All’interno della Casa Manzoni a Milano si può ammirare un tesoro storico di valore davvero incommensurabile: si tratta dell’ultimo ricamo eseguito da Maria Antonietta quando questa si ritrovava prigioniera al Tempio a Parigi. Quest’opera, conservata nella casa-museo che fu già in passato dimora del celebre scrittore, è un esempio non solo di eccezionale maestria artigianale, ma anche un simbolo di amicizia e resistenza che ha attraversato i secoli.

Maria Antonietta: dal lusso alla ghigliottina

La storia dell’ultimo ricamo di Maria Antonietta esposto alla Casa Manzoni Milano è tanto affascinante quanto la vita della stessa Regina. Cresciuta tra lusso e opulenza, Maria Antonia Josefa Juana d’Asburgo-Lorena, questo era il suo nome completo, nacque a Vienna il 2 novembre 1755 e fin dall’inizio il suo destino fu segnato nel bene e nel male dallo sfarzo di una monarchia prossima al collasso, ignara del tragico e inaspettato destino che la vita le avrebbe riservato. A 14 anni, la figlia dell’imperatore Francesco I del Sacro Romano Impero e dell’imperatrice Maria Teresa I d’Austria, sposò l’allora delfino e futuro re Luigi XVI di Francia, diventando così regina consorte di quel paese all’alba della famosa rivoluzione.

Casa Manzoni Milano | Life&People MagazineNé la corte né il popolo francese l’accolsero mai favorevolmente. Accusata di essere una persona fredda, superficiale e sprecona, Maria Antonietta si guadagnò il disprezzo e l’antipatia di un popolo che, alla fine, la incarcerò per poi mandarla direttamente al patibolo, in una celebre esecuzione pubblica consumatasi il 16 ottobre 1793. Ma, prima che si compisse il suo sfortunato destino, e più precisamente durante la sua prigionia al Tempio di Parigi, Maria Antonietta trovò conforto nell’arte del ricamo, un’attività che le permise di mantenere un difficile equilibrio interiore negli ultimi mesi di vita. Fu proprio in quella cella che creò questo suo ultimo ricamo, il quale raffigura un grazioso putto biondo, dai tratti somatici somiglianti a quelli del figlio Luigi Carlo, futuro Luigi XVII, mentre è intento a riempire un cesto di fiori.

Da Versailles a Casa Manzoni: il viaggio del ricamo

Il mistero di come l’ultimo ricamo di Maria Antonietta sia giunto a Casa Manzoni è una storia sorprendente che intriga moltissimo studiosi e appassionati. Orgogliosa del lavoro realizzato, Maria Antonietta decise di donare l’oggetto alla sua cara e devota maestra di cucito, in segno di gratitudine per la compagnia e il sostegno offerti durante la sua prigionia. La maestra di ricamo, riconoscendo il valore sentimentale e storico della pezzo, decise di consegnarlo a Sophie de Condorcet, scrittrice e moglie del filosofo Nicolas de Condorcet. Sophie, a sua volta, lo conservò con molta cura nel bel mezzo di una Rivoluzione turbolenta come lo è stata quella Francese.

Casa Manzoni Milano | Life&People MagazineDopo la morte del marito, evento a cui seguitarono anni molto difficili, Sophie aprì comunque un salotto dove si riunivano vari intellettuali per discutere di politica e dei temi del momento. Tra le persone che frequentavano questi incontri c’erano figure come Carlo Imbonati e Giulia Beccaria, nientemeno che la madre di Alessandro Manzoni. Un altro degli ospiti abituali era Claude Fauriel, storico, linguista e critico letterario francese, protetto di Sophie, con cui visse fino alla morte di lei sopraggiunta nel 1822. Fauriel non solo ebbe una grande influenza nella vita di Alessandro, ma fu anche un grande amico della sua famiglia.

La lettera di Giulia e il ricamo esposto

Giulia, profondamente commossa dal gesto, scrisse una lettera a Fauriel:

“Oh amico mio, ho ricevuto questo prezioso dono, voi dovete ben sentire l’effetto che ha prodotto su di me, l’effetto che produce tutti i giorni poiché io non me ne separo mai, ma in nome di questa severa delicatezza che mi ha sempre impedito di domandarvi almeno qualche dettaglio ditemi solamente una sola parola. E’ Lei che me lo dona? Ah credete, il ricordo di lei non mi sarà meno caro, cocente e durevole se lo devo soltanto a voi. Non oso proseguire, mio caro amico, tornate per non lasciarci mai più, venite a condividere tutta la nostra tenerezza come le nostre preoccupazioni…”.

La presenza del ricamo nella Casa di Manzoni non è dunque da ritenersi casuale: si tratta di un altro prezioso cimelio da esposizione che descrive un pezzo della vita dell’autore dei Promessi Sposi. Rappresenta una connessione culturale e intellettuale che, senza dubbio, trascende confini ed epoche e che è riuscita a perdurare attraverso il tempo. Attualmente, i visitatori possono ammirare questo delicato ricamo esposto in un angolo di una delle stanze del primo piano, insieme ad altri importantissimi ricordi appartenuti alla famiglia Manzoni.

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