Sorriso smagliante, occhi sognanti e spirito ribelle, in un solo nome Sissi A distanza di quasi settant’anni, la Principessa più amata di tutti i tempi torna in un film sul grande schermo ma con una luce diversa sul suo volto. Se nel 1955 l’incantevole Romy Schneider impersonava, nella celebre pellicola di Ernst Marischka, la giovane neo imperatrice d’Austria alle prese con un mondo che le stava stretto, oggi è Frauke Finsterwalder a portare al Cinema un’inedita Elisabeth, con qualche anno in più. Dimentichiamo quell’aria spensierata da bambina della Schneider che in “Io & Sissi”, recentemente approdato nelle sale cinematografiche italiane, lascia il posto ad una donna ormai cresciuta. I segni del tempo si notano su un viso che mostra, tuttavia, ancora una bellezza folgorante: è quello di Susanne Wolff scelta da Finsterwalder per interpretare Sissi in una pellicola che non la vede, questa volta, protagonista.
Il film “Io & Sissi” vede protagonista Irma Sztáray
Il punto di vista della narrazione, infatti, è affidato ad una donna che, seppur rimasta per molto tempo nell’ombra, ha avuto un ruolo fondamentale negli ultimi anni di vita dell’imperatrice d’Austria. Irma Sztáray, è questo il nome della dama di compagnia di Sissi fra le cui braccia, quel terribile 11 settembre 1898, la sfortunata principessa si spense. Al suo fianco, quando l’anarchico Luigi Lucheni la assassinò, c’era proprio l’ amata Irma. Un trauma da cui quest’ultima non si riprenderà facilmente.
Perché per quella giovane dama di compagnia, Elisabeth non era semplicemente la sua sovrana, era la donna che amava. E a questo grande e fedele amore è dedicato “Io & Sissi”, racconto di un’amicizia speciale che rivive in un film dalle tinte moderne. A rendere pop una storia del passato ci pensa la colonna sonora che ben si sposa con una narrazione affidata al personaggio di Irma, magistralmente interpretato da Sandra Hüller.
Chi era l’ultima dama di compagnia di Sissi?
Nata il 10 luglio 1863 nel castello di Staray vicino a Kassa, nell’allora Impero Austro-Ungarico, la protagonista del film di Frauke Finsterwalder, presentato in anteprima nella sezione ‘Panorama’ del Festival del cinema di Berlino 2024, era una contessa. Proveniente da una nobile famiglia ungherese, con una lunga tradizione militare e culturale alle spalle, Irma aveva ricevuto un’educazione raffinata, imparando diverse lingue straniere e coltivando un forte senso del dovere e della lealtà, qualità che la resero una candidata ideale per entrare a servizio della corte imperiale.
E ciò accadde nel 1894, anno in cui la vita di questa donna cambiò per sempre. Chiamata a Vienna per servire l’imperatrice d’Austria come dama di compagnia, la contessa Sztàry trovò in Sissi, giunta ormai alla soglia dei sessant’anni, una sincera amica.
Un’amicizia speciale e sincera
Ad affascinare Irma sono quell’irrequietezza e desiderio perenne di fuga che animeranno Elisabeth fino al suo ultimo giorno di vita. Spirito inquieto e a tratti instabile quello dell’imperatrice che ha ormai perso quella voglia di cambiare il mondo che la contraddistingueva da ragazzina.
Ora è una donna complessa che ha soffocato molteplici sofferenze in vagabondaggi a spasso per il mondo, un girovagare in cui può evadere da quella corte mai accettata. Compagna d’avventura della Sissi ormai cresciuta e disillusa è proprio Irma che la seguirà ovunque con ammirazione ed emulazione, al punto tale da sentirsi persa con la scomparsa improvvisa della sua amata sovrana.
Irma Sztáray racconta la storia dell’imperatrice in un libro
In seguito alla tragica morte di Sissi, Irma Sztáray si ritira, infatti, dalla vita pubblica, tornando nella sua residenza familiare. Riesce a metabolizzare il dolore solo attraverso la scrittura di un libro di memorie intitolato “Aus den letzten Jahren der Kaiserin Elisabeth”. Pagine in cui narra dettagliatamente gli ultimi anni della vita dell’imperatrice lasciando memoria del loro stretto legame. Una preziosa testimonianza storica, ma anche un ritratto intimo e personale di Sissi, lontano dai riflettori della corte.
Fedeltà e devozione hanno mosso ogni azione di una dama di compagnia che ha saputo custodire e tramandare la memoria dell’imperatrice d’Austria, arricchendo la comprensione della sua complessa personalità e del suo tormentato percorso esistenziale. Così, colei a cui è spettato l’infelice destino di chiudere gli occhi della principessa Elisabeth, ha ricevuto anche l’arduo compito di raccontarne ai posteri la sua storia, non quella romanzata , ma la più intima e vera.