Fate spazio nel guardaroba autunnale a un’incontenibile zampata animalier, che promette di scalzare i rassicuranti ton-sur-ton, con stampe graffianti di leopardo, zebra, tigre e serpente come in uno zoo all’aria aperta. Occorre allora risolvere l’eterno dilemma: come abbinare le stampe animalier? C’è un’unica certezza: si indossa a piccole o grandi dosi, espressione massima di personalità e carattere.
Volendo indagare la storia del trend
si scopre che in realtà le pelli di animale furono usate dagli uomini primitivi per riscaldarsi e proteggersi dal freddo sin dall’antichità, affidandogli anche un significato spirituale. Nel corso della storia, gli Egizi, utilizzarono le pelli dei felini proprio per la sacralità di questi animali. Il fascino esotico dell’animalier entrerà poi alle corti europee del Settecento, con le prime stampe su stoffe pregiate, appannaggio dell’aristocrazia. Fu Joséphine Baker, cantante e danzatrice di colore, che nella Parigi degli anni Trenta iniziò ad indossare fantasie maculate durante i suoi spettacoli facendo dei suoi abiti, un baluardo della lotta al razzismo.
Rimarrete poi stupiti scoprendo che in principio, nel 1947, fu addirittura Christian Dior a sdoganare l’animalier nell’haute couture. Firmando i modelli “Jungle” e “Africaine”, tratteggiò uno stile ammaliante e seduttivo, in controtendenza con il rigore imposto, fino ad allora, dal conflitto mondiale. Il graffio “animale” fece poi breccia, inevitabilmente, nel cuore di attrici e cantanti: Marlen Dietrich in primis. L’attrice, venne ritratta con l’iconico trench a stampa pantera della maison francese: per Dior fu un successo senza precedenti.
Graffio animalier dal cinema alla musica
Nel ‘53, Marilyn Monroe avvolta in una mantella maculata, recitò nella pellicola “Gli uomini preferiscono le bionde”. Ancora, nel ‘63, Audrey Hepburn, nel film “Sciarada”, indossò un cappello animalier realizzato per lei dalla Maison Givenchy. Negli anni ’70 e ’80, il graffio animale in versione punk rock, divenne la seconda pelle di star della musica come Debbie Harry, leader del gruppo Blondie. Contemporaneamente, Roberto Cavalli proponeva le stampe ghepardo, zebra e farfalla, marchi di fabbrica della sua moda, anche negli anni a venire.
Fu Valentino che meritò, invece, l’appellativo di “Re della giungla della moda”; da tenere a mente, la campagna della maison romana Autunno-Inverno 1987/1988 firmata da Steven Meisel: starring Linda Evangelista in total look animalier. Ancora ben impressa nella storia della moda, è anche la collezione “Leopard” dell’Autunno-Inverno 1991/1992 di Azzedine Alaïa. Look iconici, quelli del couturier franco-tunisino, che appassionano ancora oggi fashion addicted e non solo. Recentemente, è stata infatti Kim Kardashian, a catturare l’attenzione indossando una tuta maculata vintage anni Novanta, la stessa sfoggiata all’epoca in passerella dalla supermodella Deon Bray.
Come abbinare i look animalier?
Alla vigilia di una nuova stagione di moda, le stampe animalier si riaffacciano sulle passerelle: come si abbinano al meglio, senza rischiare dannose cadute di stile? Con il jeans si riesce nell’intento di stemperare la grinta di un pullover a macchia di leopardo; l’abbinamento con il nero, rende l’animalier un look serale. Mentre la combinazione delle stampe giungla con i toni del nude, sdogana il mix di fantasie anche per l’ufficio. A ben guardare, anche i look all’apparenza più eccentrici hanno da raccontare nuove storie al femminile.
Il look a stampa leopardo
Fa tanto anni Novanta, (Dolce&Gabbana) ed è un sicuro must-have, senza tempo, simbolo di sensualità. Una scelta impegnativa, per lanciare anche attraverso l’abito un messaggio a sostegno dell’empowerment femminile. Con cappotto e stivale animalier (Luisa Spagnoli) affronta la stagione più fredda, e le sfide del quotidiano. Una combinazione per chi non ha paura di osare: il capospalla stampa animalier in eco fur a pelo corto, in pendant con gli stivali svettanti.
Maggiore sobrietà, affidandosi invece, alla fantasia zebra o serpente in bianco e nero. Per rafforzare la propria self-confidence si può indossare un abito maculato super glamour, mai senza una grande cintura dal twist ribelle (Tommy Hilfiger) di ispirazione anni Settanta. Gli accessori? L’animal print si impone sulle borse, che siano mini, maxi, a tracolla o a secchiello. Il consiglio di styling è di sfoggiarle con outfit casual, pantaloni da jogger e t-shirt bianca, per stemperarne la grinta ruggente.
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