Designer, architetto, promotore culturale e molto altro ancora: è estremamente difficile trovare un unico sostantivo per inquadrare il lavoro di Roberto Sambonet; una personalità che rifuggiva da ogni forma di categorizzazione, l’artista ambiva a raggiungere la vera essenza delle cose, con l’ausilio delle più disparate forme d’arte. E la nuova mostra La teoria della forma ad egli dedicata per celebrare il centenario dalla sua nascita intende, con sapienza e con un pizzico di ambizione, raccontare la genialità poliedrica di Sambonet in ogni sua sfumatura.

Roberto Sambonet mostra - Life&People Magazine

© Photos Delfino Sisto Legnani

Si tratta della più ampia esposizione dedicata all’artista, che ne racconta la carriera con l’ausilio di ben 1.300 opere e documenti, molti dei quali inediti. Attualmente, in corso presso la Triennale Milano, la mostra proseguirà fino al prossimo 8 settembre. L’evento rappresenta un’occasione unica, quasi retrospettiva, per poter accedere al cuore della sua arte, attraverso opere eterogenee. Dalle fotografie ai dipinti, dagli oggetti ai documenti, messi a disposizione dall’Archivio Pittorico che porta il nome dell’artista.

Architetto, pittore o designer? Il genio creativo di Roberto Sambonet

La complessità di Roberto Sambonet, artista fuori dal comune, si manifesta non solo attraverso l’esposizione La teoria della forma, ma affiora fin dall’analisi di quella che fu la sua formazione. Egli stesso, ancora in vita, rifiutava l’appellativo di architetto, preferendo definirsi un artista. Nato a Vercelli nel 1924, inizia la sua formazione presso la prestigiosa Accademia di Belle Arti di Brera. Per gli studi universitari sceglie il Politecnico, dove frequenterà la Facoltà di Architettura. Ma Sambonet, come abbiamo accennato, non si sentiva affatto un architetto. Per tale ragione, la sua esperienza in Facoltà non dura molto: preferisce dipingere. Abbandonati gli studi per dedicarsi ai suoi dipinti, nel 1948 l’artista si trasferisce temporaneamente in Brasile, e qui resta fino al 1953. In America Latina avrà modo di sperimentare le arti grafiche, una sperimentazione fondamentale per il suo percorso artistico.

Roberto Sambonet mostra - Life&People MagazineRientrato in Italia, infatti, inizia a collaborare con La Rinascente in qualità di designer e non solo: per La Rinascente diventa anche promotore culturale di eventi. Ben presto allaccia collaborazioni anche con altre imprese note (tra le quali Max Meyer, Baccarat e Richard Ginori) fino a fondarne una propria, che porta il suo nome e che si occupa della realizzazione di stoviglie. Ancora oggi la sua celebre Pesciera è esposta al MoMA di New York, la metropoli dove Sambonet passa gli ultimi anni della sua vita, facendo la spola tra l’America e Milano. Non smetterà mai di occuparsi dei suoi amati dipinti, di esposizioni e di opere di design, fino agli ultimi istanti della sua vita.

La ricerca artistica di Sambonet raccontata in “La teoria della forma”

Comprendere la genialità dell’artista non è dunque semplice, se consideriamo la sua personalità complessa e la pluralità dei suoi interessi. Ma l’esposizione La teoria della forma, permetterà ai visitatori di immergersi nel complesso mondo di Roberto Sambonet. Curata da Enrico Morteo, la mostra permette di esplorare la ricerca artistica di Roberto, costantemente diviso tra pittura e design, tra Milano e San Paolo. Non stupisce, dunque, il variegato pacchetto di opere, oggetti e documenti che compongono questa complessa esposizione, fatta di dipinti, ritratti, ma anche prodotti di design e fotocopie.

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Photos © Delfino Sisto Legnani DSL Studio Triennale Milano

Un viaggio tra visionarietà e geometria

Come un vero e proprio viaggio che ripercorre vita e opere del genio, La teoria della forma si suddivide in tre sezioni. La prima sezione consente ai visitatori di rivivere gli anni di formazione di Sambonet, esplorando le sue influenze culturali: in questa parte della mostra, il design si impone come protagonista assoluto. Forme inusuali e originali creano e plasmano una nuova realtà, quasi visionaria, senza però tralasciare l’elemento geometrico, che resta fondamentale. Spostandosi nella seconda sezione, invece, il visitatore avrà modo di vivere sulla propria pelle la genialità di Roberto Sambonet in ogni suo aspetto. Questa parte della mostra, infatti, ricalca un progetto espositivo originale, ideato dallo stesso artista: 200 fotocopie formato 27 x 54, suddivise per aree tematiche.

fotocopie realizzate da Roberto SambonetLa terza e ultima sezione, infine, è dedicata ad alcuni tra i temi più cari all’artista: vi sono infatti esposti non solo i dipinti che hanno come oggetto il mare, tanto amato da Sambonet, ma anche documenti e opere che esplorano la sua passione per i sapori e per la cucina. Non una semplice mostra, insomma, ma un complesso percorso alla scoperta dei mille talenti, del metodo di lavoro e dell’estro di Sambonet.

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