Guglielmo Marconi,
uno dei più grandi innovatori delle telecomunicazioni, frequentò l’alta società; applicò le sue conoscenze ai più avanzati campi dell’epoca, visse a bordo di uno yacht-laboratorio leggendario, lasciò un’influenza tale che la storia delle telecomunicazioni può essere divisa in un “prima” e un “dopo” Marconi.
La vita di Guglielmo Marconi
Se oggi rimaniamo affascinati da figure come Elon Musk, probabilmente lo saremmo ancora di più se ci trovassimo di fronte a Guglielmo Marconi, che per caratura personale e valore scientifico è annoverato tra i grandissimi del nostro Paese. Quel che Michelangelo è per la scultura, probabilmente Marconi lo è per le telecomunicazioni; parafrasando il sottotitolo della miniserie RAI in cui Stefano Accorsi lo interpreta, Marconi è “l’uomo che ha connesso il mondo”. Ed effettivamente, è uno dei cervelli che il mondo più ci ha invidiato. Si può affermare che il mondo suo contemporaneo lo seppe valorizzare bene quel cervello, con un successo commerciale più marcato all’estero che non nei confini natii.
Gli amori: le mogli di Marconi
L’uomo oltre la leggenda era anche un padre affettuoso e un marito amato da due mogli affascinanti. La prima, Beatrice, era figlia di Edward Donough O’Brien, quindicesimo barone di lnchiquin. All’inizio della loro relazione, la coppia interpretò la fiaba che riempì i gossip del tempo. Il giovane e ricco scienziato italiano che portava linfa vitale nella stanca dinastia britannica. I frequenti viaggi di lui, trentenne, e la voglia di una dimora stabile in cui godersi la prole di lei, poco più che ventenne, furono però un ostacolo alla felicità duratura. Il matrimonio finì, ma, secondo i biografi, Beatrice rimase la confidente di Marconi perfino dopo il divorzio. Anche Maria Cristina Bezzi-Scali era di sangue blu: la sua famiglia apparteneva alla cosiddetta “nobiltà nera” rimasta fedele al papa dopo la breccia di Porta Pia. La marchesa e lo scienziato si incontrarono a bordo del panfilo Elettra durante una festa a Viareggio.
Lui cinquantenne elegantissimo e famoso, circondato dal mondo più bello che una nobildonna potesse desiderare
Da questi elementi è facile immaginare come Maria Cristina ne subì il fascino. L’innamoramento fu reciproco e, all’attrazione di Guglielmo per la bellezza della ragazza, contribuì la disponibilità a viaggiare e addirittura ad abitare a bordo di un vascello. Marconi era un Giulio Verne del Novecento. Come non innamorarsene? Ne nacque la piccola Elettra, che fu battezzata nientemeno dal cardinale Pacelli che diventerà Papa Pio XII. I due sposi percorsero insieme il mondo. Letteralmente. In America incontrarono Roosevelt, che mise a loro disposizione il treno presidenziale per raggiungere la California e imbarcarsi alla volta del Giappone. Al ritorno in Italia, le crisi cardiache che affliggevano Marconi peggiorarono fino a portarlo a quella letale. Maria Cristina gli sopravvisse quasi cinquant’anni, mantenendo viva la grandezza dell’uomo e l’amore per i suoi studi.
Guglielmo Marconi inventore
Pure per noi è un dovere ricordarlo. Se oggi comunichiamo senza fili è anche per la sua figura; da quel punto di vista lo immaginiamo un personaggio con una vena di genialità coltivata fin da giovane. Di famiglia benestante, il padre Giuseppe era proprietario terriero, mentre la madre Annie apparteneva ai produttori di whiskey irlandesi Jameson. L’essere bilingue lo aiuterà ad affermarsi su entrambi i versanti della Manica, ma i primi che convinse delle proprie capacità furono proprio i genitori, a cui dimostrò di riuscire a raccogliere i segnali lanciati nell’etere dai fulmini che cadevano attorno alla villa di Sasso, sull’Appennino bolognese. Di fronte al risultato, il padre lo sovvenzionò nel potenziamento della prima rudimentale attrezzatura. Per buona parte autodidatta, la sua intuizione per vincere la corsa a liberarsi dai cavi telegrafici fu quella di trasmettere messaggi utilizzando le onde elettromagnetiche. Le distanze percorse dai suoi segnali si ampliarono con le sue conoscenze.
Seguì la madre in Inghilterra e iniziò a farsi apprezzare nel mondo anglosassone. I successi nella trasmissione di onde radio ne amplificarono la celebrità garantendogli i riscontri commerciali che in Italia scarseggiavano nonostante la fama in crescita. Grazie anche ai contatti influenti, ottenne le sovvenzioni per continuare le sue ricerche e fondare la Wireless Telegraph and Signal Company in seguito alla concessione del brevetto.
L’impatto di Marconi sulle telecomunicazioni
Il mare che tanto amava segnò la sua vita e accrebbe il suo successo economico. Il 12 dicembre 1901 il primo segnale radio riuscì ad attraversare l’Atlantico collegando Poldhu in Cornovaglia con St. John’s sull’isola di Terranova, in Canada. Il risultato, stupefacente all’epoca, fece di lui la star che rivoluzionò le comunicazioni marittime e la rapidità delle comunicazioni globali. Quando, grazie alla diffusione della sua invenzione, iniziarono a salvarsi vite umane dai naufragi, il successo fu totale. Anche dal punto di vista commerciale, visto che i “marconisti” addetti alle antenne di bordo erano inizialmente legati alla sua società. Da quel momento, assieme al denaro, letteralmente fioccarono le onorificenze. Internazionali, come il Nobel, e in patria, con la nomina di senatore a vita del Regno d’Italia e la presidenza del CNR negli ultimi dieci anni della sua vita.
Guglielmo Marconi e la sua eredità
Celebrato da Mussolini, divenne motivo di orgoglio per il regime. Trascorse gli ultimi anni viaggiando o vivendo a bordo del panfilo Elettra. Si spense nel 1937, prima di vedere scoccare la seconda guerra mondiale e senza constatare quanto lo scacchiere bellico sarebbe stato influenzato dal suo lavoro. Oggi, wi-fi e telecomunicazioni wireless sono basate sui principi che osservò. In suo omaggio la memoria, la Marina Militare chiamò Golfo Marconi il Golfo del Tigullio dove svolse molti dei suoi esperimenti. Per incontrarne il sentimento, basta andare oggi a Sestri Levante, dalla penisola si ammira l’orizzonte in uno dei luoghi che più amò. È in quel punto che si è di fronte al mare che Guglielmo Marconi riuscì a superare come nessun altro essere umano prima di lui era riuscito a fare.