Una monoposto che non ha rivali, spinta da un fenomeno assoluto della Formula 1 chiamato Max Verstappen. Risultati straordinari raggiunti in meno di vent’anni di attività nel circus. Ma come ha fatto ad entrare nella storia dei motori la Red Bull Racing? L’incredibile cammino della scuderia austriaca nata nel 2004 è in grado di fornire innovazioni che hanno già fatto scuola. 

Una macchina guidata dall’ambizione

Dietro l’incredibile successo della Toro Rosso c’è un nome e un cognome: Christian Horner, ex pilota automobilistico che debutta in F1 accettando il ruolo di Team Manager di una casa nuova, sostituendo di fatto la dirigenza di un’altra scuderia famosa nel circus, la Jaguar. Il britannico, fin dal primo giorno, ha voluto imporre ai suoi collaboratori quell’ambizione necessaria utile non solo per vincere alcuni Gran Premi, ma anche per diventare veri e propri leader.

Storia Red Bull Racing Life&People MagazineMa in Formula 1, si sa, non c’è niente di immediato. Nel motor sport in generale infatti lo studio, la programmazione, gli esperimenti e la ricerca sono elementi essenziali per poter puntare sempre più in alto. Non deve quindi stupire se i primi quattro anni della Red Bull Racing saranno perlopiù transitori e necessari a prendere le misure. La prima stagione, contrassegnata dalla presenza di uno dei miti delle quattro ruote, David Coulthard, e dal giovane Klien, si chiude con un risultato incoraggiante:  settimo posto nella classifica costruttori. Sarà una prima spinta per puntare sempre più in alto. L’alternanza tra esperienza e sana follia giovanile non è un fattore relegato soltanto ai piloti ma a tutto lo staff. Nel primo periodo la scuderia – con grande spirito attrattivo e seduttivo – riesce a coinvolgere un’equipe di ingegneri ed esperti di primo piano, spesso strappandoli ad altre squadre facendoli convergere con personalità promettenti.

Il primo podio nel 2006 e la lunga scalata

La prima posizione sul podio arriverà molto presto. Si dovrà attendere il 28 maggio 2006 per vedere Coulthard in terza posizione alle spalle di Fernando Alonso e di Pablo Montoya. Il percorso di crescita prosegue l’anno successivo, quando il pilota britannico viene raggiunto da Max Webber centrando un’ottima quinta posizione nel Mondiale costruttori. Ma la Formula 1 non è scienza esatta; basta un errore di calcolo iniziale per compromettere seriamente un’intera annata sportiva; è quello che succede nel 2009, anno molto sfortunato dove la Red Bull subisce una brusca battuta d’arresto, scivolando di nuovo al settimo posto. Si tratta tuttavia dell’unico tonfo prima della scalata trionfale. Nel 2010 infatti Coulthard viene sostituito da Sebastian Vettell, pilota cresciuto proprio con la Red Bull nel comparto Junior approdato in un momento rivoluzionario per la storia dei motori, inerente a un cambio di regolamento per ciò che concerne gli asset di aerodinamica.

Storia Red Bull Racing - Life&People MagazineUna svolta che offre al team tecnico della scuderia di brillare

e la RB5 brilla davvero: pronti-via, al terzo Gran Premio della stagione, quello della Cina, arriva il primo trionfo della Racing in Formula 1, grazie proprio a Vettell che chiude davanti a Webber in nome di una doppietta che rimarrà negli annali. Il primo pilota, con sei vittorie complessive si piazza al secondo posto della classifica piloti, così come il team guadagna il posto d’onore nella classifica costruttori. Ma è solo l’antipasto perché, nel 2010, dopo un avvio balbettante, grazie a una serie di vittorie a raffica la Red Bull vince con margine la classifica costruttori, mettendo sul piatto anche una lotta interna per quella piloti, dove la spunta al Gran Finale di Abu Dhabi proprio Sebastian Vettell, diventando il più giovane di sempre a imporsi in un Mondiale.

Un dominio incontrastato, poi lo stallo

Con una concorrenza molto agguerrita da parte di alcune scuderie storiche, una su tutte la Ferrari, la Red Bull Racing dimostra sempre superiorità anche nelle stagioni successive, trionfando di fatto fino al 2013 e segnando record importanti. Tredici vittorie, di cui nove consecutive, nel 2019. La situazione cambia però nel 2014, stagione in cui il regolamento è di nuovo stravolto con nuove norme relative alle power unit ibride. I valori sul campo vengono rimodulati, e la casa austriaca torna sulla terra dopo quattro anni in orbita.

Storia Red Bull Racing - Life&People MagazineCon risultati meno brillanti prosegue la valorizzazione dei giovani con l’approdo di Daniel Ricciardo che, al suo primo anno, vince già una tappa del Campionato salendo sul gradino più alto del podio in Canada, Spa e Ungheria, superando nella classifica finale il più quotato Vettell. Quest’ultimo, dopo sei anni straordinari, decide di lasciare la scuderia; al suo posto subentra un altro giovane, Daniil Kvyat, il quale però in poco tempo lascerà spazio a Max Verstappen, altro talento di soli 18 anni.

Max Verstappen, l’uomo del momento

Le qualità dell’olandese si notano con effetto immediato: chiamato a sostituire il russo dopo quattro Gran Premi direttamente dalla Junior Toro Rosso, il fenomeno debutta in F1 con una vittoria, diventando il più giovane a trionfare in una tappa di GP. Se il 2017 e il 2018,  – complici altre modifiche di regole sostanziali -, saranno contrassegnati da un andamento a corrente alternate, dopo l’addio di Ricciardo e l’approdo di Pierre Gasly, Max Verstappen comincerà ad aumentare vistosamente i giri. Il nativo di Hasselt infatti prima si posiziona al terzo posto nel 2019 e nel 2020, per poi vincere all’ultimo giro nell’ultima gara del 2022 beffando Lewis Hamilton e togliendogli lo scettro prendendo con forza la leadership del movimento attestata anche quest’anno dove l’olandese ha già ipotecato la vittoria finale andando a caccia di record gara dopo gara. L’ennesima scommessa vinta della Red Bull Racing, la scuderia più audace del circus.

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