Quanto può un evento storico influire sulle scelte di stile?  Una domanda che trova la sua risposta in immagini iconiche di celebrità, dive e principesse di ogni epoca ritrovatesi a dettare le regole di una moda rivoluzionaria. Tra loro, ne sa qualcosa, Carolina di Monaco, figlia di un principe da cui ha ereditato regalità ed eleganza, e di una celebre attrice, che in dote le ha lasciato una disarmante bellezza. In un anno che avrebbe segnato la fine di un’era e l’inizio di grandi cambiamenti, la primogenita di Ranieri III e Grace Kelly compì un gesto a dir poco fuori dagli schemi. Sfidando la più grande delle superstizioni legate al mondo del teatro, il 10 gennaio di un anno memorabile, la principessa monegasca si presentò all’Opera di Parigi vestita di viola. Era il 1989, apice di un momento storico che non ha bisogno di presentazioni e culminato nella caduta del muro di Berlino, l’inizio della fine dell’Apartheid in Sudafrica, nonché la firma degli accordi per le prime connessioni internet. Se il mondo si preparava a grandi cambiamenti, a Carolina di Monaco sembrò il momento perfetto per porre fine a superstizioni medioevali sfoggiando a teatro l’abito Chanel divenuto leggenda. L’allure, la magia, i messaggi di un abito che è entrato nel mito con una singola apparizione.

abito viola chanel Carolina di Monaco | Life&People Magazine.

Perchè il viola non si indossa a teatro?

Dal Medioevo, infatti, trae origine la credenza secondo cui il viola non va indossato, né sul palcoscenico e né fra il pubblico, durante gli spettacoli. La ragione risiede nel fatto che a quei tempi era il colore della Quaresima, periodo durante il quale tutti i tipi di rappresentazioni teatrali erano vietati lasciando, purtroppo, gli attori senza lavoro. Non dovrà, dunque, stupire, se nei secoli l’antipatia nutrita nei confronti del viola e di tutte le sue declinazioni da parte dei teatranti si sia tramandata fino ad oggi. Frutto, tuttavia, di epoca nota alla Storia per essere stata la più buia dal punto di vista culturale e sociale, l’usanza di non vestire di viola a teatro era destinata ad essere sfidata e superata.

abito viola chanel Carolina di Monaco | Life&People Magazine

Così, alla fine degli anni ’80, mentre la moda sembrava subire fortemente il fascino degli abiti da lutto vittoriani e di look simil Dracula, la principessa di Monaco appariva avvolta dal velluto di un succinto vestito Chanel che seguiva impeccabilmente le curve della sua silhouette. Un long dress che sembrava esserle stato cucito addosso. Ad impreziosirlo era una fila di bottoni dorati che lo dividevano verticalmente, esattamente a metà, scendendo dalla testa ai piedi. Uno smalto rosso, l’acconciatura riccia in stile ottocentesco e nastri in raso annodati ai polsi e al collo, rendevano ancor più regale l’outfit di Carolina.

La principessa di Monaco all’Opera di Parigi

A cosa stesse per assistere quella sera la principessa, appena scesa dall’auto ferma davanti al Palazzo Garnier, non ci è dato saperlo. Si potrebbe azzardar l’ipotesi che si trattasse di un’anteprima dell’Atys, tragedia del 1675 di Jean-Baptiste Lully il cui debutto era previsto il 17 ottobre di quell’anno, una settimana dopo la leggendaria apparizione di Carolina. Ciò che è, invece, certo, è che, al fianco del giovane marito Stefano Casiraghi, la figlia di Grace Kelly varcò l’ingresso dell’Opera di Parigi lasciando tutti a bocca aperta. Non era però, la prima volta che quell’abito Chanel appariva in pubblico. La prima a sfoggiarlo era stata Ines de la Fressange in occasione della sfilata per la presentazione della collezione Autunno/Inverno 1988-1989 durante la Settimana della Moda nella città dei lumi, a luglio dello stesso anno. A rendere iconico quell’abito in velluto viola ci avrebbe poi pensato la principessa.

Viola il colore della nobiltà

Una scelta cromatica, quella fatta dalla primogenita di Ranieri III per la sera all’Opera, che non era estranea al mondo dei reali. Considerato il colore della nobiltà sin dai tempi più antichi, il viola era molto amato dalla Regina Elisabetta I d’Inghilterra al punto che si narra avesse vietato ai suoi sudditi di portare indumenti di quelle tonalità poichè concesse solo ai membri più stretti della famiglia reale. E se volessimo guardare a tempi più recenti, non si potrebbe far a meno di aggiungere alla lista degli abiti principeschi che richiamano il viola, la celebre creazione di Edelstein per Diana. Anch’esso proveniente da una collezione autunno dell’89 e rigorosamente in velluto, fu indossato da Lady D per il suo decimo ritratto ufficiale, dipinto da Douglas Anderson.

Dal 1989 al 2023 torna all’Opera in viola

Certamente da quel 10 gennaio all’Operà Garnier la vita di Carolina di Monaco è profondamente, e a tratti tragicamente, cambiata. Non è mutata, però, la sua simpatia nei confronti di un colore che ancora oggi è carico di mistero. Pare che lo scorso 10 ottobre, a distanza di oltre trent’anni, la principessa sia tornata a teatro in viola. Questa volta si è trattato dell’Opera di Monte Carlo dove, al fianco della figlia Charlotte Casiraghi, ha così presenziato alla cerimonia di premiazione del Prix de la Fondation Prince Pierre.

abito viola chanel Carolina di Monaco | Life&People Magazine

Per l’occasione ha sfoggiato un abito ispirato ai cappottini tanto amati dalla regina Elisabetta, di tonalità iris, firmato da Dries Van Noten. Questa volta Carolina è addirittura salita sul palco, illuminata dalle luci sceniche che davano risalto ad un vestito in crepe a maniche lunghe con uno spacco sulla parte anteriore. Da Parigi a Monte Carlo, così, la principessa di Monaco ha portato ancora una volta a teatro il viola. È proprio il caso di dirlo: il lupo perde il pelo ma non il vizio!

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