Il calendario delle mostre di moda a Milano si arricchisce con un nuovo, imperdibile, appuntamento. Presso gli spazi del concept store 10 Corso Como, situato nell’omonima via, arriva una selezione di creazioni firmate Yohji Yamamoto. L’esposizione, intitolata Yohji Yamamoto. Letter to the Future, sarà visitabile dal 16 maggio al 31 luglio. La curatela dell’evento è di Alessio de’ Navasques, docente di Fashion Archives presso l’Università La Sapienza di Roma. La mostra di Yamamoto offrirà un’occasione unica per avvicinare il pubblico al pensiero del designer, sviluppatosi nel flusso delle esperienze legate al movimento Anti-Form.

Mostra moda Yamamoto | Life&People Magazine

Yohji Yamamoto. Letter to the Future: cosa aspettarsi dalla mostra

La ventata di nera distruzione nei confronti delle pose artefatte, arrivata con i nomi giapponesi nella moda, è una contrapposizione naturale agli eccessi ornamentali degli anni ’80. Le firme più rilevanti sono quelle di Issey Miyake, con il suo “primitivismo povero”, Rei Kawakubo di Comme des Garçons, la cui poetica è una reazione al minimalismo, a dispetto di molte catalogazioni che la citano, e Yohji Yamamoto l’«animale che fa vestiti», per sua stessa definizione.

Mostra moda Yamamoto | Life&People MagazineLa fusione tra arte e moda, in questa corrente, ha un carattere talmente identitario da proporre una visione continua che coinvolge completamente abbigliamento e riflessione sull’esistenza. La mostra moda di Yohji Yamamoto dovrebbe rappresentare il maggiore corpus di opere dello stilista mai presentato in Italia. Il percorso espositivo sarebbe volto a definire un «dialogo tra pezzi iconici di passerella, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo».

Chi è Yohji Yamamoto

Yohji Yamamoto (1943), deluso dagli studi in legge portati avanti fino al 1966, s’iscrive al Bunka Fashion College e si laurea nel 1969, per poi lavorare al fianco della madre nel suo laboratorio di sartoria. Nel 1972 fonda a Tokyo il brand Y’s e presenta la prima collezione nel 1975. Nel 1981 lo stilista porta alla ribalta le sue creazioni a Parigi, insieme a Comme des Garçons. Egli foraggia l’impeto “mostruoso” delle forme create da Kawakubo, innestando in quella scia la sua visione potente della moda, dove il tessuto appare una forza eruttiva, brutale e selvaggia. In Yamamoto persiste una sorta di rabbia incontenibile verso sovrastrutture e incrostazioni culturali che rendono l’estetica, quindi l’abbigliamento, una continua replica di concetti già masticati. Per il designer, quindi, gli abiti sono come creature viventi che pulsano di espressività, lontani dall’immobile haute couture scultorea o pittorica da indossare come mera decorazione.

Mostra moda Yamamoto | Life&People MagazineTutto questo si traduce in lane grezze increspate da bollori primigeni, destrutturazioni, tagli a vivo e colori “estremi” che si alternano tra neri, bianchi e rossi. L’anatomia canonica appare corrosa da un’onda d’urto atomica, tra involucri ruvidi, dalla superficie apparentemente escoriata, grumosa, dove i lembi delle ferite si arricciano. Nella produzione Yamamoto, tuttavia, non mancano omaggi a maestri “classici” della moda: nella collezione Autunno Inverno 1994-95 il riferimento a Vionnet è evidente, tra kimono simili a mantelli dai tessuti serpeggianti e bottoni che modellano i capi, oltre a svolgere la loro normale funzione.

Mostra moda Yamamoto | Life&People MagazineE poi, stratificazioni, layering, conducono sempre più verso la policromia, fino alle stampe floreali: com’è possibile osservare nelle collezioni proposte dal 2003 al 2005.

 

Lo spazio 10 Corso Como Milano

– che ospiterà la mostra di Yamamoto –, nasce nel 1990 con il nome di Galleria Carla Sozzani, la fashion editor sorella di Franca. L’edificio. collocato nelle vicinanze di Porta Garibaldi si pone come concept store di slow shopping, comprensivo di cafè, bookshop e galleria d’arte. Punto di riferimento per i talenti emergenti del mondo fashion, la boutique ha un forte legame con la moda giapponese: nel 2012 apre una sede di 10 Corso Como a Tokyo, in collaborazione con Comme des Garçons. Da febbraio 2024 lo spazio si mostra al pubblico con un nuovo design e un approccio culturale più ampio e contemporaneo.

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