Se oggi le sfilate strizzano sempre più l’occhio al mondo del teatro introducendo scenografie spettacolari e défilè coreografici, i grandi palcoscenici internazionali ricambiano il favore portando in scena costumi firmati da noti stilisti. Primo fra tutti quelli del teatro Opéra che lo scorso 21 settembre ha alzato il sipario sull’attesissimo gala d’apertura dando avvio alla stagione del balletto al Palais Garnier. Tutto ha avuto inizio con il “Défilé du Ballet” che ogni anno riunisce Étoiles, i Premiers danseurs, il Corps de Ballet e gli studenti della Scuola di balletto dell’Opéra di Parigi; un tripudio di eleganza ha visto protagonisti i ballerini apparsi in scena con costumi disegnati dalla Maison Chanel che rinnova così il suo legame, nato nel 2018, con lo storico teatro sito nel IX arrondissement.
Il gala d’apertura
“Singularités plurielles”
è il titolo del balletto, ideato dal coreografo Nicolas Paul sulla base del quintetto per fiati e pianoforte del compositore André Caplet, e interpretato da tre danzatrici principali, Amandine Albisson, Valentine Colasante e Hannah O’Neill. Sono stati loro sinuosi corpi danzanti a sfoggiare gli abiti di scena disegnati per l’occasione da Virginie Viard, direttore artistico delle collezioni di Chanel.
I costumi Chanel
Protagonista un grande fiocco di raso nero che ha impreziosito tre differenti body sotto cui le étoile indossavano pantaloncini di georgette abbinati. A completare l’outfit del corpo di ballo, nel secondo atto, un pantalone tailleur in raso con tre diversi tweed, nelle nuance del bianco e del nero, su cui brillavano bottoni gioiello dorati. Dalle silhouette ispirate alla collezione Primavera Estate 2023, che hanno aperto le danze, si è passati, dunque, alla raffinatezza di androgini completi che rispolverano i look proposti dall’Alta Moda 2019/2020.
Al centro delle creazioni Chanel vi è un dialogo, che diviene quasi fusione, tra maschile e femminile quasi a voler rendere i corpi delle danzatrici simili a quelli di ninfe ed eteree figure mitologiche dalla sessualità indefinita. A sublimare il legame tra l’arte di Tersicore e l’haute couture ci ha pensato il cambio d’abito delle étoile che è avvenuto in scena senza lasciare nulla al caso. La morbidezza dei tessuti risalta i movimenti delle danzatrici mentre i bottoni dorati dei blazer riflettevano la luce proveniente dall’impianto scenico di illuminazione. Ogni componente coreografica sembrava intrecciarsi ai minuziosi dettagli dei costumi firmati Chanel.
Il legame fra Chanel e la danza: i balletti russi
Ma la storia d’amore fra la fondatrice della Maison francese e il mondo della danza nasce molti anni or sono, a partire dalle lezioni di ballo che Gabrielle frequentò con Isadora Duncan e Caryathis. La stilista nota al mondo con lo pseudonimo Coco, passò la sua vita circondata dai più grandi artisti del suo tempo, fra cui Serge Diaghilev. Fondatore della compagnia dei Ballets Russes, fu lui l’artefice del sodalizio artistico tra Chanel e i palcoscenici teatrali. L’anno in cui Gabrielle divenne ufficialmente la prima fashion designer a disegnare i costumi per un balletto fu il 1924.
I costumi per “Le Train bleu”
questo il titolo dell’opera, prodotta da Diaghilev, all’epoca direttore della compagnia dell’Opera di San Pietroburgo, i cui danzatori furono vestiti da Chanel. A condividere la scena insieme a Coco c’era Pablo Picasso, ideatore delle scenografie e Jean Cocteau, autore del libretto, di quel rivoluzionario balletto. Coreografie lontane dalle convenzioni della danza classica in cui la stilista mise al servizio della danza il suo spirito avanguardista immaginando di vestire nuotatori, giocatori di golf e campioni di tennis. Erano loro i protagonisti del bel mondo parigino in vacanza in Costa Azzurra ritratti da Cocteau. Sono trascorsi quasi cent’anni ma il legame fra Chanel e la danza resta solido più che mai; a dimostrarlo anche la coreografia Gabrielle Chanel che nel 2019 le ha dedicato il Bolshoi. Se Coco, dunque, amava il balletto, il suo era e resterà per sempre un amore corrisposto.