Capita, alle volte, che una semplice e anonima copertina racchiuda le pagine più interessanti della storia della letteratura. D’altronde, che il contenuto superi di gran lunga il suo involucro determinandone successo e notorietà è accaduto non di rado nel corso dei secoli. Un curioso esempio si ritrova nel mondo dell’alta moda ripercorrendo l’origine e l’evoluzione di uno dei brand più amati. Non molti sanno, infatti, che la celebre stampa a quadri di Burberry in principio rivestiva la parte interna di alcuni capi d’abbigliamento il cui ‘involucro esterno’ presentava una tinta unita. E pare che a ribaltare, nel vero senso della parola, le sorti dell’iconico motivo del marchio inglese sia stata una pura casualità. Quella dell’Haymarket Check di Burberry, che prende il nome dalla strada in cui è stato aperto il primo negozio londinese del brand è una storia che ha avuto inizio nel lontano 1856.
L’origine militare del trench coat
In quell’anno, l’appena ventunenne Thomas Burberry fonda la sua azienda con un obiettivo ben preciso: creare una linea d’abbigliamento che resistesse alle intemperie del clima britannico. Obiettivo concretizzatosi subito con la nascita, nel 1897, della famosa gabardine, che si contraddistingueva per essere traspirante e impermeabile. Ad ispirare il giovane Thomas pare fossero state le casacche dei pastori ed agricoltori locali, capaci di resistere all’acqua e agli strappi. Il capo creato sul finire dell’800 da Burberry diventa ben presto un must per esploratori ed avventurieri finchè, con l’avvento della Prima Guerra Mondiale, sarà un’altra creazione Burberry a conquistarsi l’immortalità. Con lo scoppio del conflitto, la Corona Inglese, commissionerà a Thomas quello che è passato alla storia come trench coat, ovvero il cappotto di trincea, la giacca impermeabile che rendeva riconoscibili i soldati britannici. Ma in che modo Burberry è passato dall’essere un brand militare a sfilare in passerella?
Come nasce Haymarket check?
Un nuovo capitolo, per il marchio inglese, ha inizio con l’apertura del negozio nel West End di Londra al 30 di Haymarket da cui prese nome la stampa che ha reso famoso Burberry in tutto il mondo. Era il 1920 e, l’inconfondibile motivo a linee nere, rosse e bianche non viveva ancora una vita da protagonista poiché appariva solo nella fodera interna dei capispalla. Vi sono due versioni, tramandatesi nei secoli, secondo cui l’Haymarket check un bel giorno, in modo improvviso ed inaspettato, sia divenuto l’iconica fantasia del brand fondato dal giovane Thomas.
Qualcuno narra, infatti, che sia stato il direttore della boutique Burberry di Parigi a sistemare i trench su un manichino con l’orlo rivolto verso l’esterno suscitando la curiosità e l’interesse di numerosi clienti. Altre fonti, raccontano, che nel 1967 Jacqueline Dilleman, addetta agli acquisti della stessa boutique de la Ville Lumiere, mentre preparava una presentazione di moda per l’ambasciatore britannico Sir Patrick Reilly ebbe una geniale intuizione: decise di rimuovere la fodera tartan da un cappotto utilizzandola per rivestire i bagagli e creare un copri ombrello.
Burberry e il Cinema
Una cosa è certa: a prescindere da chi abbia esposto per la prima volta l’interno delle creazioni di Burberry, da quel momento in poi la fantasia a quadri iniziò ad essere sempre più richiesta. Così, quella che era in origine la fodera del tranch è diventato il celebre motivo, amato da tutto il mondo, al punto da portare Burberry a produrre numerosi pezzi. Non ci vorrà, molto, infatti affinchè l’ombrello a quadri diventi un accessorio di cui non poter fare a meno tanto quando la famosa sciarpa a righe, ancora oggi un trend.
A portare le creazioni di Burberry dalle trincee ai guardaroba più raffinati ci ha pensato poi il Cinema. E, sebbene nel 1942 sia stato Humphrey Bogart in Casablanca a portare alla ribalta il tranch, sono stati gli anni ’60 a consacrarlo capo delle dive di Hollywood. Indimenticabili le immagini di Marylin Monroe in Facciamo l’amore o di Audrey Hepburn nel ruolo di Holly Golightly in Colazione da Tiffany, grazie alle quale il trench diventa ufficialmente ambito capo d’alta moda.
La passione della Famiglia Reale per la stampa Check Burberry
Un brand, quello fondato dall’intraprendenza di un ventenne, che vanta tra i suoi principali fan la stessa Famiglia Reale d’Inghilterra, storia d’amore nata già nel 1955 quando Burberry ottenne il riconoscimento di “Fornitore di Sua Maestà la Regina”. Non è un caso, poi, che, a distanza di decenni, la stampa check Burberry abbia continuato ad appassionare Regina Elisabetta II, spesso immortalata con capispalla e foulard dall’inconfondibile motivo a quadri. Una passione ereditata anche dalla successiva generazione di regnanti che ha visto di recente Kate Middleton, principessa del Galles, sfoggiare una giacca corta riconoscibile per l’iconico motivo check. Un motivo nato per restare nell’ombra ma destinato, per puro caso, a vivere una vita ‘regale’.