La sfilata Chanel Cruise 2024 a Marsiglia si sofferma sul grande senso di libertà e dinamismo che la città infonde, proprio come mademoiselle Chanel si focalizzava sul raggiungimento dell’emancipazione attraverso abiti disegnati per muoversi senza impedimenti. Questa volta, però, il desiderio più forte di Virginie Viard è affrancarsi dall’idea di dover crescere. Il sole che disegna ombre mutanti sulle architetture, la risacca delle onde del mare, il vento che scuote la natura, il ritmo della musica per le strade: tutto è movimento, tutto è danza; si torna sempre a quella grande passione, liberatrice di corpi e di sogni.

Chanel Cruise 2024 | Life&People MagazineSe la collezione haute couture Primavera Estate 2024 è stata manifesto del balletcore, in quest’anticipazione di metà stagione le aspiranti étoile decidono di lasciare il tutù nell’armadio e indossare la muta da sub, la stessa che usavano quando andavano in vacanza al mare da bambine. In fin dei conti è il capo più utile sul tetto brutalista del MaMo – Centre d’art de la Cité Radieuse di Le Corbusier, bagnato di pioggia e spazzato dalle folate di brezza marina, pronte ad attorcigliare i capelli delle indossatrici.

Chanel Cruise 2024: location e front row

Il melting pot culturale di Marsiglia, città portuale tra le più vivaci della Francia, ha in sé la miccia della Rivoluzione. Forse non a caso il legame con la stilista più innovativa della moda moderna è forte e saldo: nel 1988, grazie anche al supporto della maison di Rue Cambon, Maryline Bellieud-Vigouroux fonda l’Institut de la mode Méditerranée – poi chiamato MMM Maison Mode Méditerranée – e il museo della moda, con l’intento aggiuntivo di dare forza all’economia della regione.

Chanel Cruise 2024 | Life&People MagazineNon solo: lo Château Borély – Musée des arts décoratifs ha ospitato la retrospettiva con i capi del guardaroba personale di Coco Chanel, mentre presso le sue sale ora sono esposte sette mise d’archivio della casa di moda. Ad ampliare i livelli di lettura dell’evento marsigliese contribuiscono le fotografie di Jamie Hawkesworth, l’istituzione di una radio temporanea per la sfilata Chanel Cruise e le ambasciatrici del brand in conversazione sul senso della creatività: tra loro, Charlotte Casiraghi, Caroline de Maigret, Anna Mouglais, la “storica” Marion Cotillard e Lily-Rose Depp, figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis, per la quale si scatena la curiosità generale.

Costumi con il cappuccio e jumpsuit

Si racconta di come l’ispirazione per la Chanel Cruise 2024 fosse arrivata a Virginie Viard dal mare e dalla muta da sub: tutto questo è evidente nei costumi con cappuccio e hot pants, che finiscono per avere un gusto rétro, così come nelle ballerine accollate e viniliche, evidente reinterpretazione delle scarpette per gli scogli. La collezione ha un’impronta sport couture, omaggio a quella nostalgia da “vestivamo alla marinara” che evoca anche l’estetica di Wes Anderson.

Chanel Cruise 2024 | Life&People MagazineLo show elegge alcuni capi chiave: tra questi, le mini jumpsuit rigorosamente rifinite dalla cintura decorata con maxi perle – a disegnare un gioco di contrasti – e i pantaloncini di svariate lunghezze, come i divertenti e leziosi shorts, fino ai ciclisti, ennesimo riferimento scuba. I capi che definiscono l’heritage del marchio si coordinano con questi look cambiando proporzioni. È così che la giacca dritta di tweed, identificata con il nome stesso del marchio Chanel, diventa un morbido cardigan over, avvicinandosi sorprendentemente al grunge.

Il filone “ribelle” del total denim

Il termine “denim” deriva da “de Nimes”, ossia “proveniente da Nimes”: la città francese dista poco più di un’ora da Marsiglia e nel XV secolo produce in gran quantità il celeberrimo fustagno blu, tinto con il guado. È un cotone tanto robusto da essere il tessuto deputato alla realizzazione degli abiti da lavoro e, quindi, dei marinai.

 Life&People MagazineUna divisa, quest’ultima, che ben si adatta a declinazioni romantiche e fanciullesche, fra traversate oceaniche immaginarie e cuori spezzati. Nella sfilata la livrea è presentata sotto forma di coordinati e salopette multitasche, che rimandano ai ribelli del cinema anni ’50 visti con gli occhi di Truffaut.

Tele materiche: crochet, spugna e bouclé

La vera essenza della collezione, tuttavia, è materica e artigianale. Cardigan ampi e minigonne in crochet lavorato grossolanamente fanno pensare ai motivi granny square; il candore del Sangallo resta intramontabile. E poi c’è la spugna che non ti aspetti, capi vacanzieri e divertenti, dedicati alla figura di una Lolita che desidera giocare più che sedurre; non mancano gli accessori, come le future it-bag con la doppia “C” di sicuro successo. Una ventata di sperimentazione arriva grazie alla versione in neoprene – il materiale delle mute subacquee – di alcuni look identitari per la casa di moda, resi pop e urban. In generale, le lunghezze si accorciano scendendo raramente sotto il ginocchio.

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Accessori da piscina e colori acidi: ugly chic mania

E se Virginie Viard si fosse ispirata anche all’estetica della Miuccia nazionale, attratta da tutto ciò che una donna non vorrebbe mai nell’armadio? Senz’altro colpisce la scelta della palette che lascia emergere diversi accenni di giallo intenso, azzurro cielo e verde acido, tra colori pastello, tanto bianco e un po’ di nero. Cromatismi che si stagliano nettamente nell’atmosfera uggiosa della sfilata, un tutt’uno con il grigio cemento del palazzo che la ospita.

Life&People MagazineL’effetto weird colpisce e al tempo stesso appare affine ad una cruise collection: arriva dalle ugly shoes del momento abbinate ai look bon ton. Si tratta delle infradito chuncky da piscina. Riavvolgendo il nastro del défilé, la bizzarria vintage da cartolina di Viard ha colpito nel segno o qualcosa è andato storto con la macchina del tempo?

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