Non c’è cinema italiano senza il David Donatello: un binomio inscindibile per definizione, un’accoppiata che da 69 edizioni racconta l’evoluzione di una produzione che si ricrea nel tempo, anno dopo anno, – anche in questo 2024 – proponendo sempre nuovi spunti di riflessione. Andare al cinema, in effetti, è spesso molto più di un semplice svago. Prendere l’auto quando ben più comodo sarebbe restare sul divano di casa, scegliere un film sulla base dell’istinto o della promozione che s’è incrociato sulla via, spendere del denaro per lasciarsi cullare da una storia, immedesimarsi in essa ed emozionarsi significa tanto.
Non è un caso che sia stata la stessa Paola Cortellesi
a evidenziare tutto questo ritirando il premio dello spettatore accordato al suo “C’è ancora domani”. Successo al botteghino, successo anche dopo per questa pellicola, con i sei premi incassati a Cinecittà che l’hanno posta alle spalle del solo “Io Capitano” di Matteo Garrone, che di riconoscimenti ne ha messi in cassaforte ben sette, diventando così il film più premiato dell’edizione 2024.
Il terzo gradino del podio, – e non avrebbe potuto essere altrimenti -, non poteva essere che “Rapito” da Marco Bellocchio, con le sue cinque statue a ricordare che la qualità nel Bel Paese c’è, così come del resto sono numerosi sono i progetti capaci di raccogliere l’apprezzamento del pubblico e della critica. L’emozione di Emanuela Fanelli per aver vinto il premio come miglior attrice non protagonista, in questo senso, è la naturale prosecuzione di quella vissuta da coloro che l’hanno ammirata nella sua interpretazione, rimanendone estremamente colpiti.
È il fascino del cinema, quello stesso cinema che riesce a parlare di temi
impegnati e, nonostante questo, a vincere la sfida contro coloro che dipingono il pubblico come qualcosa di impenetrabile, incline al divertimento e meno a porre l’accento sull’approfondimento, sull’analisi della realtà, sulla vita nella sua quotidianità. “Palazzina LAF”, seguendo il discorso, parla del lavoro, di quel mondo del lavoro al cui interno è difficile addentrarsi, se non facendolo in prima persona per capirci di più prima ancora di interpretarlo. Elio Germano, che per questa pellicola ha ottenuto il premio come miglior attore non protagonista, ne parla con la consapevolezza di aver provato ad accendere un faro su qualcosa altrimenti destinato a non entrare nei radar del grande pubblico, confinato com’è nelle esperienze vive dei protagonisti diretti, non interpretati da altri.
Il ricevimento dei candidati al Quirinale,
di suo, racconta quale sia il valore del premio; i nomi giunti in fondo alla corsa, invece, testimoniano il livello di un settore che ha molto da dare e proprio per questo non teme le mode del momento. Un film, lo si intuisce chiaramente, non è altro che un’alchimia tra arti che si mescolano, con la musica – a proposito, a vincere il premio per la miglior canzone è stato Diodato, i Subsonica per la miglior composizione – il montaggio, le luci, gli effetti, il trucco a ricreare le condizioni utili affinché sia il lavoro d’insieme a trionfare, a raggiungere le persone sedute sulle poltroncine, e non il seppur coinvolgente impegno dei singoli.
All’Accademia del cinema italiano, insomma, spetta l’onore onere di individuare di anno in anno ciò che di più valido è in grado di sfornare la cinematografia nazionale, fedele alla ricetta di un riconoscimento che dagli anni 50 a oggi è stato capace di farsi storia e, al contempo, contemporaneità. Lunga vita al David di Donatello e a tutte le sue sfaccettature, con i nomi del momento a raccogliere l’applauso degli intenditori e la lunga scia del futuro a trasformare in cult i film capaci di entrare senza chiedere permesso nell’immaginario collettivo del nostro Paese.
MIGLIOR FILM VINCITORE: Io capitano di Matteo Garrone
C’è ancora domani di Paola Cortellesi
Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti
La chimera di Alice Rohrwacher
Rapito di Marco Bellocchio
MIGLIOR REGIA VINCITORE: Matteo Garrone – Io capitano
Nanni Moretti – Il sol dell’avvenire
Andrea Di Stefano – L’ultima notte di Amore
Alice Rohwracher – La chimera
Marco Bellocchio – Rapito
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA VINCITORE: Michele Riondino – Palazzina LAF
Valerio Mastandrea – C’è ancora domani
Antonio Albanese – Cento domeniche
Pierfrancesco Favino – Comandante
Josh O’Connor – La chimera
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA VINCITRICE: Paola Cortellesi – C’è ancora domani
Isabella Ragonese – Come pecore in mezzo ai lupi
Micaela Ramazzotti – Felicità
Linda Caridi – L’ultima notte di Amore
Barbara Ronchi – Rapito
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA VINCITRICE: Emanuela Fanelli – C’è ancora domani
Romana Maggiora Vergano – C’è ancora domani
Barbora Bobulova – Il sol dell’avvenire
Alba Rohrwacher – La chimera
Isabella Rossellini – La chimera
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA VINCITORE: Elio Germano – Palazzina LAF
Adriano Giannini – Adagio
Giorgio Colangeli – C’è ancora domani
Vinicio Marchioni – C’è ancora domani
Silvio Orlando – Il sol dell’avvenire
MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA VINCITORE: Paola Cortellesi – C’è ancora domani
Giacomo Abbruzzese – Disco Boy
Micaela Ramazzotti – Felicità
Michele Riondino – Palazzina LAF
Giuseppe Fiorello – Stranizza d’amuri
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE VINCITORI: Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi – C’è ancora domani
Francesca Marciano, Nanni Moretti, Federica Pontremoli e Valia Santella – Il sol dell’avvenire
Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini e Andrea Tagliaferri – Io capitano
Alice Rohrwacher – La chimera
Maurizio Braucci, Michele Riondino – Palazzina LAF
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE VINCITORI: Marco Bellocchio e Susanna Nicchiarelli – Rapito
Pietro Marcello, Maurizio Braucci e Maud Ameline – Le vele scarlatte
Giorgio Diritti e Fredo Valla – Lubo
Emma Dante, Elena Stancanelli e Giorgio Vasta – Misericordia
Armando Festa e Sydney Sibilia – Mixed by Erry
MIGLIOR DOCUMENTARIO VINCITORE: Laggiù qualcuno mi ama
Enzo Jannacci – Vengo anch’io
Io, noi e Gaber
Mur
Roma, santa e dannata
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE VINCITORE: Anatomia di una caduta
As Bestas
Foglie al vento
Killers of the Flower Moon
Oppenheimer
MIGLIOR PRODUZIONE VINCITORE: Io capitano
C’è ancora domani
Comandante
Disco Boy
La chimera
MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA VINCITORE: Paolo Carnera – Io capitano
Davide Leone – C’è ancora domani
Ferran Paredes Rubio – Comandante
Hélène Louvart – La chimera
Francesco Di Giacomo – Rapito
MIGLIOR COMPOSITORE VINCITORI: Subsonica – Adagio
Lele Marchitelli – C’è ancora domani
Franco Piersanti – Il sol dell’avvenire
Andrea Farri – Io capitano
Santi Pulvirenti – L’ultima notte di Amore
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE VINCITORE: La mia terra di Diodato per Palazzina Laf
Adagio dei Subsonica
Il più bel secolo della mia vita di Brunori Sas
Io capitano di Andrea Farri e Seydou Sarr
Mixed by Erry di Liberato
MIGLIOR SCENOGRAFIA VINCITORE: Rapito
C’è ancora domani
Comandante
Io capitano
La chimera
MIGLIORI COSTUMI VINCITORE: Rapito
C’è ancora domani
Comandante
Io capitano
La chimera
MIGLIOR TRUCCATORE VINCITORE: Rapito
Adagio
C’è ancora domani
Comandante
Io capitano
MIGLIOR ACCONCIATURA VINCITORE: Rapito
C’è ancora domani
Comandante
Io capitano
La chimera
MIGLIOR MONTAGGIO VINCITORE: Marco Spolentini – Io capitano
Valentina Mariani – C’è ancora domani
Giogiò Franchini – L’ultima notte di Amore
Nelly Quettier – La chimera
Francesca Calvelli e Stefano Mariotti – Rapito
MIGLIOR SUONO VINCITORE: Io capitano
C’è ancora domani
Comandante
Il sol dell’avvenire
La chimera
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI VINCITORI: Io capitano
Adagio
Comandante
Denti da squalo
Rapito
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO VINCITORE: The Meatseller
Asterion
Foto di gruppo
In quanto a noi
We Should All Be Futurist
DAVID GIOVANI VINCITORE: C’è ancora domani
Comandante
Io capitano
L’ultima volta che siamo stati bambini
Stranizza d’amuri