La nuova declinazione dell’eleganza sussurrata, nota negli ambienti della moda come quiet luxury, è l’abito cappa. La sua silhouette avvolge e protegge, infonde sicurezza a chi lo indossa grazie all’effetto cocooning. Uno stile riproposto più volte nella storia del costume, nato durante il Medioevo: in epoche più recenti è apparso negli atelier di inizio Novecento, ha caratterizzato i look degli anni Sessanta ed è stato apprezzato dalle star del cinema e dalle donne appartenenti alle famiglie reali. Non a caso, i vestiti con la mantella hanno avuto estimatrici Lady Diana e Kate Middleton. Le radici di questa tendenza, quindi, si dimostrano assai profonde e ramificate.
Il significato di “cocooning” nella moda
Il termine “cocooning” deriva dall’inglese “cocoon” e vuol dire “bozzolo“. Applicato all’abbigliamento e alla moda, questo concetto indica indumenti dalle linee scivolate, che non costringono il corpo pur definendone la forma.
Può riferirsi anche a capi di maglieria morbidi, caldi e avvolgenti o appartenenti al mondo dello streetwear: in particolare felpe e pantaloni con l’elastico. Sostanzialmente, cocooning è uno stile confortevole, che dona sensazione di protezione, e al tempo stesso glamour.
La cappa nel Medioevo
La foggia della cappa nasce in epoca feudale, quando costituì un elemento molto diffuso nell’abbigliamento da lavoro, chiamato capperone. Durante il Medioevo e per tutto il Rinascimento subisce continue evoluzioni, fino a diventare una mantella lunga; a indossarla sia gli uomini, sia le dame e, per molti secoli parte integrante del costume.
Il mantello, infatti, è apprezzato per la sua praticità nel riparare l’abito sottostante, pur senza sottrarlo completamente alla vista. L’eleganza della cappa oggi è riproposta spesso dai designer nelle loro collezioni perché dona aria enigmatica alla mise, mentre ridisegna la silhouette richiamando l’attenzione alle spalle.
L’interpretazione moderna della mantella
Dalle corti medievali e rinascimentali, tabarri, pellegrine, zimarre e mantelle di tutti i tipi arrivano a influenzare gli stili e le tendenze anche nel Novecento. Nella storia della moda lasciano un segno indelebile i modelli di Elsa Schiaparelli: in particolare, la “cappa di vetro” creata con materiale sintetico trasparente, e quella realizzata nel 1938 – inclusa nella collezione Astrologie -, con ricamo dorato di Febo. A fare da minimo comun denominatore fra i numerosi soprabiti di “Schiap” è, ovviamente, il colore rosa shocking.
Tra gli anni Quaranta e Cinquanta, nasce dagli atelier Balenciaga, Dior, Lanvin e Givenchy la mantella presentata come accessorio sofisticato e voluminoso da abbinare ai tailleur. Fondamentali restano anche le fogge rigide e minimali di Pierre Cardin, che negli anni Sessanta s’ispira alle missioni spaziali statunitensi affermandosi tra i massimi esponenti della tendenza Space-age. Nello stesso tempo, gli abiti con la cappa diventano sinonimo di glamour per la cosiddetta Old Hollywood ed emblema di stile regale per le famiglie delle grandi monarchie. Durante gli anni Ottanta e Novanta si concentrano le ricerche sulla forma pura di Yohji Yamamoto, Comme des Garçon e Rei Kawakubo che, più che mai, rendono la cappa “cocoon”.
Lo stile degli abiti-bozzolo torna di tendenza
Ultimamente, le molteplici reinterpretazioni della cappa uniscono richiami alla tradizione e materiali high-tech, rimandano ad immaginari da fiaba oppure mescolano diverse referenze stilistiche. Sul red carpet dell’ultima edizione del Festival di Cannes, Viola Davis ha scelto un abito di lamé scuro e aderente con top a mantella color bianco ottico, in netto contrasto grafico. All’opposto, Sienna Miller propone un look romantico firmato Chloé, composto da vestito impalpabile glicine e mantella bordata di rouches.
È proprio la maison francese a riportare in scena la tendenza della mantella, proponendola in pelle dalla finitura vinilica o fatta di pizzo leggiadro, persino declinata nella versione impermeabile. Tra le collezioni della Primavera Estate, Bottega Veneta ibrida il trench con la cappa, mentre Andreas Kronthaler per Vivienne Westwood rivista la giacca del completo rendendola un manto dritto e, contemporaneamente, manda in passerella modelli dal gusto medievale. A ricreare l'”effetto bozzolo” è soprattutto Loewe con capi dai volumi ampi e drappeggiati intorno al corpo oppure a forma di trapezio, come gli abiti.