Quando un corpo sfiora la perfezione ciò che c’è dietro di esso rischia spesso di restare nell’ombra: ma, non sempre accade. C’è chi è riuscita a dimostrare come una bellezza prorompente sia solo il biglietto da visita di un talento oggi esploso nel mondo della radio: lei è Melita Toniolo. In molti la ricordano ancora come Diavolita, l’inviata sexy, sfacciata, a tratti irriverente, del celebre programma Lucignolo, pronta ad intervistare chiunque. Ad aiutarla nell’impresa, una naturalezza ed un’autoironia divenuti cavallo di battaglia della modella, conduttrice televisiva e radiofonica veneta.
Cresciuta a pochi chilometri da Treviso, Melita ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo a soli 14 anni posando per servizi fotografici. Un fisico che non si può dimenticare, apparso, dopo qualche anno, sui calendari senza veli che l’hanno resa icona sensuale fra le più desiderate d’Italia. Ma la vera arma vincente, la showgirl lanciata nel 2007 dal Grande Fratello, l’ha sfoderata nel ruolo di conduttrice e attrice in programmi e sitcom al fianco di comici noti al grande pubblico. Sempre naturale, spontanea, ironica e sorprendentemente umana, ha giocato una carta vincente che l’ha resa, nell’ultimo anno, uno dei volti e delle voci più amate di R101. La radio, una grande passione, oggi è per lei una professione a cui si dedica con dedizione e serietà.
La tua carriera inizia come fotomodella: ricordi il primo servizio fotografico?
Certo che lo ricordo! Ero sulla spiaggia di Iesolo e passeggiavo con i miei genitori, avevo 14 anni ed una signora del posto che aveva un negozio mi ha fermata per convincermi a sfilare con costumi da bagno. Io ero timidissima e dissi inizialmente no ma poi i miei genitori mi hanno spinta a tentare. Di lì a poco ho partecipato ad un concorso di bellezza e, così, è cominciato tutto. Ho conosciuto, in quell’occasione, un giornalista e grazie a quell’incontro, l’estate dopo, sono diventata la ‘meteorina’ di Iesolo, una delle ragazze che raccontano il meteo in maniera ironica. Diciamo che da piccola ero un po’ maschiaccio e sono stati i miei genitori a farmi scoprire la mia femminilità. Dal quel momento in poi davanti all’obiettivo mi sono sempre sentita a mio agio.
I calendari ti hanno resa icona sexy: che rapporto hai oggi con il tuo corpo?
Ho sempre avuto un bel rapporto con il mio corpo. Quando ho scoperto di essere donna e possedere un fisico che poteva essere attraente, ci ho giocato un po’ con ironia così, come facciamo noi veneti. A me ha aiutato molto quello, le mie origini, la mia famiglia, la mia città, il mio modo di vivere. Devo dire che mi sono sempre presa cura del mio corpo. Non sono una di quelle, però, che segue una dieta ferrea, magari se devo posare per un servizio fotografico per costumi, un mese prima mi preparo e cerco di fare attenzione all’alimentazione. Ci tengo a dire che, tuttavia, non sono una che rinuncia al cibo, ai dolci, al vino.
Dal Grande Fratello alla Diavolita di Lucignolo
È stato difficile dimostrare al mondo dello spettacolo che dietro la tua bellezza c’erano altri talenti? Come ci sei riuscita?
Per mia fortuna, dopo il GF sono diventata Diavolita e i servizi di cui ero inviata erano legati a temi impegnati. Sono sempre stata molto sicura di me e di quello che volevo fare. Il calendario ha avuto successo poichè eravamo in poche a farlo all’epoca e per me è stata una fortuna, quello era il periodo in cui i calendari andavano molto di moda. Credo che io sia stata aiutata molto dal mio essere me stessa, anche dinnanzi al pubblico, pur mostrando a volte le mie ‘fragilità’.È stata un’arma a doppio taglio, certo, ma il mio carattere è servito a far vedere che ero umana. Tutti avrebbero potuto pensare, guardando i calendari, che io fossi alta 1,80 e invece sono minuta e sono una ragazza che si incontra nella vita di tutti i giorni. L’immagine che si crea nella mente della gente è sempre diversa, amplificata. Il mio modo di essere ha aiutato a capire come ero davvero
.
Quanto pensi sia stato determinante il Grande Fratello per la tua carriera? In che modo ti ha aiutata?
Il GF è stato certamente il mio trampolino di lancio. Tornassi indietro lo rifarei, però c’è da dire che, allora, chi veniva fuori da quel reality era escluso da altre mille situazioni. Nonostante ciò, non mi pentirò mai di aver partecipato al GF; è stato complicato perché se oggi solo chi partecipa ad un reality ha accesso a questo mondo, ieri non era così ed ho dovuto impegnarmi molto.
Hai condotto diversi programmi televisivi, sempre con un piglio comico. La simpatia e la comicità sono tuoi cavalli di battaglia?
Credo proprio di sì e lo dico finalmente con orgoglio. Tra l’altro, penso anche di essere finita in radio proprio per questo motivo. Non ci sono molte ragazze che si prendono in giro, al giorno d’oggi, che abbiano autoironia, che facciano scoprire le proprie debolezze ed errori. Tante mie colleghe si prendono troppo sul serio, sono perfezioniste e dosano con attenzione tutto quello che fanno e dicono. Io amo le persone più umane, capaci di svelare le proprie debolezze.
Con Lucignolo sei diventata Diavolita: cosa porti con te di quell’esperienza? E cosa di quel personaggio è ancora parte di Melita?
Sicuramente fa parte ancora di me la capacità di ironizzare e prendere in giro, anche in situazioni in cui non dovrei. Lo faccio soprattutto quando sono in difficoltà. Quello che caratterizzava Diavolita, però, era anche la sfacciataggine, aspetto che ora non ho più, sia per l’età che la consapevolezza acquisita negli anni. All’epoca non avevo davvero filtri: incontravo, senza essere preparata, la persona che andavo ad intervistare ed io ero una mina vagante!
Una comicità mostrata a teatro e in tv
Hai recitato anche in tv e teatro: quale delle due esperienze hai preferito? Ti trovi bene nei panni dell’attrice?
Sono aperta allo spettacolo, poiché mi piace tutto e mi metto sempre in gioco. Non ho studiato e, quindi, non sono preparata per interpretare fiction ma ho sempre recitato in sitcom con personaggi molto noti, in ruoli comici che mi permettevano di essere me stessa. Devo dire che mi è piaciuto ancor più il teatro in cui ho dovuto trasformarmi completamente pur mantenendo alcune mie peculiarità. Nella commedia “9 mesi e un giorno” ero una donna incinta con gli sbalzi di umore che fanno parte di me e, a dirla tutta, durante le ultime due repliche dello spettacolo ero veramente incinta e non lo sapevo.
Hai anche una bellissima voce. L’abbiamo ascoltata in “Vorrei che fosse Amore” accanto a quella di Renzo Arbore. Canteresti ancora? Con chi ti piacerebbe duettare?
In effetti ho questa voce lirica da sempre e da bambina cantavo tutte le canzoni che ascoltavo. Quell’esperienza, “Vorrei che fosse amore” , è nata dall’idea di un mio caro amico. Eravamo in crociera per un evento e io arrivavo cantando con voce lirica. Lui rimase colpito e mi chiese di registrare un brano in studio e lo abbiamo fatto in 20 minuti. Mi piace cantare, ma mi vergogno tantissimo a farlo davanti ad un pubblico. Se dovessi duettare oggi vorrei farlo con Dargen D’Amico e Big Mama.
Dulcis in fundo, arriva la radio: già nel 2013 ti eri avvicinata a questo mondo ed oggi con R101 sembri perfettamente a tuo agio nei panni di conduttrice. Come nasce questa passione? Qual è fino ad oggi l’intervista più bella che hai condotto?
È una passione che è nata anni fa quando ho presentato un tour musicale per una emittente radiofonica locale. Da allora ho scoperto che quel ruolo mi apparteneva molto e mi faceva sentire a casa. Così, ho iniziato a collaborare con varie radio nazionali fino a quando ho registrato un provino poi inviato ad R 101. Quando mi arrivò la chiamata della mia manager era sera e, quella notte, non ho dormito per l’emozione. È iniziata un anno fa quest’avventura e tutti i giorni conduco con Marco Santini “Good Times”.Fino ad oggi ho intervistato tantissimi personaggi interessanti. Devo dire che, tra tutti, amo follemente Fiorella Mannoia, ed ero emozionata prima di intervistarla a Sanremo. Lei lo ha notato e ad un certo punto mi ha regalato il foulard che aveva addosso durante il festival. Invece, un altro artista che mi ha sconvolta è stato Dargen D’Amico. Amo le persone che mantengono l’umiltà anche dopo aver raggiunto il successo e lui è una di queste. In passato, mi è capitato di intervistare, Paolo Rossi; una grande emozione ed un bellissimo ricordo.
Come riesci a conciliare il tuo ruolo di mamma con la tua carriera?
Da quando ho iniziato a lavorare in radio ho chiamato una baby sitter, una ragazza che già conoscevo e che mio figlio conosceva perché volevo fosse a suo agio. Cerco, però, di essere molto presente e capita che io arrivi in radio all’ultimo momento per stare con lui più tempo possibile, alcune volte l’ho portato con me negli studi di R101.
Una carriera in salita, affrontata sempre con un pizzico di ironia, quel tanto che basta per stemperare l’aura da femme fatale creatasi attorno alla figura di Melita Toniolo. Non prendersi troppo sul serio è il segreto dell’intraprendente conduttrice radiofonica, perché, come diceva Chaplin: “un giorno senza sorriso è un giorno perso”.