Il brand inglese per eccellenza omaggia la storia del proprio Paese. Arriva una nuova collezione di foulard firmati Burberry dedicati a Re Carlo e realizzati in collaborazione con l’Highgrove House, una delle residenze del sovrano. Così le stoffe leggerissime di pura seta si sono rilevate sfondo perfetto per la riproduzione delle stanze, della facciata e dei giardini della dimora reale in una piccola serie di disegni impressionisti in pieno stile british.
La meraviglia dell’Highgrove nelle quattro stagioni
Burberry, servendosi della seta organica con bordi arrotolati a mano, ha voluto rappresentare la splendida casa reale nelle quattro stagioni. Da notare anche i tempi di lancio della collezione, annunciata quasi in concomitanza con il settantacinquesimo compleanno del sovrano d’Inghilterra.
I disegni, realizzati dalla promettente artista britannica Sammi Lynch (neolaureata presso Royal Drawing School), riprendono la tipica tecnica impressionista: così come i celebri quadri di metà Ottocento infatti anche le opere dell’artista si pongono l’obiettivo di esaltare il paesaggio attraverso l’enfatizzazione dello spazio, dei cromatismi e dei punti luce.
Il precedente per l’incoronazione di Re Carlo
Non è la prima volta che la casa di moda inglese riserva un tributo a Carlo utilizzando come “strumento” proprio il foulard. In occasione dell’incoronazione del Re infatti la maison ha prodotto un’altra creazione simile, incentrata però sull’Highgrove Gardens: stampa ad edizione limitata che raffigura la grande bellezza dei giardini, fiore all’occhiello della residenza. Già al tempo il pezzo riscosse un successo di rilievo, in quanto rappresentava uno dei lati più intimi e umani della vita del neo Re, grande amante della natura e molto attento alla salvaguardia dell’ambiente. Ma il patto tra Burberry e Highgrove non si è limitato esclusivamente alla produzione dell’accessorio: il marchio infatti, in quanto detentore del Royal Warrant (tipo di onorificenza conferita dalla Royal Family a un Ente o un’attività commerciale), sostiene anche le attività collaterali della King’s Foundation, mirate a promuovere l’arte dell’artigianato anche alle future generazioni.
La storia della dimora reale
Carlo ha comprato la tenuta nel 1980, quindi un anno prima delle nozze con Diana Spencer. L’origine dell’edificio, dallo stile neoclassico, risalgono al XVIII Secolo, probabilmente per volere della famiglia Crawley-Boevey. Successivamente, nel XIX Secolo, la residenza fu acquisita dall’avvocato William Yatam, passando poi di proprietà in proprietà fino agli anni cinquanta del Novecento, periodo in cui la casa venne presa da Harold McMillan, Primo Ministro inglese. La dimora rimane anche dopo l’incoronazione uno dei luoghi preferiti di Re Carlo che, nel tempo, ha anche fondato al suo interno un’azienda biologica. In tempi più recenti gli spazi sono poi entrati nella cultura collettiva popolare grazie alla quarta stagione della serie tv “The Crown”.
Il momento no di Burberry
Malgrado iniziative di grande artisticità, come appunto quella legata ai foulard omaggio a Re Carlo, la “nuova era” di Burberry stenta a decollare. A più di un anno dall’insediamento del Direttore Creativo Daniel Lee il brand sta infatti vivendo una fase molto turbolenta che potrebbe impedirgli di raggiungere gli obiettivi prefissati in termini di fatturato. Secondo le ultime stime infatti anche se i ricavi hanno registrato un aumento del +4% (pari a 1,4 miliardi di sterline) l’utile ha avuto una flessione considerevole, scendendo 158 milioni, un calo importante rispetto ai 193 milioni segnati dodici mesi prima. Una vera crisi che in realtà sta attraversando il settore del lusso in toto, alle prese con una domanda in calo. A tenere botta sono però i cosiddetti “main product” lanciati proprio dal Direttore Creativo, in particolare della sezione outwear (+21%) e degli articoli in pelle (+8%). La speranza è che quindi la mente istrionica del designer possa condurre Burberry fuori dalla tempesta.
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