Racconta di essere entrata in punta di piedi nella vita di Maria, non di Callas, perchè leggendo le sue memorie ha scoperto la donna oltre la diva: è emozionata e onorata Monica Bellucci, presentando alla Festa del Cinema di Roma il docu-film “Maria Callas: lettere e memorie” co-diretto da Tom Volf e Yannis Dimolitsas, racconto della tournée teatrale dell’omonimo spettacolo, iniziata nel 2019, e tenutasi in diversi paesi del mondo.
“Conoscevo la grande diva ma non la Callas. Quando ho letto le sue memorie non ho resistito. Era come entrare in contatto con la sua anima. Sono entrata in questo progetto con tanta umiltà – ha raccontato l’attrice – Durante lo spettacolo e nel documentario c’è un momento in cui si citano le parole della Callas: sono come un uccellino che quando è felice canta, quando è triste si ritira nel suo nido e muore. Questa è la dualità della Callas, una donna che aveva un cuore sincero, semplice, che l’ha fatta morire. Perchè lei è morta d’amore”.
Monica Bellucci è Maria Callas nel film di Volf
Il regista cinematografico e teatrale francese è al suo terzo documentario sulla soprano, tra le più belle voci del XX secolo. Era già uscito nel 2017, il film Maria by Callas, frutto di un minuzioso lavoro di ricerca durato ben cinque anni. Volf ha poi pubblicato i due libri Maria by Callas e Callas Confidential, fino a che nel 2019 ne ha firmato un terzo, Maria Callas, Letters & Memoirs. Ed è durante la lavorazione di quest’ultimo volume, che Volf inizia a raccogliere tutte le lettere della Callas, da ogni parte del mondo, unitamente alle sue memorie incompiute. Qualità questa, messa al servizio del nuovo film, che oltre a documentare la tournée teatrale, la arricchisce con materiali d’archivio, dietro le quinte dello spettacolo, incontri e riflessioni.
Maria Callas e Monica Bellucci: è sul palco del Théâtre Marigny di Parigi nel 2019, che le due dive di epoche diverse si incontrano, per proseguire poi il viaggio a Los Angelese e a New York, in Italia, a Istanbul, Londra, in Portogallo a Lisbona e in Grecia ad Atene. Il punto di vista d’eccezione di Volf, apre nuovi spiragli sull‘anima autentica della Callas, messa a nudo attraverso le sue stesse parole, scritti da cui trapela la donna, oltre la diva. Dall’infanzia a New York, agli anni della guerra in Grecia, il debutto silenzioso all’Opera e il successo internazionale a scandire una carriera non priva di scandali. Il suo cuore semplice e sincero, verrà messo a dura prova da scelte coraggiose, quando sacrificherà la giovinezza per il lavoro, e in seguito divorzierà dal marito per vivere appieno la travolgente passione con Aristotele Onassis. Amore non privo di sofferenze, che condizionerà a tal punto la sua salute tanto da “ucciderla” a soli 53 anni.
Storia della soprano icona di modernità
La Callas era nata in America, per poi andare a vivere in Grecia; diventando in seguito una diva in Italia. Nel corso della sua vita è poi approdata in Francia, portando dentro di sè la strana sensazione di sentirsi un’estranea ovunque andasse. Un sentimento che la Bellucci dichiara di aver provato molte volte nel corso della sua vita, sentendo anche per questo la Callas quale anima affine. A colpirla, studiando parola per parola, le lettere della soprano, è stata la sua dualità, il doppio lato da star e da donna. Ed è soprattutto l’affascinante personalità di Maria, e non la Callas, che la Bellucci porta in scena, perché la sua forza, passione e fragilità fanno di lei una donna moderna.
Una, nessuna e centomila, Monica Bellucci, dal canto suo non crede poi molto nel divismo; piuttosto nell’essere donne libere di vivere anche il tempo che passa, senza più vergognarsi, perchè l’anima e l’energia non hanno a che vedere con l’età. Umbra di nascita, classe 1964, una carriera tra Italia e Francia, da giovanissima lascia la sua città per dedicarsi alla moda tra Milano, Parigi e New York. Mentre decolla nel fashion system, stringendo un legame speciale con brand del calibro di Dolce&Gabbana e Dior, debutta anche sul grande schermo d’Oltralpe; fino a quando nel 2000, con la pellicola “Malèna” diretta da Giuseppe Tornatore, ottiene una popolarità crescente a livello internazionale, collezionando prestigiosi riconoscimenti. E’ poi per merito di Volf, che decide di fare il suo debutto anche sul palcoscenico teatrale nei panni della Callas.
Bellucci a teatro con l’abito Yves Saint Laurent della Callas
Quando si dice calarsi letteralmente nei panni del soggetto da interpretare: nel corso dello show non è sfuggito ai più attenti ammiratori della divina come agli appassionati di moda, l’abito firmato Yves Saint Laurent appartenuto alla Callas, indossato dall’attrice italo-francese. E’ stato per così dire, tenuto segreto e letteralmente nascosto da sguardi indiscreti, per sessant’anni, dalla collezione italiana My private Callas. Fino a che la Bellucci lo ha sfoggiato in uno shooting fotografico per il giornale francese Paris Match, commentando poi sul suo profilo Instagram quanto l’abito in questione l’abbia aiutata ad entrare nella pelle della soprano, tanto da commuoverla.
Se la divina è stata ancora protagonista alla Festa del Cinema 2023, dove Tom Volf ha inoltre presentato la sua terza opera documentaristica “Callas, Paris, 1958”; il suo mito rivivrà anche al cinema, nel prossimo film biografico di Pablo Larraín dove ad interpretata sarà invece Angelina Jolie.
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