Grande successo di critica e di pubblico per la tappa italiana del FIA World Endurance Championship (WEC) 2024. Il circuito di Imola ha ospitato il meglio del mondo Motorsport. Da Ferrari a Lamborghini, da Porsche a BMW, tutti i marchi sinonimo di lusso e velocità protagonisti nel round italiano per un evento ricco di emozioni e di “sound”. La vera festa più che sugli spalti gremiti, si è vissuta nel paddock e nei box, dove ogni marchio ha dato sfogo della propria ospitalità e creatività. Su tutti Alpine che ha condiviso in pieno il proprio stile francese.
Dal 2016 il marchio continua a scalare tutti i livelli dell’automobilismo sportivo arrivando fino al WEC dove i risultati in pista tardano ad arrivare, ma l’effetto marketing è già ben visibile e apprezzato. I tre pilastri agilità, eleganza e spirito competitivo sono ben espressi e nel paddock la si riconoscere subito per quel bianco inconfondibile. Entrando nel cuore del team, i box, ecco respirare tutta la devozione di meccanici e ingegneri impegnati a che tutto vada per il meglio nelle due Hypercar A424.
Tra i suoi piloti figura anche Mick Schumacher,
figlio di Michael che vanta vasta esperienza ai massimi livelli nelle corse a ruote scoperte. Tutto curato nei minimi particolari e attorniato da un altro colore “le blue” che caratterizza livree e tute di tutti i suoi componenti. Una ricerca dell’immagine che è racchiusa anche nel progetto presentato qualche giorno prima di Moser & Cie. e la Streamliner Cylindrical Tourbillon Skeleton Alpine Limited Edition. Un orologio scultoreo tridimensionale completamente cesellato, una versione completamente scheletrata che consente di ammirare il movimento da ogni angolazione e una serie limitata di 100 pezzi.
Tornando sulle prestazioni in pista, per molti i risultati non tarderanno ad arrivare o meglio, le ambizioni di Alpine saranno presto soddisfatte. Tutto ciò, lo spera anche Luca de Meo CEO del Gruppo Renault promotore del piano “Renaulution”, in cui ogni marchio del Gruppo è stato riposizionato per favorirne lo sviluppo. Oltre all’Endurance, il portafoglio di competizioni di Alpine comprende, tra gli altri, F1, rally, GT, Esport e Pikes Peak. Obiettivo dichiarato dal team francese, quello di arrivare preparati e pronti per il grande appuntamento dell’iconica 24 Ore di Le Mans.
Altro marchio di prestigio che si è distinto a Imola è Lamborghini
Nonostante i tempi alti e qualche problema tecnico in pista, il Toro ha ben figurato a pochi chilometri dal suo quartier generale. Non gareggia ancora per le prime posizioni ma sicuramente le sue vetture sono rimaste impresse al pubblico per il sound che regalavano a ogni passaggio in pista. La Lamborghini Squadra Corse ha schierato il primo prototipo ibrido da corsa, la SC63 LMDh, sviluppata in collaborazione con il team Iron Lynx e con Ligier Automotive, quest’ultima fornitrice del telaio in carbonio, dotata di un innovativo motore V8 biturbo da 3,8 litri.

Photo credits © Ferrari Media Centre
Di notevole impatto anche la Huracán GT3 EVO2 nella categoria LMGT3 del team Iron Dames. Anche qui non tanto per il risultato ma per una line- up tutta femminile composta da Michelle Gatting, Doriane Pin e Sarah Bovy e con una colorazione magenta da urlo come il rombo del motore quando si scaricano i cavalli in pista. Tutte caratteristiche ben espresse dal Chief Technical Officer di Automobili Lamborghini Dr. Ing. Rouven Moh “Anche la velocità deve offrire un’esperienza. Per noi, questo fa parte di ciò che costituisce la performance, è una linea di base di ciò che facciamo e di ciò che ci rende credibili”.
E poi c’è la Ferrari, icona di stile e potenza in pista
Le due Hypercar 499P sono state a lungo protagoniste della corsa per poi cedere quando è arrivata la pioggia e le scelte strategiche ai box hanno imposto altri ritmi. Nonostante tutto è stato un piacere veder sfrecciare le Rosse nell’iconico tracciato di Santero. Tradizione e innovazione ben racchiuse nella livrea delle Hypercar numero 50 e 51, uno schema cromatico che forse non tutti sanno che, continua a celebrare il passato remoto incarnato dalla Ferrari 312 PB, l’ultimo prototipo a gareggiare nel Campionato del mondo nel 1973.
Una versione lucida che meglio si adatta alle esigenze di visibilità della vettura in gare che, spesso, si svolgono anche in condizioni di scarsa visibilità come quando in pista è scesa la pioggia. Per non parlare del Giallo Modena prevalente nell’altra numero 83 del team AF Corse, una livrea scelta per enfatizzare il concetto di dinamismo e velocità e finalmente visibile da vicino al pubblico italiano. Dalla curva delle Acque Minerali a quella del Tamburello una gioia per gli occhi dei tanti appassionati di motori.
Infine il BMW M Motorsport e Valentino Rossi
Il campione di Tavullia a bordo della M4 GT3 numero 46 ha ottenuto il suo primo podio nell’Endurance mentre il suo team sulla vettura gemella ha centrato la prima storica vittoria nella competizione. Ma nel Paddock il suo garage è caratterizzato di quel “black” che sa di Motorsport e tutta l’atmosfera la si respira subito quando si varca la porta verso la pista. Come per Ferrari anche BMW ha in Puma il partner tecnico per l’abbigliamento, dalle tute alle scarpe di piloti e ingegneri.
E proprio tra Puma e BMW M Motorsport è appena nata una nuova collaborazione, hanno reinventato l’iconica identità di squadra in silhouette streetwear casual, fondendo perfettamente le vibrazioni da pista con l’uso quotidiano. All’autodromo o a passeggio per le strade della città, la Crews Go Summer Collection assicura appartenenza al garage. Il giusto mix di vivacità e di energia per godere al meglio dell’estate e dei prossimi appuntamenti sportivi.