Pochi personaggi nel mondo della moda continuano a generare interesse nel pubblico come Coco Chanel. Un’attrattiva che scaturisce dal carisma di una stilista con una biografia da romanzo – tra moralità discutibile e idee rivoluzionarie – capace di definire le caratteristiche dei codici vestimentari femminili moderni. Il grande coinvolgimento nei suoi confronti si traduce in numerosi testi e opere che ne analizzano la visione: l’ultimo libro, fresco di stampa, sulla storia di Chanel racconta l’epopea della maison francese dalla fondazione alla contemporaneità. Si può già considerare un best-seller, uno dei libri moda da collezione in edizione di pregio, intitolato: Chanel. The legend of an icon.
Chanel. The legend of an icon
Pubblicato da Assouline, casa editrice fondata a Parigi nel 1994 e rinomata per i suoi libri di lusso, Chanel. The legend of an icon è a cura del critico e giornalista Alexander Fury. Una nutrita raccolta di testi, illustrazioni e foto patinate raccontano la figura immortale di Coco Chanel e della sua casa di moda, dagli anni Venti fino all’era Karl Lagerfeld. Sfogliandolo si ripercorre l’evoluzione del costume, ancor prima di quella della moda, avvenuta grazie a intuizioni tanto semplici quanto moderne per l’epoca.
Le linee Chanel rappresentano tutt’oggi i moduli base dello stile, a misura di donna, come lo sono le proporzioni di Le Corbusier. Non è un caso, dunque, che l’ultima Cruise Collection della maison di Rue Cambon sia andata in scena proprio sulla terrazza della Cité Radieuse di Marsiglia, ossia l’Unité d’Habitation progettata dall’architetto e urbanista svizzero. Mentre le citazioni pungenti di Mademoiselle Gabrielle – tra le pagine dell’opera di Fury – tratteggiano il suo stesso mito, l’ultimo di una lunga serie di coffe table book a lei dedicati è già considerato un volume da collezione.
La storia di Chanel e della maison
Il libro di Alexander Fury apre con le immagini del tubino nero, simbolo di una filosofia che distilla i codici di una della case di moda più affascinanti di sempre. Orfana e circondata dalla miseria, Gabrielle nella sua vita è stata rivoluzionaria e collaborazionista, compiaciuta e invidiosa senza mai mascherarlo, se non con la sua sprezzante causticità. Tratto che la unisce a Karl Lagerfeld, maestro d’ironia e inventiva, alla guida della maison dal 1983 fino alla sua scomparsa avvenuta nel 2019.
Le immagini finali dell’opera, infatti, raffigurano un look dell’ultima collezione haute couture dello stilista tedesco. Chanel. The legend of an icon si compone di 240 pagine e 180 illustrazioni, con dimensioni 25 x 33 x 4 centimetri. Sono dati di un certo rilievo perché si tratta di un libro di moda da collezione equiparabile a un oggetto di pregio: oltre ad avere un notevole peso culturale, è pensato per essere esposto come un complemento d’arredo.
La visione di Gabrielle e del Kaiser della moda
Chanel – proprio con l’invenzione della petite robe noir – converte il colore nero, nel simbolo della moda democratica. Rivoluziona l’utilizzo fatto fino allora del jersey, impiegandolo per creare capi dalla vestibilità perfetta. Crea archetipi di stile come il tailleur senza collo con i bordi profilati, la gonna di tweed, la tracolla trapuntata, le scarpe bicolore, le fogge in stile marinaro e introduce la bigiotteria nella couture.
Nel “passaggio di consegne” a Karl Lagerfeld, questi modelli così classici trovano un inaspettato rinnovamento, filtrato dalla lente d’ingrandimento degli anni Ottanta. Il Kaiser cambia le proporzioni, aumenta la carica massimalista in tono satirico, tra profusione di catene metalliche e decorazioni citate dai mobili del Settecento aggiunge ricami e ripropone celebri completi “chaneliani” in diverse declinazioni cromatiche. Un’operazione che dimostra come Lagerfeld, senza nessun timore reverenziale nei confronti di un marchio tanto impresso nell’immaginario collettivo, sia riuscito a rendere ancor più potente il suo mito. L’alternarsi delle affinità e dei contrasti tra la produzione di Coco Chanel e del Kaiser, – che si coglie nel libro di Fury -, rende evidente tutto ciò con inattesa meraviglia per il lettore.