Con le sue interpretazioni ha lasciato un segno indelebile nel cinema mondiale, e, il suo legame con Givenchy ha dato vita ad alcune delle immagini più iconiche della storia della moda: i vestiti di Audrey Hepburn e la sua grazia nell’indossarli, a partire dal tubino del cult “Colazione da Tiffany”, sono esempi di stile senza tempo. A poche settimane dal centenario della nascita dell’attrice (4 maggio 1924) le donne continuano a farsi ispirare dall’aura leggendaria di un’artista che ha un posto di primo piano dell’immaginario collettivo.
“Dipendo da Givenchy come le donne americane dipendono dal loro psichiatra”.
Audrey Hepburn
I vestiti Audrey Hepburn: il legame con Givenchy
Il rapporto tra la maison francese e l’attrice britannica nasce durante le riprese di “Sabrina” del regista Billy Wilder: la costumista Gladys de Segonzac vede lungo e consiglia di puntare su un esordiente, proprio Givenchy, preferendolo al già affermato Cristóbal Balenciaga. Dopo una cena con Hepburn, Hubert de Givenchy decide di accettare la sfida e realizzare gli abiti per le scene delle pellicola: da quel momento Audrey diventa la musa prediletta del fondatore della casa di moda francese; il rapporto tra i due si intensifica, oltre l’aspetto lavorativo, tanto che, in seguito, l’attrice inserirà lo stilista nell’elenco delle persone a cui lasciare parte della propria eredità.
L’abito bianco indossato da Sabrina Fairchild ha il corpetto aderente, la gonna a campana, ricami floreali preziosi; un look completato da guanti bianchi e scarpe con tacco basso. Firmati Givenchy anche il tailleur in lana con giacca doppio petto senza collo e l’abito cocktail nero con fiocchi sulle spalle.
Le iconiche vacanze romane
Un’ulteriore tappa fondamentale nella carriera di Hepburn è “Vacanze romane”, girato nel 1953 da William Wyler: la pellicola consentì all’attrice di acquisire grande popolarità negli Stati Uniti e avviare un lungo periodo in cui inanellerà un successo dopo l’altro. L’interpretazione della Principessa Anna, che le valse l’Oscar come migliore attrice, regala momenti indimenticabili e impressi ancora oggi nella mente di milioni di persone, a partire dalla scena in cui la giovane passeggia per Roma a bordo di una Vespa guidata dal reporter Joe Bradley (Gregory Peck). Sulla celebre locandina l’attrice è in camicetta bianca, una gonna rossa, i capelli si fanno accarezzare e scompigliare dal vento e il sorriso è genuino: abbracciata ad un altro artista che ha fatto sognare intere generazioni e, alle spalle, lo sfondo perfetto del Colosseo.
Cappotti, ballerine e total black
Uno dei must moda “alla Audrey Hepburn” sono i suoi cappotti: rosso fuoco, rosa pastello, classico bianco o nero. Spesso ampi e comodi, perfetti se abbinati ad un tailleur dalle linee geometriche e arricchiti da una borsa di dimensioni ridotte o un paio di ballerine capaci di dare un tocco classico ma anche giovanile, semplice ma al contempo elegante per un look più ricercato. Molti degli outfit indimenticabili prevedono un dolcevita nero, come quello indossato in Cenerentola a Parigi, base di un total black di rara eleganza completato da pantaloni e mocassini neri.
Gli abiti da sposa
Anche i tre matrimoni della diva britannica rappresentano momenti iconici di stile. Il 18 gennaio 1969 per convolare a nozze con lo psichiatra italiano Andrea Dotti, Audrey indossò un abito da sposa corto firmato Givenchy, rosa pallido a maniche lunghe e scollatura a imbuto abbinato ad un paio di collant bianchi, ballerine white e guanti e foulard coordinati: un outfit che rappresenta massima espressione della moda anni Sessanta.
Secondo outfit: – invece, con il collega Mel Ferrer -, un abito di Pierre Balmain, creazione in satin con colletto alto, bottoncini, lunghe maniche a sbuffo, un fiocco in vita e in testa una coroncina di fiori. Durante il primo matrimonio, – invece, con James Hanson -, Hepburn indossò un wedding dress disegnato da Zoe Fontana, romantico abito da sposa in taffetà.