collaborazione con l’azienda Tiffany&Co.

gioielli Tiffany elsa peretti | Life&People magazineNella metropoli statunitense lavorava sodo per affermarsi come designer di gioielli di alta gamma, ma non si faceva mancare l’occasione di partecipare alle serate più esclusive del night club Studio 54, insieme a personalità dell’arte come Andy Warhol, della musica come Liza Minetti e della moda come Roy Halston. Negli anni Novanta decise di fondare un’associazione filantropa che si occupasse di contrastare la povertà nel mondo, di investire in ricerca sulla lotta alle malattie e molti altri progetti umanitari. Si tratta della Nando & Peretti Foundation, inaugurata a Sant Martì Vell, in Catalogna, dove la designer si stabilì per condurre una vita tranquilla ma pur sempre continuando a lavorare per il colosso di gioielli statunitense. La stilista si spense nel marzo 2021 e da quel momento la sua immagine di instancabile creativa e artista è rimasta impressa nel firmamento della moda, lasciando un’eredità di creatività e stile destinata a rimanere indelebile.

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