Certi amori non finiscono proprio mai: quello tra Cesare Cremonini e la sua Bologna si rinnova e si incrementa con il tempo che passa, un matrimonio perfetto che si consuma ogni volta attraverso nuove opportunità per collaborare e celebrare insieme la cultura petroniana. Quest’anno, l’anniversario di nozze si festeggia dal 5 al 9 giugno tra i portici di San Luca. Il Bologna Portici Festival si è fregiato della collaborazione di un’artista davvero d’eccezione: il figlio prediletto della città, Cesare Cremonini, ha composto il sottofondo musicale per l’evento che illuminerà il cammino di uno dei pellegrinaggi più famosi di tutta la penisola.

Il festival, giunto alla sua seconda edizione e già confermato anche per l’anno prossimo,

si prefigge di celebrare la città in ogni suo aspetto, esaltandone le geometrie e le rotondità architettoniche, cultura e tradizioni, in un anno in cui Bologna celebra successi e traguardi storici: il 150° anno dalla nascita di uno dei più grandi inventori della storia moderna e dei suoi cittadini più illustri, il fisico Premio Nobel Guglielmo Marconi (nato il 25 aprile 1874), che, con la scoperta delle onde radio ha segnato un prima e un dopo nella storia dell’evoluzione della comunicazione mondiale. La qualificazione del Bologna in Champions League, traguardo giunto dopo 60 anni di storia.

Un vero e proprio portale, quello di San Luca, ricco di bellezza e spiritualità,

che parte dal centro della città e arriva fino in cima alla collina che domina la città. In occasione dell’evento, il tragitto sarà eccezionalmente illuminato anche di notte dalle suggestive proiezioni del land-light artist tedesco Philipp Frank, che incanterà i suoi visitatori con un gioco di luci ed ombre affascinanti, in contrasto con la bellezza paesaggistica dei colli circostanti ed impreziosito dalla colonna sonora composta per l’occasione dal produttore Alessandro Magnanini e da Cesare in persona.

Cesare Cremonini Bologna | Life&People MagazineIl duo artistico per l’occasione ha preferito mettere da parte i giri pop, per dar spazio a cadenze sospese, creando un’atmosfera onirica. Armonie evocative e note di cristallo, il tappeto d’eccezione dunque su cui il pubblico ha camminato, visitando le architetture che più identificano Bologna. Il progetto, che è nato dalla mente dello stesso artista bolognese e prende il nome di “Luci a San Luca”, si ispira nella sua componente acustica allo spettacolo regalato nel lontano 2011 dal duo nippo-germanico di Ryuichi Sakamoto e Alva Noto, andato in scena d’estate all’accademia tedesca di Villa Massimo, a Roma.

“Un piccolo cammino di Santiago”, come lo ha definito lo stesso Cremonini sui social,

un percorso mistico che passa attraverso centinaia di gradini ed archi e che conduce alla basilica nella quale i fedeli possono ammirare una reliquia del santo evangelista di cui porta il nome. Un tunnel a cielo aperto che presto vedrà code chilometriche di persone affollarsi ed affrontare insieme la lunga salita in un contesto davvero incantevole. La liturgia del pellegrinaggio verso il santuario si ripete con cadenza annuale soprattutto tra gli studenti in cerca di una benedizione in vista del temutissimo esame di stato. Chissà in quanti si saranno ritrovati il giorno prima della maturità a percorrere simbolicamente quei 3.796 metri, 666 archi, 498 gradini e 15 cappelle canticchiando “50 special” con le cuffiette nelle orecchie, in preda all’ansia e alla paura di non farcela, confortati da quelle leggerissime note che già lasciano presagire l’arrivo imminente delle vacanze.

Non solo studenti agitati:

questo cammino è percorso ogni anno da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, che vogliono saggiare l’essenza spirituale tanto quanto un bel piatto di lasagne la domenica a pranzo. Nel 2023 hanno risposto all’appello in più di centomila, e quest’anno si punta decisamente al bis. A novembre saranno 25 gli anni da quando i Lùnapop capitanati da Cesare Cremonini hanno esordito nel panorama musicale italiano e si sono insediati per sempre nel nostro immaginario collettivo. Cremonini, che si presentò al suo di esame di maturità ormai nel lontano 1998, al Liceo Scientifico “Albert Sabin” di Bologna, non certo munito di un banale dizionario di latino o di una tavola periodica ma bensì di un CD player contenente proprio la sopra citata 50 special: le sue origini proprio non le ha dimenticate.

Cesare Cremonini Bologna | Life&People MagazineTra un tour e un altro, immerso nel verde di quegli stessi colli bolognesi tanto decantati, continua a lavorare alla sua musica con la stessa passione di sempre e, mentre il suo ultimo progetto prende forma, non si sottrae comunque alle iniziative intraprese dall’amministrazione comunale della sua città del cuore, verso la quale per sua stessa ammissione prova un amore “quasi patetico”, come dichiarato in una recente intervista. Un bellissimo festival che mira a celebrare Bologna attraverso numerose iniziative ed eventi dedicati che onorano le tradizioni, le bellezze paesaggistiche ed architettoniche della città ma anche i suoi figli più amati.

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