Sostenibilità, tecnologia ed avanguardia. La storia della Tesla è lunga appena vent’anni, ma l’impatto sul mercato si è rivelato talmente forte da far diventare l’auto elettrica vero status symbol, oggi sempre più richiesta in tutto il mondo. Una rivoluzione iniziata nel 2003 che ha completamente cambiato il volto dell”industria di settore; merito della mente creativa, istrionica e controversa del genio Elon Musk.
Una automobile made in USA
È il 2003 quando, in California, gli ingegneri Eberhard e Tarpenning decidono di fondare la prima azienda destinata allo sviluppo e alla costruzione di macchine a propulsione elettrica, anticipando di oltre vent’anni uno dei temi più importanti dei tempi odierni: la sostenibilità ambientale.
Elon Musk, già molto noto per essere uno dei fondatori del colosso Paypal (una delle prime piattaforme di pagamento digitale), manifesta interesse per il progetto ed entra in società. Nel 2004, il magnate diventa Amministratore Delegato del marchio con una donazione di otto milioni di dollari, ricoprendo un ruolo ad ampio spettro. Oltre alla gestione prettamente commerciale, si occupa di strategie marketing ma anche di design. È infatti merito suo il progetto della prima auto realizzata dall’azienda, lanciata con il nome di Roadster. Sempre grazie ad una inesauribile risorsa economica, Musk immette nel fondo societario altri tredici milioni di dollari, stipulando così nel 2005 un accordo con la casa automobilistica Lotus e avviando la produzione di 2.500 esemplari. L’auto, – un modello sportivo con motore da 251 CV -, ha una accelerazione velocissima, – da 0 a 100 km orari in pochi secondi -, ed una autonomia di 300 km.
La fiducia fulminea
Già dalla prima release sul mercato, datata 2008, la vettura Tesla riceve grande riscontro del pubblico e particolare attenzione delle aziende concorrenti. La prima a farsi avanti è la Daimler (Mercedes), la quale investe nel progetto acquisendo un decimo delle azioni per 50 milioni di dollari, mentre lo stesso governo degli Stati Uniti (rappresentato dal Dipartimento dell’Energia), concede un prestito di 465 milioni. Grazie ad una serie di altri importanti investimenti l’azienda apre la prima fabbrica nel Fremont (un tempo proprietà della Toyota); svolta importantissima per la storia di Tesla che, finalmente, può permettersi un centro autonomo indipendente dove è possibile intraprendere nuove sperimentazioni.
L’escalation verso la vendita di massa
Sarà proprio nella nuova sede operativa californiana che verrà sviluppato un nuovo modello: il Model S; auto con un’autonomia di 400 km che conquista definitivamente il settore. Nel 2009, l’auto elettrica diventa oggetto del desiderio di milioni di persone, ammaliate dal motore 700 CV e dal pacchetto Ludicruos Mode che consente di raggiungere 100 km orari in soli 3 secondi. Lo spirito di innovazione si fa sempre più marcato: il 2015 è infatti l’anno del primo Suv, il model X, noto per gli innesti tecnologici creati grazie all’high-tech (apertura degli sportelli posteriori automatica e il pilota automatico), mentre nel 2019, irrompe nel mercato la Model 3, variazione della S nonché prima berlina destinata ad una clientela di massa, dunque, non più solamente agli avventori luxury.
La storia continua
Ormai sulla cresta dell’onda, l’hype verso Tesla cresce ulteriormente grazie alla quarta auto, la Model Y, vettura con cui Musk realizza uno dei sogni imprenditoriali più grandi: comporre la scritta “Sexy” avvalendosi delle sigle delle proprie macchine (Model S, Model 3, Model X e Model Y); una mossa di marketing straordinaria con cui ottiene un grande successo.
Elon Musk: la grande forza del marchio
Il suo personaggio, geniale quanto discusso, è ormai riconosciuto come icona della pop culture. Tra le sue iniziative più famose si ricorda il famoso lancio della Space X, operazione avviata al fine di gettare le basi per ipotetici viaggi privati nello spazio, ma anche Hyperloop (progetto per un mezzo di trasporto sostenibile) e The Boring Company, azienda specializzata nella realizzazione di tunnel sotterranei.
Ma oltre a tanto clamore, Musk si è reso spesso protagonista di aspre polemiche: il nome scelto per i propri figli (uno di loro si chiama X Æ A-12), la larga campagna negazionista durante il periodo pandemico e le contestazioni dopo l’acquisizione del social Twitter, – adesso X -. La prossima sfida dell’azienda e dell’imprenditore è realizzare un nuovo pick up: arriva infatti il Tesla Cybertruck, un light truck pensato per accontentare una clientela nuova, quella che non vive nelle grandi metropoli, bensì nella natura, lontano dai centri urbani. Anche in questo caso le prestazioni risultano sopra la media come dimostra il trimotore, capolavoro tecnologico che permette un dialogo continuo con la robotica e l’intelligenza artificiale.
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