Audrey Hepburn sfreccia per i vicoli di Roma a bordo di una vespa insieme a Gregory Peck. È un’immagine, ormai immortale, della storia del cinema anni ’50. Ma è anche una scena che, in un solo fotogramma, incornicia due icone nate tra il 1946 e il ’47. Quel decennio, infatti, da un lato vede il lancio della Vespa Piaggio, brevettata proprio nel 1946, dall’altro, è protagonista di una rivoluzione nel mondo della moda femminile. L’anno dopo l’invenzione dello scooter made in Italy, Dior presenta la gonna a ruota che la Hepburn sfoggerà in quella corsa sfrenata in moto che ha reso celebre il film “Vacanze Romane” nel 1953. A dirla tutta, però, non è da attribuirsi alla maison francese la paternità di questo iconico capo, che pare sia stato ideato da una giovane cantante.
La cantante che creò la prima gonna a ruota
Il suo nome è Juli Lynne Charlot e si narra che durante la Seconda Guerra Mondiale intrattenesse i militari esibendosi nei locali dell’esercito indossando outfit curati nei minimi dettagli. È nel dicembre del 1947 che, invitata ad una festa di Natale, non avendo denaro per acquistare un vestito nuovo, realizza quella che passerà alla storia come il must del guardaroba femminile nel dopoguerra. Aiutata da sua madre, che aveva una fabbrica di feltro, la Charlot ricava da un quadrato di stoffa una gonna a ruota senza cuciture arricchendola con decorazioni natalizie.
Ma è quando la cantante mostra alcuni modelli di quell’originale indumento ad un negozio di Beverly Hills che le clienti iniziano ad apprezzarne la capacità di sottolineare il punto vita e assottigliare la silhouette. Tra tutte le gonne a ruota che si diffondono in quel periodo, quella che va a ruba è la poodle skirt, ovvero la gonna barboncino caratterizzata da un’applicazione sul fianco raffigurante il tipico cane. Ciò che accadde in seguito porta la firma di Christian Dior.
L’indumento che rivoluziona lo stile femminile nel dopoguerra
Il noto couturier francese, con la sua gonna a corolla, segna le sorti dello stile post bellico evidenziando la necessità di tornare alla bellezza dopo le mostruosità della guerra e, dunque, il bisogno di una rinascita. Così, con un vitino da vespa ed un’ampiezza in cui trovano spazio metri e metri di stoffa, la gonna a ruota celebra la donna rendendola libera dalle costrizioni imposte dall’austero look anni ’40.
A dar risalto, a quell’epoca, all’iconico indumento, in America, sono i passi dello swing, ballato nelle sale da ballo di Harlem. La gonna a ruota sembra essere il perfetto costume di scena per questa danza così piena di ritmo. Dalle sale da ballo ai set cinematografici il passo sarà poi breve.
Indossata da dive del cinema e regine
Accanto a quello di Audrey Hepburn, il grande schermo ha reso indimenticabile il look di Marilyn Monroe che, con il suo celebre vestito bianco sollevato dal vento in “Quando la moglie è in vacanza”, rende iconica e sexy la gonna a corolla.
Negli anni ’50 la si indossa spesso con camicie leggere e tacchi a spillo, o, in alternativa, con la Bar Jacket, una giacca sfiancata e scampanata, che accentua la forma femminile a clessidra tanto cara agli stilisti dell’epoca. Così, la gonna lanciata da Dior nel ’47 pian piano approda anche fra i Reali e nel 1951 la vedremo indosso alla futura Regina Elisabetta mentre danza, ad Ottawa, con il Principe Filippo sfoggiando una camicia a quadri con gonna blu a ruota impreziosita da ricami.
Le sperimentazioni anni ’70
Saranno gli anni ’70 a liberare l’iconico capo da quell’aura di bon ton che la circonda sin dalla sua nascita rendendolo oggetto di sperimentazioni. Non a caso, iniziano ad apparire leggins sotto le ampie ruote rese, dunque, più sbarazzine e ‘trasgressive’ dai look street style che aprono le porte al trend lanciato da Madonna nel 1985.
La gonna in tulle della pop star ai tempi di Like a Virgin diventerà un vero must per le più ribelli nei decenni successivi. Da quel momento in poi via libera ad ogni forma di sperimentazione sulla classica corolla. Prada, negli anni ’90, la propone in materiali di nylon, mentre Azzedine Alaia ne disegna una versione caratterizzata da ruote a spicchi rigidi che richiama una crinolina.
Un nuovo trend
E l’innovazione prosegue fino ai nostri giorni. Sembra, infatti, che la gonna a ruota sia uno dei trend della primavera estate che porta in passerella abiti voluminosi e ampi sottogonna di tulle. Il classico modello anni ’50 rivive oggi in un nuovo design dal sapore contemporaneo.
Così Roksanda gioca con le trasparenze usando il tulle, Altuzarra immagina una ruota a più livelli e Brandon Maxwell inserisce una baschina aderente al corpo così da esaltare la sinuosità delle forme femminili. Il richiamo al mondo del cinema resta vivo con Carolina Herrera che appone la sua firma su un tutù simile a quello di Carrie in Sex & the City. Una gonna nata, è proprio il caso di dirlo, per restare sul palcoscenico.