Una bellezza rimasta intatta nel tempo; il quartiere Marais è uno dei luoghi più affascinanti di Parigi; situato sulla riva destra della Senna, tra il III e il IV arrondissement, vanta un’architettura storica che non ha subito le trasformazioni del tempo, accogliendo tra le sue vie botteghe di artigiani, atelier di giovani stilisti e movida notturna. Un gioiellino incastonato in una delle città più belle al mondo.
Tradizione, cultura e contemporaneità
In tempi antichi il quartiere era soltanto uno spazio paludoso. Da qui il nome “marais” che, in francese, significa appunto “palude”. Il luogo era riservato all’agricoltura, in particolare alla lavorazione e alla coltivazione di verdure e alberi da frutto. Con il passare del tempo, precisamente tra il XVII e il il XVIII, il quartiere diviene però attrattivo per i nobili parigini dell’epoca che lo scelgono per costruire le loro eleganti dimore, issate nella zona oggi famosa per essere chiamata Place des Vosges.
Ne consegue un periodo florido interrotto bruscamente dalla rivoluzione francese, evento che svuota nuovamente Le Marais, passato da splendente borgo aristocratico a rione fantasma. Poi, nel XIV Secolo, la svolta: in una Parigi sempre più popolata nascono sulle vie del quartiere le prime botteghe di artigiani trasformando la zona in un piccolo polo commerciale. Sarà il preludio di una fondamentale opera di riqualificazione, fortemente voluta dal Ministro della Cultura di allora che, ad inizio Novecento, ordina il restauro degli edifici abbandonati promuovendo la nascita di nuove attività.
L’insediamento della comunità ebraica
Al contrario di quanto accade di solito, la nuova urbanizzazione non porta nessun stravolgimento a Le Marais che riesce a mantenere il fascino della tradizione antica malgrado alcuni elementi moderni. Le cose non cambiano neanche dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, quando il quartiere diventa punto di riferimento della comunità ebraica falcidiata dal terrore nazista, complice anche la presenza della splendida Sinagoga di Nazareth, costruita da Luigi XVIII di Francia. Un insediamento che arricchisce ancor più il quartiere, diventando uno dei centri culturali più importanti di tutta la capitale nonché meta turistica obbligata per i visitatori.
Oltre alla bellezza delle sue vie, Marais è conosciuta per essere una “città nella città”, vantando un’offerta culturale e d’intrattenimento con pochi eguali. Oltre alla cospicua presenza di negozi, compresi quelli di lusso, nella zona si possono ammirare monumenti, edifici e soprattutto musei.
Tradizione e contemporaneità
Per descrivere Le Marais basta prendere come punto di riferimento le sue due attrazioni più importanti. Nel quartiere spicca Places de Vosges: una piazza rettangolare composta da quattro edifici uguali costruiti con mattoni e uniti tra loro da un porticato. Si tratta della prima Piazza Reale della Francia, commissionata da Enrico IV tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento. Oggi è conosciuta soprattutto per boutique di antiquariato, storiche gallerie d’arte e frequentate pasticcerie, alcune di queste etniche. Al capolavoro architettonico antico fa da contraltare un capolavoro della modernità: il Centre Pompideu, uno dei musei di arte contemporanea più importanti del mondo, progettato negli anni Settanta da Richard Roger e Renzo Piano e contrassegnato da una facciata iper tecnologica attraversata da tubi colorati e scale mobili. Un edificio innovativo che, paradossalmente, non svilisce l’urbanistica tradizionale del quartiere.
Tuttavia il grande segreto de Le Marais è quello di essere tutt’ora una zona di grande tendenza, la più cool di tutta Parigi, capace di attirare personalità diverse grazie a locali trendy, lounge bar ma anche luoghi più bohemian, artistici e d’avanguardia. Inoltre, esattamente come Soho a Londra, la zona è il punto di riferimento della comunità LGBTQI+, essendo presenti numerosi locali, discoteche e bar friendly: qui si respira il vero spirito della capitale.
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