Sebbene oggi il Made in Italy sia riconosciuto in tutto il mondo in quanto sinonimo di originalità e qualità, c’è stato un tempo in cui la moda del Belpaese non godeva di una sua autonomia. Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, infatti, abiti e accessori indossati in ogni parte d’Europa erano considerati di pregio solo e se ispirati all’idea di un couturier parigino. A liberare il design italiano dalla ‘sudditanza’ nei confronti dell’alta moda francese è stata una donna il cui nome è rimasto per molto tempo nell’ombra. Rosa Genoni, pare sia la prima donna che ha segnato con un tratto indelebile il percorso della storia della cultura e dell’haute couture italiana; ora è anche protagonista di una mostra allestita presso il Palazzo Zuckermann di Padova.

Si ispira a modelli tratti dall’arte italiana rinascimentale

Visitabile fino all’8 settembre, l’esposizione dal titolo “Rosa Genoni, l’artefice del Made in Italy. Vita moda e art” è stata curata da Elisabetta Gastaldi ed Elisa Masiero.  Documenti, fotografie storiche, bozzetti, figurini d’epoca e manufatti originali creati dalla stilista visionaria, tra cui l’abito Covoni, guidano il visitatore in un viaggio alla scoperta della storia di questa donna. Molto più che una designer, la Genoni è stata anche insegnante, giornalista e attivista politica.

rosa genoni | Life&People MagazineNata a Tirano nel 1867, dopo essersi trasferita a Milano per studiare, inizia a viaggiare per l’Europa, passando per Parigi, Bruxelles e Londra, e assorbendo stili ed influenze di ciascun Paese. Viaggi che hanno permesso alla stilista di maturare una propria concezione di moda intesa come filiera produttiva. Così, nell’intento di rendere lo stile italiano autonomo, unico e riconoscibile, attinge all’arte classica, proponendo modelli ispirati alla tradizione rinascimentale.

Era un’attivista politica ed una  femminista

Inoltre, ciò che secondo la sua idea avrebbe dovuto contraddistinguere il Made in Italy era un processo di trasformazione del lavoro che vedeva protagoniste le donne. Oltre 200 erano, infatti, le lavoratrici che Rosa Genoni dirigeva all’interno di un atelier in cui si respiravano attivismo sociale e femminismo, parole chiave della filosofia della stilista.

rosa genoni | Life&People MagazineDotata di un grande spirito da combattente, quest’ultima, ha contribuito all’affermarsi della moda italiana fondata sull’importanza del patrimonio artistico e culturale della nazione. Tra le creazioni più iconiche e rappresentative del Made in Italy di cui la Genoni si faceva portavoce, spicca l’abito Tanagra, ispirato alle statuette di età ellenistica ritrovate in Beozia nel 1870. Non mancano, poi nei suoi capi riferimenti ad affreschi celebri nella Storia dell’Arte, come quelli della Cappella degli Scrovegni.

Realizzava le sue creazioni  nella sua casa autofinanziandosi

Scelte creative che l’intraprendente couturier dovette intraprendere da sola poiché i suoi datori di lavoro presso il noto atelier H. Haardt & Figli di Milano rifiutarono di aiutarla in quel progetto temendo di offendere i fornitori francesi. Ma questo non scoraggiava assolutamente la Genoni che decise, allora, di autofinanziarsi producendo in casa propria i suoi abiti firmandoli con il suo nome.

rosa genoni | Life&People MagazineRivoluzionaria quanto coraggiosa, colei che ha introdotto la moda Made in Italy divenne anche paladina di una nuova concezione del lavoro femminile inteso come strumento di lotta politica nonché di emancipazione sociale. Ideologie che Rosa Genoni seppe trasmettere grazie all’attività di insegnamento che svolse per oltre vent’anni.

Ha trasmesso i suoi insegnamenti con un metodo didattico all’avanguardia

Alla direzione della sezione Sartoria presso la Scuola Professionale Femminile della Società Umanitaria di Milano, introdusse, inoltre, un corso di Storia del Costume, percorso di studi particolarmente avanguardistico per l’epoca. Il metodo didattico promosso dalla stilista di Tirano confluì, poi, nel 1925 in un libro, il primo manuale italiano sulla storia della moda attraverso i secoli.

rosa genoni | Life&People MagazinePagine che racchiudono anni di esperienza vissuti da questa donna tanto tenace tra Francia, Inghilterra e Svizzera con un solo e lungimirante obiettivo: rendere la moda italiana libera da riferimenti a qualunque altro Paese. Una donna grazie alla quale con orgoglio, oggi, in ogni parte del mondo, un abito o un accessorio realizzato in Italia non ha bisogno di presentazioni. Perché il Made in Italy non è inciso su un’etichetta, lo si riconosce al primo sguardo.

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