Prima The Sphere, inaugurata con il live immersivo degli U2, ora il Gran Premio cittadino di Formula 1: Las Vegas è rinata, passando da meta esclusivamente legata al gioco a Capitale del divertimento e dell’intrattenimento a 360 gradi. Con l’arrivo dell’evento sportivo, penultima tappa del Mondiale 2023, la città si prepara a compiere un altro step; anche se non mancano le polemiche. 

La città della showbiz

Per capire la grande importanza che la città ha assunto nel corso del tempo basta analizzare quanto successo nella preparazione del Gran Premio, il terzo della storia arrivato a quarantuno anni di distanza dall’ultima volta, andata in scena nel 1982. A differenza di altre gare, quella di Las Vegas si è distinta con una campagna pubblicitaria molto invasiva, in cui l’evento si è “plasmato” al contesto, diventando per un weekend parte integrante della città, come se si trattasse di un’attrazione turistica temporanea. Qualcosa di molto diverso rispetto a quanto accade di solito, dove il Gran Premio è posto sempre al centro dell’attenzione.

The Sphere Las Vegas Life&People MagazineUn fatto confermato anche da altri aspetti che hanno suscitato non pochi mal di pancia tra gli addetti ai lavori: pensiamo ad esempio al programma dell’intero fine settimana, pesantemente condizionato da orari molto scomodi per i piloti, costretti a correre di sera (dunque con temperature molto basse), pur di far godere gli spettatori del suggestivo skyline cittadino in notturna tra luci al neon ed edifici modernissimi. Come non citare poi il lavoro grafico apportato sulle livree delle auto, costumizzate ad hoc per celebrare la corsa in terra statunitense (pratica riservata di norma soltanto a un determinato tipo di Grand Prix, forti una solida valenza storica).

Uno spot per la città 

Insomma, come mai nessun’altra location coinvolta nel circus della Formula 1, Las Vegas ha colto in pieno l’occasione di mostrarsi in tutta la sua bellezza, sfoggiando tutte le sue armi migliori. Non a caso infatti il Gran Premio si svolge nel cosiddetto Strip circuit, tracciato che tocca le principali attrazioni della città tra cui proprio la Sphere, l’arena sferica passata alla storia per essere la prima ad offrire uno show totalmente immersivo ricorrendo a tecnologie di ultima generazione e all’intelligenza artificiale. Le auto sfrecciano inoltre tra alcuni simboli iconici, come i Casino The Venetian, Caesars Palace, Flamingo, Paris Las Vegas oltre che l’iconica ruota panoramica High Roller e la fontana danzante del Bellagio.

The Sphere Las Vegas Life&People MagazineL’obiettivo? Garantire agli ospiti un’esperienza indimenticabile per diventare punto fermo del calendario della Formula 1, anche se nelle prime battute della rassegna non sono mancati fuori programma. La prima sessione di prove libere si è infatti dovuta interrompere dopo soli dieci minuti a causa di un tombino scoperchiato che ha danneggiato la monoposto del ferrarista Carlos Sainz. Una “svista” dettata dall’inesperienza che fa capire, – al netto di un pacchetto estetico impeccabile – quanto sia difficile gestire tutti i dettagli di uno sport così pieno di variabili.

“What Happens in Vegas, Stays in Vegas” 

Il seduttivo fascino di Las Vegas, da sempre, sta tutto nel suo claim più rappresentativo: What Happens in Vegas, Stays in Vegas (letteralmente: ciò che succede a Las Vegas, rimane a Las Vegas). Un modo di dire entrato ormai nel dizionario statunitense e turistico che lascia intuire quanto la città faccia perno sul lusso, sul gioco e sul peccato. Il motto è la sintesi di una comunicazione mirata a far credere ai visitatori che tutto sia concesso (nei limiti della legalità), purché rimanga all’interno dei confini cittadini.

The Sphere Las Vegas Life&People MagazineMa tra giochi d’azzardo fino all’ultima fish, matrimoni-lampo siglati tra sconosciuti e bordelli di lusso Las Vegas ha deciso in tempi più recenti di ampliare i propri orizzonti, mettendo sul piatto tutta la capacità imprenditoriale statunitense per aprire le porte ad un nuovo target di turisti, investendo su una experience pensata anche per le famiglie. Un’apertura che guarda in modo chiaro anche all’Arabia Saudita, in particolare a Dubai, ormai considerata la metropoli competitor. La sensazione è quella che l’evoluzione non sia ancora finita.

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