La collezione Chanel Primavera Estate 2024 chiude ufficialmente la Settimana della Moda di Parigi. Dai giardini odorosi e floridi di Villa Noailles in Francia ode alla joie de vivre, alla gioia di vivere e allo spirito sbarazzino tipico delle vacanze al mare. Uno show contrassegnato da una freschissima brezza estiva, in cui Virginie Viard si è lasciata ispirare dalle calde giornate in Provenza, dallo shopping sfrenato e dai pranzi in spiaggia. Il leitmotiv? Una violenta e irrefrenabile voglia di vivere. Esemplificativo il titolo dato allo show: “Éternel (eterno)”.
Un mood spensierato per gioie incontenibili
L’atmosfera spensierata e leggerissima della sfilata si è palesata fin da subito. Non a caso l’invito di partecipazione mostrava una foto bellissima di Iz&Vneinehoodh con soggetto la modella Rianne Van Rompaey, ritratta davanti a una finestra dalla forma eccentrica della Villa de Noailles a Hyères, meraviglia architettonica modernista particolarmente in auge negli anni Venti e meta ambita dagli intellettuali in un momento in cui lo sport iniziava timidamente a collegarsi all’Universo della moda.
Proprio dalla scarica adrenalinica di vitalità della meravigliosa Villa con vista sul Mediterraneo è partita l’inventiva del Direttrice Creativa, la quale ha voluto evocare non solo le forme dei giardini terrazzati e delle linee architettonica d’avanguardia dell’edificio, ma anche l’enorme e conturbante energia vitale sprigionata nel corso del tempo al servizio di una serie di silhouette dallo stampo sì casual ma in grado di definire la propria personalità con dirompente eleganza.
Chanel Primavera Estate 2024: la festa allegra
Sulla runway tutta nera, esattamente lo stesso colore del costume mostrato da Van Rompaey, si sono alternati caftani bouclé di grande leggerezza, abiti e camicie plissettate molto vicine al periodo hippie audacemente combinate con blazer scozzesi. Presenti poi – quasi una novità assoluta per la maison francese – tuniche in demim, in questo caso accostate a cinture in pelle, oltre a top ricamati con brillanti, pantaloncini e pantaloni culotte senza dimenticare i tweed grafici oltre che i numerosi ricami floreali stavolta impreziositi da giochi di luce, contrasti, colori e asimmetrie.
Un modo questo per riportare in passerella lo spirito del tempo della Villa, frequentata da leggende dell’arte e della cultura mondiale come Salvador Dalì, Mondrian, Giacometti e Jean Cocteau. Interessante poi l’uso delle calzature, quasi in totalità contraddistinto dalle onnipresenti ballerine, tra cui infradito segnate dal logo in un trionfo di perle, fiocchi e strass. In questo campo fioccano le itshoes, vera alternative alla calzatura balletcore.
Eleganza non trasgressiva
Una scelta estetica che non può però non aprire un interessante dibattito anche sulla trasgressione e sul significato di essa. Per decisione stilistica infatti la Direttrice Creativa, proseguendo in modo chirurgico il suo storytelling fatto di heritage e pochi stravolgimenti, non ha voluto spingere anche sul lato più eccentrico (e se vogliamo selvaggio) degli habitué della Villa de Noailles, location che sicuramente ha accolto al suo interno situazioni in pieno stile libero e bohemian.
L’accezione utilizzata dalla stilista è stata quella della pulizia e della sobrietà, come dimostrato anche dall’ultimo outfit comparso in passerella, quello indossato dalla super model Gigi Hadid: una meraviglia in nero luccicante come la notte sul cielo del sud della Francia negli anni Venti.
Grandi applausi del pubblico presente; un front row nutrito di star come Penelope Cruz, Usher e Paris Hilton. Ma nel tripudio generale una domanda sorge spontanea: avverrà mai un cambio di passo, uno scossone, una collezione più audace? Non lo sappiamo. Ma al momento, tutto sembra dare ragione a una designer e ad un imprinting sicuro, concreto, mai volgare. Esattamente come quello della sua fondatrice.
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