Dopo la notte degli Oscar, il Festival del cinema di Berlino e altre importanti manifestazioni, la stagione dei premi cinematografici è già entrata nel vivo, e Maggio si apre con i David di Donatello. La sessantanovesima edizione, da poco conclusa, ha i suoi trionfatori: Matteo Garrone con Io Capitano, a Paola Cortellesi, esordiente alla regia di C’è ancora domani, e, Michele Riondino, dietro e davanti la macchina da presa di Palazzina Laf. Senza dimenticare Marco Bellocchio, tra i più grandi autori del cinema contemporaneo, con il suo Rapito. In quest’occasione, la mondanità si ritaglia sempre una notevole fetta d’attenzione, al pari delle statuette assegnate nello studio 5 di Cinecittà a Roma: quello dove giravano Fellini, Scola, Leone, Visconti e tutti i “mostri sacri” dal dopoguerra in poi. Considerando il parterre di ospiti presenti sul red carpet e in sala, i look del David di Donatello rappresentano il modo migliore per parlare di moda, e di come la interpretino gli attori italiani. Spoiler: per quanto riguarda lo stile, i vincitori sono il total black e Armani.

La quota sperimentale tra i look dei David di Donatello

Chi recita per professione è come se indossasse, all’occorrenza, una maschera: l’attore potrebbe facilmente usare la moda come travestimento o espressione del Super-io, suscitando riflessioni ed emozioni. Tuttavia, la sperimentazione attraverso lo stile personale nelle occasioni pubbliche resta un fenomeno di nicchia. Solo Linda Caridi ha l’audacia d’indossare un abito Marni, presente nell’ultima collezione del marchio, dall’estetica rétro ma dalle forme strutturate e “industriali”.

Look David di Donatello | Life&People MagazineA completare il look ci sono i gioielli Crivelli e le onde dei capelli anni ’50. Fuori dagli schemi anche le mise di alcuni ospiti internazionali: Josh O’Connor rivista il classico completo nero in Loewe, grazie allo stylist Harry Lambert, noto per aver curato anche il guardaroba dei membri della corona inglese, come la principessa Beatrice di York. La regista francese Justine Triet, invece, si distingue per la scelta di un outfit fluido, con camicia e pantaloni morbidi neri, spezzato da una giacca bianca a righe sottili, perfettamente intonato con la sua aria pacata e intellettuale.

Men (and women) in black Giorgio Armani

Dagli anni ’80, il legame tra la maison Giorgio Armani e il mondo della celluloide continua a consolidarsi. Se ai tempi lo stilista è considerato all’avanguardia, scegliendo di creare i costumi per le produzioni hollywoodiane, oggi contribuisce “alla causa” anche con elementi scenografici, grazie alla linea che il brand dedica all’arredamento. Da quando il guardaroba firmato Armani per Richard Gere in American Gigolò è entrato nella storia del cinema e della moda, gli abiti del maestro invadono il grande schermo e i red carpet. Proprio come accade durante la manifestazione romana legata all’Accademia del Cinema Italiano: i look per i David di Donatello provenienti dalle collezioni di “Re Giorgio”, oltre alla consueta rigidità nei tagli, hanno un minimo comun denominatore, ossia il colore nero.

Look David di Donatello | Life&People MagazineC’è l’abito con profondo scollo a “V” ricoperto da un complesso ricamo di paillettes di Paola Cortellesi,

trionfatrice dell’edizione in fatto di charme, e il vestito realizzato su misura per Claudia Gerini, che esalta la silhouette per merito della sua semplicità. Arriva, poi, Greta Scarano in tailleur composto da giacca, top e ampi pantaloni di velluto nero. Tra gli uomini in Armani, il dogma è il tuxedo: lo indossano Sydney Sibilia, con un coordinato della linea Emporio, e Valerio Mastrandrea. Uniche eccezioni al total black sono i look di Emanuela Fanelli, in blu notte e bagliori scintillanti – compresi i gioielli Bulgari -, Barbara Ronchi, con un abito senza spalline dalla decorazione tridimensionale, cangiante tra il blu e l’antracite, e Romana Maggiora Vergano, la cui mise si distingue per un top-reggiseno nero a fascia, corredato di bretelle intrecciate, con gonna ampia rivestita di tulle blu. Sempre in nero, tra le altre, Micaela Ramazzotti, versione vestale glam in Gucci, Barbora Bobulova, con scollo a cuore e pencil skirt Philosophy di Lorenzo Serafini, Kasia Smutniak, novella Audrey in Givenchy e Alice Rohrwacher con chemisier drappeggiato Prada.

Suggestioni metallizzate e colori chiari: gli abiti “fuori dal coro”

La risposta color pece arriva, per contrapposizione, con il bianco. A preferire un abbacinante total white sono Domenico Cuomo, con tanto di pashmina Saint Laurent, e l’amatissima Eleonora Giorgia insieme ai suoi nostalgici merletti. Un grammo infinitesimale di rosa cipria definisce – con esiti diversi – i look di Susanna Nicchiarelli, in slip dress, boots e blazer nero over, e Cecilia Bertozzi, tra leggere asimmetrie firmate Fendi. I riflessi metallizzati sul red carpet dei David di Donatello di quest’anno sono argento: a vestirsi di luce provvedono Isabella Ragonese e Serena Iansiti in Akris, tra frange stile Broadway di grande tendenza.

Un capitolo a parte lo meritano Alba Rohrwacher, con il suo rossetto rosso assoluto su completo beige-nude Dior, composto da top asimmetrico e pantaloni wide, e Isabella Rossellini, raggiante in Dolce&Gabbana: il suo è un abito-camicione accollato, voluttuoso nella fantasia a grandi fiori bianchi, rossi e viola, pronti a risaltare fra tanta monocromia.

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