Wes Anderson approda alla Fondazione Prada. Ancora una volta il cinema estetico e geometricamente perfetto del regista statunitense si plasma perfettamente con l’arte contemporanea, dando vita a una mostra immersiva interamente dedicata ad “Asteroid City”, nuovo film del cineasta in uscita questa settimane nelle sale italiane dopo essere stato presentato lo scorso maggio al Festival di Cannes. Un’esposizione assolutamente sui generis quella allestita nello spazio creativo di Largo Isacco 2, creata per esplorare il “dietro le quinte” di una delle pellicole più attese del 2023.
Un viaggio nel sud degli Stati Uniti
“Wes Anderson–Asteroid City: Exhibition”, sarà visitabile presso la galleria Nord della Fondazione fino al 7 gennaio 2024, proponendosi come un viaggio nel versante sud degli Stati Uniti d’America degli anni Cinquanta da rivivere grazie alle scenografie del film, tutte firmate dal fidatissimo Adam Stockausen, già vincitore del Premio Oscar per “The Grand Budapest Hotel”.
Sarà particolarmente interessante per i visitatori assistere alla mostra dopo la visione del lungometraggio, capace di raggiungere delle valutazioni molto alte da parte della critica, come testimoniano il 75 punti complessivi di Metacritic, portale che riassume tutte le recensioni della stampa d’Oltreoceano. Ma di cosa parla il film? L’opera di Anderson fotografa la situazione di una cittadina che, nel lontano 1955, assiste durante alcuni festeggiamenti con un gruppo di bambini vincitori di un premio di scienze ad un’apparizione inspiegabile che li porterà ad una quarantena forzata, evento che scatenerà negli abitanti delle reazioni molto diverse tra loro. Si tratta, a prescindere dalla trama, di un piccolo miracolo scenografico, in quanto si è deciso in fase di produzione di costruire una vera e propria città nel deserto, proprio per rendere tutto ancora più realistico.
Gli oggetti di scena rivivono alla Fondazione Prada
Quanto esposto alla Fondazione Prada è il frutto di un’idea nata a luglio, quando il film è stato mostrato in anteprima presso il cinema Godard, parte integrante dello spazio. Direttamente dal grande schermo dunque gli oggetti di scena vivono a Milano una vera e propria seconda vita, splendendo più che mai grazie a una cura maniacale da parte del team internazionale, intento a dipingere rigorosamente a mano ogni dettaglio. Presenti – tra gli altri elementi – confezioni di gomma da masticare, pupazzi in stop motion, opuscoli, insegne, sigarette, mappe e tutti i principali item che consentono al pubblico di far respirare l’aria della pellicola in una sfumatura diversa.
Si potranno inoltre visionare anche i costumi originali indossati dagli attori, tra cui spiccano quelli di Jason Schwartzman, Scarlett Johansson, Tom Hanks, Tilda Swinton, Adrien Brody, Margot Robbie e Williem Dafoe. Solo sette nomi di un cast corale che vanta la bellezza di ventitré personalità coinvolte. Gli abiti avranno un sapore particolare, in quanto pensati e realizzati da un’eccellenza italiana: stiamo parlando di Milena Canonero, da anni braccio destro di Wes Anderson che vanta nel suo palmarés quattro statuette degli Academy Awards, precisamente grazie a “Barry London” di Stanley Kubrck (1976), “Momenti di gloria” di Hugh Hudson (1982), “Marie Antoinette” di Sofia Coppola (2007) e il già citato “Grand Budapest Hotel” (2015)
L’Asteroid Martini arriva al Bar Luce
E i più curiosi infine non potranno farsi sfuggire l’occasione di degustare un nuovo drink, l’Asteroid Martini, cocktail creato sempre dalla mente sempre in fermento di Wes Anderson in collaborazione con il Bar Luce: un omaggio al celeberrimo distributore presente nella prima sala della galleria nord.
Insomma, si rinnova con una grande trovata la partnership tra Anderson e Prada, già sancita in passato con iniziative come il cortometraggio Castello Cavalcanti, l’advertising per il profumo “Candy” e la mostra “Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori”. Adesso, il patto prosegue con un tipo di esposizione a cui nessun vero cinefilo può davvero rinunciare.
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