Un designer dal talento immenso; con le sue creazioni ha dato vita ad alcuni momenti moda più iconici degli ultimi tre decenni e regalato emozioni impareggiabili: dopo l’addio dolceamaro di Dries Van Noten, si ritira un altro grande maestro, Pierpaolo Piccioli, storico direttore creativo di Valentino. Il suo lascito è tangibile e accompagnerà l’operato del suo successore, che avrà il compito non facile di creare nuovi capitoli indimenticabili della storia della moda.
Golden Globes 2019
Durante i Golden Globes 2019, la regina del pop Lady Gaga ha sfoggiato un abito degno della sua maestà, un vestito Valentino haute couture progettato personalmente da Piccioli. La cantante scelta come volto per la campagna di promozione del profumo Voce Viva, non solo per le sue origini italiane ma anche per il profondo messaggio di passione per l’arte e l’accettazione del diverso che caratterizzano la sua produzione musicale. Piccioli, infatti, ha sempre avuto un debole per le personalità forti che hanno l’energia e la passione necessarie a proporre grandi cambiamenti nella società e nel mondo, come dimostrato anche dal durevole endorsement a Naomi Campbell.
Primavera Estate 2021: Piccioli porta Valentino tra gli ori di Venezia
Tra le collezioni più immaginifiche e spettacolari del grande designer, resterà sicuramente negli annali Code Temporal, presentata nella magnifica location Galleria Colonna, a Roma: una processione fantasmagorica di abiti che richiamano lo splendore dell’arte veneziana, tra suggestioni alla Versailles e richiami alle stupende maschere del Carnevale della Serenissima. Una sfilata, questa, che puntò esplicitamente a far viaggiare con la fantasia lo spettatore, presentando tra i marmi policromi una visione estetica tanto massimalista da sfiorare la psichedelia, con i volti delle modelle incorniciati da stupendi accessori in perle o cosparsi da veli luccicanti di polvere dorata.
La sfilata, svolta in modalità phygital a causa delle ristrettezze causate dalla pandemia ha avuto come sfondo un poema ambient-elettronic firmato da Robert Del Naja dei Massive Attack, dando luogo a una ambiguità tra passato e futuro, tra celebrazione della tradizione e carica visionaria, partorita dall’immaginazione di Piccioli.
Pierpaolo Piccioli regala un nuovo colore
Gli uomini celebri sono spesso omaggiati con dediche di piazze, vie, stelle e località geografiche, ma sono pochissimi quelli che hanno dato il nome ad un colore. Con il Pink PP, Piccioli riuscì a compiere una doppia impresa: da un lato dare sfoggio eccezionale di virtuosismo presentando una collezione quasi interamente monocromatica, valorizzandone le sfumature con ogni variatio possibile; dall’altro, sfidare con il suo rosa ipersaturo (a metà tra il fucsia e il rosa schocking) l’iconico rosso Valentino, una delle tonalità più celebri.
Presentato nel corso della stagione Autunno Inverno 2022/2023, il nuovo colore (che porta le iniziali dello stilista) ha immediatamente attirato l’entusiasmo delle star, affermandosi come grande tendenza e naturale complemento squillante ed energetico delle calde tonalità ciliegia del “rosso Valentino”. Attraverso la monocromia, Piccioli compie anche un’operazione filosofica: indagare la “varietà nell’uniformità” degli abiti e modelli. L’uniformità dei colori permette di indagare le differenze di forma, di espressione ed impatto emotivo dei corpi e dei tessuti, esaltandone dunque paradossalmente l’individualità.
Autunno Inverno 2024-2025: l’addio in abito nero
Dopo un quarto di secolo di puro eclettismo, Pierpaolo Piccioli sceglie di chiudere la sua carriera con un’indagine sul nero, il più “classico” e universale dei colori. Una collezione che sembra porsi come testamento artistico, nonché un tentativo di dare forma al periodo buio che il mondo sta vivendo, e che si pone come continuazione delle riflessioni dello stilista sul tema della monocromia.
Il nero copre ogni cosa: nero è il rossetto sulle labbra delle modelle, nero il pizzo che accarezza la pelle, nero il cuoio delle borsette. Persino le modelle hanno occhi, capelli o la pelle scura. Non c’è più spazio per il caldo rosso ciliegia di Valentino, l’esplosivo Pink PP e l’azzurro cielo: il nero viene esplorato su ogni possibile forma, consistenza, tonalità e materiale, a volte opaco, altre luccicante.
“Baudelaire diceva che il nero è l’uniforme della democrazia e questa frase mi sembra oggi più attuale che mai. Non solo perché è il colore che si indossa più spesso, ma perché rappresenta al contempo l’universalità e l’individualità”,
commenta lo stilista, sottolineando l’intrinseca ambiguità di quello che è forse il colore più utilizzato dalla couture di tutti i tempi.
Addio tra gli applausi
Nei giorni scorsi gli artigiani del marchio che hanno permesso a Piccioli di realizzare i suoi sogni di stoffa per una lunghissima stagione, hanno celebrato la sua carriera: i sogni, orizzonte di riferimento del designer, menzionati nel suo messaggio ufficiale di commiato, sono stati protagonisti anche delle scritte sugli striscioni esposti dai dipendenti di Valentino per onorare l’ex direttore creativo. L’affetto e la riconoscenza dimostrati dai suoi collaboratori è l’ennesima, tangibile dimostrazione del lascito di un maestro che ha fatto scuola nel mondo della moda. La Maison Valentino ha annunciato la nomina di Alessandro Michele (ex Gucci), che assumerà l’incarico di Direttore Creativo dal 2 aprile.
“Nel suo nuovo ruolo Alessandro Michele sarà a Roma – si legge nel comunicato ufficiale – cuore creativo della maison e la città dove è stata fondata nel 1960. Questo momento segna l’inizio di un nuovo viaggio volto a far continuare a splendere nel mondo i valori unici del brand, il suo patrimonio e i suoi codici couture attraverso la straordinaria prospettiva e la ricca esperienza di Alessandro Michele”.