In molti, varcando la soglia del prestigioso Museo del Louvre, si sono chiesti quale paesaggio fosse ritratto, alle spalle della Monnalisa, ne “La Gioconda” di Leonardo da Vinci. Il celebre dipinto è infatti, al centro di un dibattito in continua evoluzione a proposito del luogo in cui l’autore si trovava al momento della sua realizzazione. È trascorso quasi un decennio dall’ipotesi formulata, a riguardo, da Silvano Vincenti, all’epoca presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali. Nel 2015 egli sosteneva che Leonardo avesse soggiornato presso la Santissima Annunziata di Firenze tra il 1500 e il 1504 realizzando lì, all’interno della sagrestia, alcune delle sue opere tra cui “La Gioconda”.

Carla Gori ipotizza che il paesaggio alle spalle della donna sia Bobbio

Risale allo stesso anno la teoria della ricercatrice Carla Gori secondo la quale a far da sfondo all’inconfondibile immagine della donna ritratta da Leonardo è il paesaggio di Bobbio. Ad avvalorare la tesi è stata la scoperta di un gruppo di scienziati che hanno confermato la presenza di Da Vinci, agli inizi del ‘500, a Pierfrancesco di Gropparello, località vicino a Bobbio.

leonardo da vinci la gioconda | LIfe&People MagazineGuidati da Andrea Baucon dell’Università di Genova e Gerolamo Lo Russo del Museo di Storia Naturale di Piacenza, gli studiosi, hanno analizzato le tracce fossili delle impronte di esseri viventi trovate in quella zona.  Successive indagini avevano poi stabilito che il paesaggio alle spalle della Monnalisa corrispondeva al picciolo borgo, in provincia di Piacenza, visto dal Castello Malaspina Dal Verme.

La teoria del ponte di Arezzo

Vi sono stati poi ricercatori soffermatisi su un particolare raffigurato nel dipinto: il ponte. Secondo una scoperta emersa nel 2023, infatti, quello ritratto ne “La Gioconda” assomiglierebbe ad un ponte che si trova nei pressi di Arezzo. Tuttavia, va tenuto conto che all’epoca quel tipo di struttura urbanistica ad archi era molto diffusa In Italia e risulterebbe difficile identificare un luogo unicamente sulla base della sua presenza.

leonardo da vinci la gioconda | LIfe&People MagazineA riaccendere i riflettori, di recente, sull’annosa questione è stata Ann Pizzorusso, geologa e storica dell’arte, sostenendo che il celebre pittore e scienziato abbia raffigurato il paesaggio tra Lecco e il Lago di Como sullo sfondo della Monnalisa. La sua tesi si fonda sull’analisi delle rocce che appaiono nel dipinto per le quali Leonardo ha usato in colore grigio-bianco che richiama quello delle rocce calcaree situate nella zona tra il Lago di Como e Lecco.

La teoria di carattere geologico basata sulle rocce calcaree

Inoltre, nel famoso quadro si intravede uno specchio d’acqua e, come ha sottolineato la studiosa americana, né a Bobbio e né ad Arezzo è presente un lago. Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che dai taccuini di Leonardo si evince che l’artista e scienziato trascorse molto tempo nell’area di Lecco, l’ipotesi della Pizzorusso appare la più attendibile.

leonardo da vinci la gioconda | LIfe&People MagazineA questo punto, sorge spontanea una domanda: qual è il ponte che appare ne “La Gioconda”?  Indubbiamente si tratterebbe del Ponte Azzone Visconti del XIV secolo e si trova a Lecco. Un’analisi di carattere geologico, dunque, quella che ha permesso alla storica dell’arte di individuare, nelle Alpi sud-occidentali la catena montuosa alle spalle della Monnalisa, e nel Lago di Garlate le pennellate verdi dietro l’eterea figura femminile.

L’americana Ann Pizzorusso sostiene che Leonardo abbia ritratto una zona tra il lago di Como e e Lecco

Non sono pochi coloro che approvano la teoria della Pizzorusso. Tra i suoi sostenitori la voce autorevole del direttore all’ ArtWatch UK, Michael Daley, secondo il quale  in molti hanno speculato sulla questione vedendo in qualsiasi ponte la probabilità che si trattasse di quello ritratto dal grande Leonardo. Sembra invece, ormai, sempre più certo che tra il 1503 e 1506 Da Vinci avesse collocato la sua Gioconda in prossimità di un ramo del Lago di Como. Così, dopo aver visto scorrere alle sue spalle innumerevoli ed ipotetici luoghi, forse oggi la Monnalisa può vantare una fissa dimora. Speriamo solo qualcun altro non decida presto di rimettere le carte in tavola immaginandola in luoghi in cui la donna non sia ancora stata.

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