Abbattere gli stereotipi di una figura quasi mitologica per proseguire la sempre interessante indagine sul mondo femminile. Non poteva aprirsi meglio la Settimana della Moda di Parigi, inaugurata con la nuova collezione Dior Spring Summer 2024, in cui Maria Grazia Chiuri rilegge il mondo della stregoneria esaltandone il lato indipendente e libero esplorando nuove sfaccettature del suo storytelling orgogliosamente femminista rileggendo come sempre i codici della maison.
La scossa reazionaria di Maria Grazia Chiuri
Una collezione spinta da una grande, se non grandissima urgenza sociale quella della stilista italiana che, osservando un ritorno incombente e oppressante di un certo tipo di patriarcato, ha voluto dare lei stessa una scossa, cercando di svegliare anche quella parte di donne che si lasciano schiacciare dagli stereotipi, contribuendo dunque indirettamente all’appiattimento del ruolo femminile nella società.
Per farlo, si è affidata a una delle icone più fascinose della nostra storia, ovvero quella della strega, cercando di far emergere il suo lato più indipendente e colto. Basta infatti andare a ritroso nel passato per capire che il potere maschile ha voluto combattere la forza della donna inventando il concetto di stregoneria, termine che andava ad intaccare una determinata fascia femminile in possesso di una conoscenza del mondo naturale fuori dal comune, tanto da estrappolarne anche alcuni benefici curativi. Qualcosa che seppur in termini molto diversi si sta riproponendo anche oggi con tante donne di potere spesso criticate a priori (anche da altre donne) da una società che spesso sembra proprio non voler accettare la sacrosanta parità di genere.
Le Streghe del 2023
Un po’ come fatto da Luca Guadagnino nel reboot de “Suspiria”, Chiuri proietta la figura stregonesca nella civiltà attuale, cercando di ribaltarne completamente ogni tipo di canone estetico. Una mission tutt’altro che banale per cui si è servita anche dell’artista Elena Bellantoni, la quale ha allestito l’opera “Not Her”, maxi ledwall avvolgente che ha proiettato durante la sfilata le pubblicità più sessiste dal secondo Novecento in poi, mostrando al pubblico il punto di vista dello sguardo maschile verso il femminile, cercando di creare così un contrasto netto ed efficace con quanto mostrato poi in passerella.
Sì perché avvalendosi della lezione di monsieur Christion Dior, fondatore che riuscì a rileggere una nuova moda femminile ricavandola dai codici maschili, Maria Grazia Chiuri ha fatto sfilare modelle sfuggendo completamente dunque dai rimandi iconografici tipici del contesto. Abiti in pizzo e chiffon shredded, gonne plissé lunghe con giacca e camicia bianca, lo scollo di Abandon che diventa camicia o abito scamiciato, cappe e parka con ganci e borchie, reggiseni e culotte in trasparenza, camioneurs in pelle, abiti a rete, casacche e gonne in macramé, robe manteau smanicati, gonne fatte di frange abbinate a scarpe fatte di gros grain drappeggiato che mettono insieme décolleté e i sandali gladiator.
Applausi dal front row
Non sono mancate poi le “streghe moderne” anche nel front row, intente ad applaudire la nuova collezione Primavera Estate. Tra queste spiccano Jenna Ortega, Jisoo delle BlackPink, Natalia Vodianova Jennifer Lawrence, Charlize Theron e Dilraba Dilmurat. Presenti inoltre anche tanti ospiti maschili, come Robert Pattinson e Karry Wang. Un’altra magia si è avverata.
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